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Bioeconomia, per le imprrese sostenibili e l'occupazione

Workshop - La Bioeconomia. Esperienze concrete per l'occupazione e per le imprese sostenibili. Palazzo Roberti - Mola di Bari,

Nell'ambito del Festival dello Sviluppo Sostenibile 2021 (28 settembre-14 ottobre 2021), l'Assessorato Politiche Ambientali-Comunitarie, Agricoltura e Pesca, Bioeconomia del Comune di Mola di Bari ha organizzato il workshop su “La Bioeconomia. Esperienze concrete per l'occupazione e per le imprese sostenibili”, svoltosi nella mattinata di sabato 9 ottobre 2021, a Palazzo Roberti.

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Il Comune di Mola di Bari è stato il primo a dotarsi di un Assessorato alla Bioeconomia allo scopo di favorire la transizione verso un modello economico sostenibile, una transizione non più rinviabile in virtù dei cambiamenti climatici in atto che evidenziano la crisi del modello di economia lineare.

Le progressive modificazioni delle condizioni di vita del Pianeta - innalzamento delle temperature, desertificazione dei suoli, scarsità delle risorse e impoverimento della biodiversità - impongono una riflessione sulla necessità di un mutamento che favorisca il passaggio dal modello lineare attuale a quello di Bioeconomia circolare.

L'appuntamento, che ha visto ampia partecipazione di un ampio pubblico, è stato aperto dall'intervento di Elvira Tarsitano, Assessora alle Politiche Ambientali-Comunitarie, Agricoltura e Pesca, Bioeconomia, che ha introdotto l'argomento, sottolineando che “Realizzare una Bioeconomia circolare e sostenibile farà in modo che la nostra prosperità economica e lo stato di salute del nostro ambiente si rafforzino vicendevolmente. Per questo motivo è necessario che ciascuna struttura politica e strategica assorba i principi costituenti della Bioeconomia e li declini nelle proprie attività, azioni e strumenti".

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"Regioni come la Puglia e i suoi Comuni, con enormi potenzialità come quelle possedute da Mola di Bari - ha sottolineato Tarsitano - possono assumere un ruolo strategico determinante nella transizione dell’Europa intera verso un'economia circolare poiché dispongono di competenze e responsabilità in termini di regolamentazione necessarie, oltre alle conoscenze e all'esperienza sui territori, in grado di definire obiettivi realistici, da perseguire su scala territoriale differenziata”. Infatti, nella strategia Europea “per la bioeconomia", le sfide ecologica, ambientale, energetica, alimentare e delle risorse naturali (comprese agricoltura e pesca) dovranno essere affrontate a livello locale, perché - citando Tjisse Stelpstra, relatore del Comitato europeo delle regioni sull'economia circolare - "le regioni sono sufficientemente grandi per fare la differenza e sufficientemente piccole per realizzarla".

“Grandi sfide ci attendono in un'epoca in cui i cambiamenti climatici sono alle porte e proprio per questo l'evento di oggi ha permesso di approfondire sul territorio l'argomento della Bioeconomia attraverso i contributi di amministratori, politici, esponenti del mondo della ricerca e delle imprese che già hanno adottato un modello economico circolare, nuovi modelli di produzione e consumo sostenibili sotto tutti gli aspetti”, ha aggiunto l'Assessora.

“Anche la Regione Puglia è impegnata nel promuovere il cambiamento, grazie al Disegno di Legge regionale sulla Bioeconomia”, come ha spiegato la Consigliera regionale Lucia Parchitelli, prima firmataria del provvedimento. "Oggi ci troviamo di fronte ad una scelta, e la pandemia che ci ha colpiti ha reso tutto ancora più evidente: continuare a vivere in un mondo fine a sé stesso o pensare di sviluppare strategie sostenibili per il futuro. Con la Bioeconomia, che entro il 2030 creerà oltre 30 milioni di posti di lavoro, ci impegniamo all’uso sostenibile delle risorse naturali e alla loro trasformazione in beni e servizi”. 

“La proposta di legge - ha proseguito Parchitelli - si compone di 10 articoli, attraverso i quali la Regione Puglia intende favorire un modello di sviluppo sostenibile che pensi non soltanto al profitto ma anche al progresso sociale ed alla salvaguardia dell’ambiente. Ben 5,27 miliardi del PNRR sono destinati proprio all'Economia Circolare e all'agricoltura sostenibile. Fondi importanti che dovranno generare progetti importanti. Produrre valore e generare valore. Due grandi obiettivi per la Puglia, tra le prime regioni in Italia a dotarsi, se così sarà, di una legge tanto importante. Passi concreti, per guardare lontano, al futuro nostro e dei nostri figli che abbiamo il dovere morale e non solo di traghettare verso un mondo migliore, più sostenibile".

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Le ha fatto eco l'onorevole Marco Lacarra, componente della XI Commissione Lavoro della Camera dei Deputati: “Le istituzioni non possono che favorire la crescita di una Bioeconomia, che sia in linea con la promozione sostenibile del territorio. Quando si parla di sostenibilità si fa riferimento a modalità di progresso diverse da quelle a cui noi siamo stati abituati nel tempo. È necessario adottare strategie che guardino alla sostenibilità come punto di riferimento dell'intera azione politica. Strategie che riguardino tutti i temi: noi pensiamo alla sostenibilità come difesa dell'ambiente, in realtà la sostenibilità è la sintesi di una politica innovativa che guardi all'eliminazione delle disuguaglianze, alla parità di genere, alla gestione dell'acqua, alla riduzione dei rifiuti e a tutti quei temi caldi nell'agenda della nostra vita politica quotidiana”.

Lacarra ha spiegato che “la Bioeconomia è uno strumento anche per favorire il lavoro, un'occupazione più competente, mirata, orientata. La crisi delle categorie lavorative storiche porta alla ridefinizione di parametri nuovi che, però, richiedono una società preparata in quella direzione e il lavoro della politica è proprio questo: preparare le nuove generazioni ad un'idea di lavoro diversa e credo che la Bioeconomia apra degli spazi enormi da questo punto di vista”.

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Secondo il Rapporto sui Green Jobs pubblicato dal Programma per l'Ambiente dell’ONU e dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO) recentemente, almeno metà dei lavoratori in tutto il mondo (1,5 miliardi di persone) sarà interessata nel prossimo decennio dalla trasformazione green. Vi è dunque una forte esigenza di profili dall'alto contenuto tecnico abbinato a un bagaglio di competenze green e trasversali correlate alla sostenibilità e alla sua governance, esigenza che trova quasi mai riscontro positivo nel mondo del lavoro, dove spesso si registra una mancanza di competenze adeguate.

“Puntare sulla formazione, sull'educazione delle nuove generazioni sarà fondamentale per la promozione della Bioeconomia, che rappresenta l’innovazione fondamentale per la transizione ecologica”, ha sottolineato nel suo intervento l'onorevole Ubaldo Pagano, componente della V Commissione Bilancio, Tesoro e Programmazione della Camera.

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Proprio venerdì, rivolgendosi all'Aula di Montecitorio, il premio Nobel per la Fisica 2021, Giorgio Parisi, ha parlato della sostenibilità dell'economia, ricordando ai parlamentari italiani che "il prodotto interno lordo dei singoli Paesi sta alla base delle decisioni politiche, e la missione dei governi sembra essere di aumentare il Pil il più possibile, obiettivo che è in profondo contrasto con l'arresto del cambiamento climatico".

All'incontro hanno partecipato politici locali, esponenti del mondo accademico, della ricerca, delle imprese e cittadini molesi.

(gelormini@gmail.com)