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Biblioteche, Pennuzzi: "Fare cultura non è solo fare turismo, e il bibliotecario non è un portiere d'albergo"

Mario Pennuzzi

In questa fase della storia d'Italia, un grande equivoco sta percorrendo il Paese, ovvero l'idea che fare cultura significhi solo fare turismo: da questo equivoco, che corrisponde alla facile miopia di chi pensa solo a ciò che prontamente è cotto e mangiato, scaturisce la totale disattenzione rispetto a quei centri che la cultura producono, conservano e divulgano. Prime vittime: le biblioteche e gli archivi, a seguire i centri di ricerca e le Università.

Perdere le biblioteche provinciali non significa soltanto perdere un grande patrimonio di conoscenze, significa anche assestare un colpo ad uno dei diritti fondamentali della nostra democrazia, quello all'istruzione , che la costituzione afferma essere tutelato.

Chi potrà sostituire per gli uomini di studio o/e per i giovani universitari una grande biblioteca con accesso pubblico e con un prestito gratuito, che oggi permette a tutti di accostarsi alla cultura? E poi quale delitto è la dispersione di un patrimonio umano di professionalità e competenze, che si sono formate in questi anni nelle biblioteche, con sacrificio e passione?

Kavafis
 

Se tutto questo non viene compreso, se un bibliotecario viene scambiato dalla classe dirigente per un portiere d'albergo, o peggio per un guardiano di cessi, non credo che il futuro di questo Paese possa essere roseo.

Allora, nello sfogliare i versi di Konstantinos Kavafis, davvero "non ci resta che aspettare i barbari", quelli almeno potrebbero essere una soluzione!