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Brindisi: fallita la spallata, ma Consales resta sotto assedio

Antonio Bucci

Brindisi – Al momento, i numeri per la spallata definitiva non ci sono, ma Mimmo Consales resta sotto assedio. A Palazzo Nervegna pare arrivata la resa dei conti e, in mattinata, le opposizioni sono andate alla conta, senza riuscire a mettere insieme le 17 firme necessarie a mandare a casa il primo cittadino e la sua amministrazione. “Mentre noi difendiamo la nostra città qualcuno si affanna a raccogliere firme per far commissariare la città. E poi che strane alleanze”, commenta amaro il Sindaco con un tweet, provando a tenere la barra dritta fino al redde rationem.

E potrebbe arrivare da un momento all’altro: prima la sua autosospensione dal Partito Democratico, a causa delle vicissitudini giudiziarie; poi il commissariamento del partito locale - con la nomina di Sandra Antonica - ed il braccio di ferro con la segreteria regionale e provinciale, conclusosi con la mancata esclusione dei due assessori in quota dem – Luperti e Monetti – dalla squadra e l’appoggio esterno dei dem all’esecutivo. Il rapporto dell’ex giornalista di Telenorba con Michele Emiliano è in larga parte deteriorato e il barometro segna tempesta. E se era stato proprio il capogruppo del Pd, Salvatore Brigante, a svelare le ombre che si andavano addensando rapide alla vigilia e parlare di “incubo”, il fronte dei malpancisti si è rivelato del tutto trasversale ed in grado di aggregare consensi al di là degli otto oppositori del centrodestra: dai forzisti di Mauro D’Attis, già diretto competitor di Consales alle Amministrative – ai Conservatori e Riformisti di Massimiliano Oggiano, passando per Riccardo Rossi di Brindisi Bene Comune, l’ex segretario cittadino Pd Elefante e gli indipendenti Francesco Renna e Cannalire.  

In serata, il pallottoliere sembrava prospettare per il titolare della fascia tricolore la stessa sorte che era toccata all’omologo barlettano Nicola Maffei, disarcionato nel 2012 da Palazzo di Città con la firma dal notaio dei suoi stessi consiglieri di maggioranza. E invece non ha funzionato, lasciando il cerino nelle mani di fedelissimi come i consiglieri Massimo Pagliara di Centro Democrarico, Maurizio Colella di Progettiamo Brindisi e Ferruccio Di Noi, sui quali converge il pressing delle ultime ore.

Anche oggi più di qualcuno ha detto no ad un circo con gli animali... E non fa niente se si parlava d'altro rispetto allo spettacolo”, manda a dire Consales ma non è detto che l’operazione sia del tutto archiviata. “La maggioranza non c'è più, Consales ne prenda atto. In questi giorni alcuni consiglieri di maggioranza hanno manifestato la loro intenzione di dimettersi. I motivi? Sembra evidente a tutti che questa esperienza si è chiusa: rottura nel Pd, rottura con la regione, immobilismo totale con una città che soffre”, serra le fila lo stesso Rossi, rivendicando la propria scelta e ribadendo l’opportunità di andare alle urne in primavera, in caso di raggiungimento della maggioranza. Poi rilancia: “Qualcuno si è tirato indietro. Il Perchè lo dovrebbe spiegare alla città .
Le nostre dimissioni sono ancora a disposizione, siamo ad un passo dai 17 necessari
”. Come scriveva qualcuno, “domani è un altro giorno”.

(a.bucci1@libero.it)