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Bassem Jarban: 'Democrazia vuol dire Potere al Popolo'
La sfida 'sostenuta' di Bassem Jarban con 'Potere al Popolo' per le prossime elezioni politiche del 4 marzo
Democrazia, sin dalle agorà di Socrate e Pericle ad Atene ha sempre trovato la naturale declinazione nel “Potere al popolo”: un concetto antico quanto la politica e “rivoluzionario” nella sua essenza più nobile e più significativa.
E’ la palestra in cui afferma di essere cresciuto Bassem Jarban il medico dentista barese, nato ad Haifa e candidato uninominale alla Camera dei Deputati, nel collegio di Bari (Puglia 1), per “Potere al Popolo”: “Un partito che sento come casa mia, perché sin da piccolo sono stato militante del Partito Comunista ebreo-palestinese”.
A sostenere la sua candidatura arriverà a Bari anche Moni Ovadia, nel suo tour di supporto alla campagna elettorale di “Potere al Popolo”, il prossimo 23 febbraio all’Anche Cinema, mentre l’intera Comunità Palestinese in Puglia ha confermato il suo appoggio, a cui si è aggiunto l’incoraggiamento istituzionale dell’Ambasciata Palestinese in Italia.
Bassem Jarban a Bari ha uno studio medico-specialistico associato in centro città, nel quartiere Madonnella a pochi passi dal Teatro Petruzzelli, ed è sposato con Angela Partipilo, Segretario Generale della Camera di Commercio del capoluogo metropolitano. In città è facile incontrarlo a cavallo della sua moto, dalla quale non un saluto o un sorriso viene risparmiato a quanti lo incrociano e lo esortano a non mollare.
“Questo quartiere, molto diverso da quelli della mia città natale, mi ha accolto con amicizia e valorizzato. Pensate, dovevo andare a studiare medicina in Russia - racconta con un pizzico di emozione - poi conobbi degli italiani e decisi di venire a Bari. Mi chiamavano Bassem di Madonnella. Mi sono laureato a Messina, ma poi sono tornato in Puglia perché qui avevo una fidanzata barese”.
“E’ vero, vengo da un Paese che da sempre convive con la guerra ed è in perenne stato d’allerta. Ma sono contro le armi e ripudio ogni tipo di violenza. E poiché la mia esperienza, come quella di altri palestinesi integrati e operativi nella società barese - come gli amici Abu Assad (veterinario) e Abdelrazek Ibraim (cardiologo) - è motivo di riconoscenza per l’accoglienza barese, l’impegno per favorire processi di integrazione e di libero scambio sarà massimo e costante”.
“Giustizia sociale, uguaglianza, cooperazione e solidarietà sono alla base del programma di Potere al Popolo”, sottolinea Jarban, “un partito dove ci si chiama ancora compagni. Col loro aiuto e con l’esperienza di cui sto beneficiando, mi piacerebbe un giorno poter fare il sindaco della città, in cui affondano le mie radici, Jisraz-Zarqa”.
“Un posto incantevole, a ridosso della storica e suggestiva città di Cesarea, dove da sempre la contaminazione di popoli è fatto quotidiano. Sono per la pace in Palestina, con due popoli e due Stati, e con Gerusalemme capitale di tutti”.
“Ho ancora una casa a Jisraz-Zarqa tra il mare, gli ulivi, il deserto e il profumo dei palmeti. Un Eden moderno dal paesaggio ricco di contrasti. Sarà un segno del destino - conclude Bassem Jarban - ma casa mia, nella zona meno ricca di questo angolo di Paradiso, è a trecento metri dalla villa del premier israeliano Benjamin Netanyahu”.
(gelormini@affaritaliani.it)