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Bif&st 2019 - Le considerazioni finali di Decaro e Emiliano
Commozione, progetti e impegno civile nei bilanci finali della decima edizione del Bif&st a Bari.
Il sindaco Antonio Decaro, partecipando alla conferenza stampa finale della decima edizione del Bif&st, ha ringraziato gli organizzatori, a partire da Felice Laudadio e l'Apulia Film Commission, ed il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, salutando il gran finale della manifestazione cinematografica barese con un impegno: "Per il prossimo anno un tappeto rosso che unirà Petruzzelli, Margherita, Spazio Murat e il rinato Teatro Piccinni.
"Ci tenevo ad essere essere presente, nonostante gli impegni di questo periodo - ha detto Decaro - perché volevo ringraziare la Regione Puglia, Michele Emiliano, Felice Laudadio, Apulia Film Commission, per aver ancora una volta fatto sentire questa comunità più europea. Sono tantissimi gli artisti, gli attori, gli scenografi e i registi che sono stati a Bari questa settimana, una settimana che si è aperta con una giornata trionfale, con la consegna delle chiavi della Città al Premio Oscar Ennio Morricone, alla presenza di altri tre Premi Oscar, sul palco del Teatro Petruzzelli. E’ stata un’emozione particolare, così com’è stata un’emozione quotidiana vedere a Bari migliaia di persone, un grande pubblico, raccontato anche dagli artisti del cinema che sono stati in questi anni con noi. Il pubblico che a migliaia, sin dalla mattina, ha fatto la coda per partecipare alle masterclass, alle lezioni di cinema, che la sera ha affollato i cinema e il Petruzzelli".
"L’anno scorso, insieme al presidente Emiliano, avevo preso un impegno, che era quello di aprire il Teatro Margherita. Prendiamo un impegno anche per il prossimo anno: un tappeto rosso, non so se solo idealmente o anche fisicamente perché ho intenzione di tracciarlo per terra sulle strade della nostra città, per collegare il Teatro Petruzzelli con il Margherita, passando davanti allo Spazio Murat fino ad arrivare al Teatro Piccinni, che apriremo nei prossimi giorni. Quindi l’anno prossimo avremo il Bif&st anche con il Teatro Piccinni, un altro contenitore culturale a disposizione di questo bellissimo festival".
Anche il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, è stato parco di lodi: “È stata un'edizione che ha visto un esordio clamoroso, con la presenza di quattro Premi Oscar, Tornatore, Piovani, Quaranta e ovviamente Morricone che ci ha regalato non solo la sua presenza artistica, ma anche quella umana”.
“Bari si è commossa - ha proseguito Emiliano - e ha commosso il maestro Morricone soprattutto dentro il Petruzzelli, teatro che ho avuto l’onore e l'onere di ricostruire di inaugurare. Per me è stato un grande momento, anche perché lui sa che la musica ha bisogno dei teatri e adesso possiamo dire che i teatri hanno bisogno del cinema. Il Petruzzelli è diventato la sede di questo festival, che cresce d'importanza anno per anno e sul quale la Regione Puglia vuole investire sempre di più non solo risorse ma soprattutto idee".
"Altro momento straordinario tra i tanti è stata la prima de “Il grande spirito” di Sergio Rubini, la sua interpretazione insieme a quella di Rocco Papaleo, e la presenza di Domenico Procacci, mi hanno profondamente scosso, come hanno scosso tutto il pubblico presente, si sono alzati tutti in piedi e hanno applaudito per minuti e minuti. E vedere sullo sfondo di questo film uno dei drammi della mia vita che è la fabbrica di Taranto mi dà il senso che la Puglia non è sola nelle sue battaglie, che i tarantini non sono soli. Grandissimi artisti, senza che nessuno chiedesse nulla, sono stati capaci di intercettare quell'ansia terribile che la città vive ogni giorno da cinquant'anni e l’hanno trasformata in queste scene riprese sui tetti della città di Taranto, che avevano sempre come scenario appunto l'Ilva.
"E penso si tratti veramente di un film geniale e tenerissimo - ha ribadito Emiliano - perché è anche una raccomandazione a tutti noi pugliesi e tarantini: nonostante tutte le ingiustizie e le brutalità che subiamo ancora da parte della Repubblica italiana in quel frangente di non perdere la nostra umanità, come il capo dei Sioux ha saputo fare, e come anche lo stesso personaggio interpretato da Sergio Rubini ha saputo fare, creando subito con il suo ospite una relazione umana profondissima. Taranto non deve perdere la sua relazione umana con il mondo, nonostante la rabbia che custodiamo dentro il nostro cuore. Io cinema serve anche a questo, a dare voce a chi non ce l’ha. Questo è il cinema, questo è il Bif&st”.
(gelormini@affaritaliani.it)