Bisceglie, il risiko di Spina e l’iscrizione al Pd: “Scelta fatta da anni”
Bari – Il diretto interessato si dice “sorpreso da tanto clamore” e dalla “spropositata attenzione mediatica”, ma la richiesta di iscrizione di Francesco Spina al Partito Democratico assomiglia ad un colpo di scena politico assai ben meditato. Presidente della Provincia Bat in quota al centrodestra, Sindaco di Bisceglie con una coalizione a trazione centrista e coordinatore delle liste di centrosinistra di Michele Emiliano alle ultime Regionali, Spina rifiuta la definizione di politico uno e trino allo stesso tempo e parla di una “scelta compiuta già da due anni”.
“Il centrodestra di Bisceglie, d'accordo con la sinistra, ha fatto sciogliere in modo politicamente scorretto il consiglio comunale con un inciucio”, ricorda il primo cittadino in un video, riavvolgendo il nastro fino al 2013, quando, eletto con i fittiani de La Puglia Prima di Tutto e passato - armi e bagagli - con i montiani di Scelta Civica, era stato disarcionato dalle tredici firme depositate dal notaio dalle opposizioni.
Si era ricandidato ed aveva vinto - precisa - grazie “ad undici straordinarie liste civiche composte da liberi cittadini, espressione della migliore società civile”. Le stesse che ha convogliato - non più di qualche mese fa - in un nuovo contenitore dal nome bifronte Democratici e Popolari.
Un modo per serrare i ranghi in vista di quello che il capogruppo dei vendoliani in Regione, Guglielmo Minervini, disegna come un trasversale Partito della Nazione? “L'azione concreta di governo regionale e quella del governo nazionale di Matteo Renzi, che ha eliminato la Tasi sulla prima casa, tolto l'Imu agricola e bloccato l'aumento dei tributi locali, costituiscono certamente un riferimento e affascinano l'elettorato civico e democratico di cui a Bisceglie sono inequivocabile espressione”, non fa mistero il già commissario Udc.
E, per fugare ogni dubbio, manda a dire che “punto di approdo naturale di questo movimento” sia “chiaramente ed indiscutibilmente il Partito Democratico, che con Matteo Renzi ha abbattuto privilegi e rendite di posizione, premiando concretezza e capacità personali e amministrative tipiche di chi ha fatto per tanti anni il Sindaco di una città”.
Archiviati, dunque, i tempi nei quali faceva comizi con alle spalle le bandiere di Forza Italia? “Ah, che Spina… nel fianco destro ma anche in quello sinistro”, lo punzecchiava il numero uno dei forzisti, Gino Vitali. E se – per ora - non ci sarebbe alcuna tessera rilasciata, la sola notizia sta facendo storcere il naso a molti, dal momento che i numeri vedrebbero Bisceglie diventare, d’un tratto, una roccaforte dem, quasi un monocolore. E con Spina sarebbero pronti a fare fronte comune anche il suo vice - l’ex azzurro Vittorio Fata -, un big come Enzo Dipierro, pur dal passato aennino, la gran parte dell’esecutivo cittadino e un nutrito gruppo di sostenitori: “Le regole del tesseramento online adottate dal Partito Democratico sono particolarmente trasparenti e stringenti”, rassicura il Sindaco, negando di aver chiesto alcunchè in cambio del passaggio di campo.
E, in effetti, almeno a leggere il regolamento dei democratici in fatto di tesseramenti, qualche dubbio sorge: “Non è consentito il rilascio della tessera a persone che siano iscritte ad altri partiti politici o aderiscano a gruppi di altre formazioni politiche all’interno di organi istituzionali elettivi, ai sensi dell’art. 2 comma 8 dello Statuto”. Probabile che la palla, alla fine, passi alla segreteria regionale. E i Congressi, per succedere ad Emiliano ma anche sulle tolde di comando provinciali, si avvicinano a ritmo serrato.
(a.bucci1@libero.it)