Brindisi, l’asse Fitto-Ferrarese spacca il centrodestra. FI: “CoR trasformisti”
Il barometro segna di nuovo tempesta
Bari - “I Cor? Altro che conservatori o riformisti. Trasformisti e basta, a seconda di quanto conviene”, sbotta l’azzurro Gino Vitali a metà mattinata. Il barometro delle Comunali segna di nuovo tempesta e Brindisi, unico capoluogo pugliese al voto della tornata, appare crocevia di strategie ed inquietudini del centrodestra. I rumours sull’imminente incoronazione del patron dell’Enel Basket, Nando Marino, a candidato Sindaco del centrosinistra - con la benedizione di Michele Emiliano – hanno indotto l’intero scacchiere politico ad alleanze e riposizionamenti, tanto da concretizzare la formazione di un terzo polo trasversale, con perno su una parte dei centristi e al quale si sono aggiunti gli stessi fittiani. “Se l’on. Vitali non intendesse la politica come un circuito chiuso avrebbe compreso che i Conservatori e Riformisti a Brindisi non solo non vanno a Sinistra ma che coerentemente continuano la loro azione politica di apertura a tutto quel mondo che vuol sconfiggere il centrosinistra”, rispediscono al mittente gli uomini dell’ex Ministro di Maglie.
Se dal matrimonio con Marino si sono sfilati Socialisti, Repubblicani e alcuni dei malpancisti sui quali pende la scomunica dem, il nome dell’imprenditore non convince in primis la parte del Nuovo Centrodestra che fa capo al francavillese Massimo Ferrarese. Pur fuori dalla partita in prima persona, l’ex Presidente della Provincia ha rispolverato il logo di Noi Centro, prendendo le distanze dall’ala del partito guidata dal coordinatore regionale e sottosegretario Massimo Cassano, rimasto al fianco del Pd in una versione rivisitata del Laboratorio. “Dispiace e non poco che i fittiani di Brindisi, mentre altri sventolano la bandiera di centrodestra, facciano accordi per le amministrative con forze di centrosinistra che hanno portato il declino nella città sotto la guida di Consales”, ha chiosato il segretario regionale dei berlusconiani, chiedendo chiarimenti ai vertici Cor, onde evitare “comportamenti di dubbia coerenza”. La linea dell’europarlamentare salentino è netta: “Noi al Pd rimaniamo sempre e comunque alternativa e daremo ai brindisini la possibilità di scegliere chi vogliono come candidato sindaco, senza imposizioni, ma invitandoli a scegliere con le Primarie fra una rosa di nomi”, si legge nella nota siglata dai parlamentari Zizza e Ciracì e dai coordinatori Attorre e Guadalupi, ufficialmente in campo per promuovere i gazebo di coalizione, in programma entro i primi dieci giorni di aprile.
Ai nastri di partenza c’è già la civilista Angela Carluccio, forte del disco verde dell’area Ferrarese e del numero uno cittadino della stessa, Giampiero Epifani. Un fronte a trazione moderata che vede dalla stessa parte il presidente Invimit e l’ex Ricostruttore. Con l’incognita del tavolo regionale del centrodestra, tecnicamente ancora valido e che i rivolgimenti delle elezioni romane hanno posticipato a dopo le festività pasquali.
Ora il cerino è in mano ai forzisti: “Si unisca a noi l’on. Vitali se non vuole davvero fare un regalo al Pd pugliese, così come il suo leader nazionale fa da tempo al Pd di Renzi”, cita la postilla a chiusura della replica fittiana. Se non fosse che i berlusconiani hanno siglato un patto con Fratelli d’Italia, Noi con Salvini, Brindisi Può, Azione Nazionale e Movimento Regione Salento. Assai probabile, dunque, che tirino dritto, confidando negli smottamenti a sinistra per colmare le divisioni. In attesa che gli esiti dei gazebo chiariscano ulteriormente gli scenari e ammesso che, dalla scuderia Pd, non rimescolino le carte con un colpo di scena.
(a.bucci1@libero.it)