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Bisceglie Casa Futura Pietra proiezioni sonore urbane dalla Cava dei Dinosuari

E’ una sorta di pellegrinaggio attraverso le testimonianze in pietra della storia di Puglia, per reinterpretarne il messaggio tramandato e rilanciarlo nelle forme contemporanee della comunicazione, con i molteplici linguaggi di una moderna quotidianità, che correndo ai ritmi della fibra ottica, prova a dialogare con il futuro e con le generazioni che lo animano già oggi.

Bisceglie palazzo tupputi
 

CASA FUTURA PIETRA è l’ulteriore tappa di questo “cammino”, che da “Castel del Monte” (2005), “Castelli della Daunia” (2006), “Castelli del Salento” (2007), “Castelli in Terra di Bari e Barletta” (2008-2009), “Castelli in Terra di Brindisi e Taranto” (2010), “Transational Challanges” (2011), “Watershed” (2012-2013) e “Holy Adriatic” (2014) arriva a Bisceglie, per esaltare la restituzione alla città di Palazzo Tupputi, e riproporre installazioni originali tutte centrate sulla sonorità ‘ri-generante’ di un’azione artistica senza tempo.

Un progetto che nasce dall’incontro tra Giusy Caroppo, curatore generale di INTRAMOENIA EXTRA ART, e Tommaso Martimucci, architetto antropologo, e che si presenta come una costellazione di appuntamenti performativi, espositivi, di riflessione e di approfondimento.

Casa Futura Pietra1
 

Soggetto protagonista: la pietra e il processo di antropizzazione del territorio, in particolare quello di Puglia, per indagare - attraverso i suoi interpreti - il rapporto “scultoreo” tra l’uomo e il territorio, creando una connessione tra passato, presente e futuro.

Nella Puglia della pietra di Trani, che si allarga agli ambiti urbani da Bisceglie a Altamura, anticamente  la città nasceva per sottrazione e spostamento di materiale lapideo; qui, direttamente dalla vicina cava - attingendo a un’architettura espressione formale di quella collettività - i luoghi scelti da “Casa futura pietra”: la Valle dei Dinosauri e Palazzo Tupputi,  vengono cosparsi di elementi inediti contemporanei, fatti di suoni e performance: a sottolineare la vita che c’è nel materiale lapideo e calcareo, negli spazi antichi, preistorici e viceversa urbani, grazie all’elemento umano che li antropizza. Obiettivo: raccontarsi in una mostra finale fatta di tracce: dipinte, disegnate, sintetizzate, scolpite e proiettate.

Una traccia delineata sin dall’inizio da INTRAMOENIA EXTRA ART, l’officina di innovazione sul territorio internazionale, che è stata riconosciuta “primo assoluto” al Programma Cultura della Commissione Europea con l’edizione “Watershed”, la tappa nevralgica di un percorso progettuale, che ha messo in dialogo Sud d’Italia e Nord Europa, con un’attività interdisciplinare incentrata sul tema dell’acqua.

Questa volta l’espressione della collettività e del territorio  della Murgia barese, con uno sguardo attento al paesaggio urbano, diventa fonte d’ispirazione per lo studio di siti straordinariamente suggestivi: dalle Cave di Altamura - con la citata
 Valle dei Dinosauri - al Territorio biscegliese,
 a nord di Bari, dove il caleidoscopio paesaggistico comprende: grotte, cave e testimonianze di antiche sepolture, come i “dolmen”.

Ampio e articolato il parterre di artisti coinvolti: Bizhan Bassiri, Filippo Berta, Alvin Curran in collaborazione con RAM radioartemobile, Pietro Di Terlizzi, Jimmie Durham, Tony Fiorentino, Vito Maiullari, Ugo La Pietra, Kei Nakamura, Irene Pietrafesa, Sergio Racanati, Thomas Rhuff, VedovaMazzei.

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Tutti impegnati a gestire il suono quale forma di espressione creativa. A tal proposito dall’Area Archeologica Dolmen La Chianca di Bisceglie, complesso preistorico immerso nella suggestiva campagna pugliese, Alvin Curran - autore ed interprete del concerto iniziale di “Casa Futura Pietra” con coro e percussioni, sottolinea: “La mia musica è una cosciente riflessione sul mio rapporto con la storia musicale umana, che risale - cosi dicono gli esperti - a circa 40.000 anni fa. Perciò quello che appare arcaico, primitivo e perfino naif nel mio lavoro è nient’altro che un prodotto di questa riflessione… ora che vengo ispirato da questo sito, dal Dolmen di Bisceglie, non cerco di evocare un passato sonoro inconoscibile, piuttosto cerco di creare un presente contemporaneo sonoro, vivace e riconoscibile dagli stessi antenati di allora… ”.

Per questo evento, Tommaso Martimucci ha individuato la connessione tra la morfologia del territorio e le costruzioni tipiche locali, sintetizzando il dialogo tra scultura e architettura nell’elemento pietra, elemento in cui Giusy Caroppo ha trovato la connessione tra materiale e immateriale, in particolare nella sintesi ideale dei linguaggi della scultura sonora e della performance.

Quasi una conseguenza la scelta Puglia, dove il sottosuolo roccioso da sempre gioca un ruolo fondamentale, sia come fonte di materiale costruttivo,
sia perché, a causa dell’alto livello di permeabilità all’acqua, l’aridità dei campi ha fortemente influenzato la tipologia d’insediamento urbano, educando i suoi abitanti all’uso obbligato delle risorse naturali.

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Aspetto colto dall’assessore all’Industria Turistica e Culturale della Regione Puglia, Loredana Capone: “Siamo curatori di un’eredità; adesso, dobbiamo diventare sempre più promotori di crescita culturale intorno ai nostri beni. Ma come si fa se non riusciamo a generare emozione? Come si fa se non riusciamo a generare un coinvolgimento della comunità e non si promuove una cultura d’impresa? È questo, allora, il nostro impegno e in questa sfida il progetto CASA FUTURA PIETRA, museo temporaneo diffuso che guarda alla pietra, era un’occasione cui non potevamo rinunciare”.

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Analogamente, il Sindaco della Città di Bisceglie, Francesco Spina, ha ripetutamente ringraziato l’ideatrice e curatrice del progetto Giusy Caroppo: “Per aver inserito la città di Bisceglie in questo innovativo percorso museale, che coniuga cultura, arte, ambiente e sviluppo sostenibile in funzione della promozione del territorio, grazie all’inserimento del dolmen di Bisceglie, patrimonio UNESCO, in un “museo temporaneo diffuso” e considerando il simbolo di Bisceglie quale location principale dell’evento itinerante “Casa Futura Pietra”.

Oltre ad essere riconoscente ai realizzatori del progetto, per aver voluto valorizzare uno spazio urbano come il centro storico di Bisceglie e, in particolare, Palazzo Tupputi (dove si tenne la famosa “Dieta delle Puglie”, uno dei primi moti carbonari che diedero vita all’Unità d’Italia), sede della sezione conclusiva di una manifestazione, che valorizza il dolmen con l’ambiente circostante, come vero e proprio parco culturale antropologico”.

(gelormini@affaritaliani.it)

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* INTRAMOENIAEXTRA ART, modello di “museo temporaneo diffuso” che ha valorizzato a fini turistico-culturali i castelli federiciani, aragonesi ed angioini e palazzi nobiliari della Puglia, resi disponibili dalla Direzione Regionale dei Beni Culturali e Paesaggistici, da Comuni e Province, ha animato piccoli borghi decentrati, esaltato siti poco conosciuti o inaccessibili, accogliendo l’arte contemporanea in un’ottica “multiculturale, multimediale e transnazionale” come affermato da Achille Bonito Oliva, direttore scientifico delle prime edizioni. INTRAMOENIA EXTRA ART è così diventato un brand ad alta riconoscibilità nel panorama culturale, atto a trasmettere il senso del “genius loci” della terra che lo accoglie.

Il dialogo fra artisti italiani e stranieri e fra questi ultimi, la popolazione locale e i turisti-visitatori, ha contribuito alla comprensione della cultura della Puglia quale terra di creatività e luogo di incontro ed accoglienza di culture differenti. INTRAMOENIA EXTRA ART è stata, ed è considerata, un’officina di innovazione sul territorio anche nazionale e internazionale (per questo si è guadagnata la partnership di realtà quali, tra le altre, Cittadellarte-Fondazione Pistoletto, Troubleyn-Jan Fabre, RAM radioartemobile, NIOarchitecten di Amsterdam,
Studio Bill Viola, Studio Kapoor, Fondazione Morra, Fondazione Maxxi),
che sposa il concetto arte – turismo – economia trascinando nella sua dimensione una grande varietà di figure professionali delle industrie creative. L’ampia durata del progetto ha generato un sistema di network fra istituzioni pubbliche, amministrazioni locali, centri culturali e imprenditoria privata.

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Una formula vincente, con al centro la Regione Puglia, per una offerta culturale che ha registrato un incremento di visitatori nei siti interessati dalle mostre che va dal 40% in bassa stagione al 70% in alta stagione. Prodotto da Eclettica Cultura dell’Arte, associazione non profit con sede in Puglia che, con il suo staff giovane e le versatili figure professionali, ha permesso l’ottimizzazione dei processi organizzativi portando ad un considerevole contenimento dei costi di produzione e realizzazione.

L’ottica internazionale di INTRAMOENIA EXTRA ART ha consentito di raggiungere gli obiettivi programmatici regionali e internazionali - primo assoluto al Pogramma Cultura della Commissione Europea con il progetto Intramoenia Extra Art Watershed - avviando
un dibattito di riflessione e sensibilizzazione dell’opinione pubblica su tematiche contemporanee globali.

L’Associazione è, come il curatore, la storica dell’arte Giusy Caroppo, aderente al Distretto Produttivo Puglia Creativa ed ha partecipato alla 54° Biennale di Venezia con l’evento collaterale Pino Pascali. “Ritprno a Venezia/Puglia Arte Contemporanea; è stato selezionato anche tra i migliori 15 progetti di promozione del territorio dal
Premio Federculture “Cultura+Impresa” nel 2015
ed è approfondito come format sostenibile di museo temporaneo diffuso nella pubblicazione
“I luoghi del Contemporaneo” pubblicata dal MIBACT nel 2012.

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