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Bisceglie, Divina Provvidenza
Richiesto l'arresto per Azzollini

Tre anni di indagini per la Procura della Repubblica di Trani, su una realtà da tempo discussa come il sistema di assistenza psichiatrica del Don Uva in Puglia, ente attualmente in amministrazione controllata. Congregazione Ancelle della Divina Provvidenza, il nome della casa di cura per malati psichici con sedi a Bisceglie (Bat), Foggia e Potenza, che esibisce un buco da 500 milioni di euro, oltre 350 dei quali costituiti da debiti nei confronti dello Stato.

Situazione da bancarotta fraudolenta, tanto da spingere la procura a etichettare l'operazione degli investigatori:"Oro pro nobis". Il bouquet di reati era dei più variegati: spreco di denaro pubblico, assunzioni clientelari, bilanci falsificati (2011 e 2012), stipendi e consulenze d'oro, utilizzo di risorse tutt'altro che finalizzate alla cura dei malati.

don uva bisceglie
 

Ordinanza di custodia cautelare per dieci persone (tre in carcere, sette ai domiciliari) firmata dal gip del tribunale Rossella Volpe. Nove gli arresti eseguiti dalla Guardia di Finanza di Bari, tra cui quelli di due suore della Congregazione: suor Marcella Cesa e suor Assunta Pulzello (ai domiciliari). In carcere sono finiti, invece, Dario Rizzi, 64 anni, ex direttore generale della Divina Provvidenza; Antonio Battiante, 43 anni, ex direttore generale e amministratore di fatto dal 2010, e Rocco Di Terlizzi, anche lui amministratore di fatto ma dal luglio 2009.

 

don uva casa divina provvidenza
 

Ai domiciliari, insieme con le due religiose (una, rappresentante legale pro tempore della Congregazione, e l'altra economa), sono andati anche Angelo Belsito, 68 anni, amministratore di fatto dal luglio 2009; Antonio Damascelli, 67 anni, consulente fiscale; Adriana Vasiljevic, 29 anni, e Augusto Toscani, 69 anni, collaboratori dell'ente ecclesiastico.

digioia
 

Discorso a parte per il senatore Antonio Azzollini (Ncd), già sindaco di Molfetta e presidente della Commissione Bilancio di Palazzo Madama. Sarà la Giunta per le Immunità a decidere sull'autorizzazione parlamentare all'arresto (il Pd ha già fatto sapere che voterà sì). Diverse le accuse, tra cui corruzione per induzione e concorso in bancarotta fraudolenta.

L'indagine riguarda 25 persone in totale. Fra gli indagati per bancarotta fraudolenta anche il deputato di Foggia, Raffaele Di Gioia (Psi-Gruppo Misto), per elargizioni di somme di danaro da parte dell'ente alla figlia Silvia (indagata anche lei). Somme probabilmente elargite per accompagnarne l'uscita da dipendente, mentre per altre più di mille persone si predisponevano i piani di licenziamento.

(gelormini@affaritaliani.it)