PugliaItalia
Brindisi, la Zona Franca Doganale Interclusa: via 'meridiana' al business
Zona Franca Doganale Interclusa di Brindisi, Delli Noci: “Grande opportunità per il Salento e l’intera regione” Patroni Griffi: "La via 'meridiana' al business"
Approvata in tempi brevissimi la Zona Franca Doganale Interclusa all’interno dell’area portuale di Brindisi denominata “Capobianco”. La conferma della perimetrazione, nell’ambito del porto, è stata sancita dal Direttore Generale dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli (ADM) Marcello Minenna.
E’ dai tempi di Marco Polo che le rotte del business, soprattutto quelle provenienti da Oriente, hanno Venezia quale ‘hub’ di attracco e smistamento di merci e traffici d’ogni natura. Per questo, come ha dichiarato Ugo Patroni Griffi, presidente del Sistema di Autorità Portuale del Mare Adriatico Meridionale e promotore dell'iniziativa: “Il riconoscimento è un fatto epocale. Dopo l’unico altro punto franco esistente in Italia, quello di Venezia, il nostro auspicio e la sfida che raccogliamo sarà di poter offrire anche una strada ‘meridiana’ al business”.
Apprezzamenti e soddisfazione anche da parte dell’Assessore Regionale allo Sviluppo Economico Alessandro Delli Noci: “La nascita della Zona Franca Doganale Interclusa all’interno dell’area portuale di Brindisi rappresenta da una parte una grande opportunità di crescita e sviluppo per il Salento e per l’intera Regione, dall’altra evidenzia la grande capacità di interlocuzione da parte di tutti gli enti coinvolti, capaci in brevissimo tempo di raggiungere un tale risultato".
"Questo traguardo importante - ha aggiunto Delli Noci - permette di recuperare e incentivare le potenzialità nell’area portuale, favorisce gli investimenti e sostiene l’occupazione. Un risultato i cui benefici e vantaggi si aggiungono a quelli delle Zone Economiche Speciali creando così un sistema da sfruttare a vantaggio delle imprese e dello sviluppo economico e sociale regionale".
"Da parte nostra - ha concluso l'Assessore - ci metteremo al lavoro insieme al Ministero delle Finanze per immaginare di aprire in alcuni snodi logistici dei magazzini doganali, rendendo così questa zona franca doganale un vero e proprio hub. Proprio nell’ottica della ripartenza, uno degli snodi potrebbe essere lo scalo di Surbo”.
Per capire meglio come funziona la Zona Franca Doganale - Le merci provenienti da Paesi esterni all’Unione Europea possono rimanere nella Free Zone mantenendo lo stato estero. L’introduzione in zona franca, infatti, è una speciale destinazione doganale, che consente di custodire le merci importate senza limiti di tempo, senza pagare dazio.
In particolare:
- il dazio non verrà pagato al momento dell’esportazione definitiva nel caso in cui le merci siano destinate a paesi extra Unione Europea;
- il dazio sarà pagato soltanto al momento dell’immissione in libera pratica se le merci sono destinate al mercato interno all’Unione Europea.
Quindi essa è di grande utilità anche quando gli importatori non possono assegnare immediatamente alla merce una particolare destinazione doganale.
Nella Zona Franca Doganale la merce stoccata può essere:
- oggetto di manipolazione (come reimballaggi, etichettature, ventilazione, spolveratura, trattamenti antiparassitari);
- vincolata al regime di perfezionamento attivo per le merci da riesportare;
- vincolata al regime di trasformazione sotto controllo doganale, un regime che consente di importare merci extracomunitarie da sottoporre a lavorazione applicando i dazi solo al momento dell’immissione del prodotto finale sul mercato europeo.
Poiché le merci introdotte nella Zona Franca Doganale circolano in sospensione dei diritti doganali e sono introdotte in una zona franca interclusa, non è richiesto il deposito di garanzia.
Inoltre, per le stesse merci introdotte, non c'è l'obbligo di versare l'IVA dopo 90 giorni dalla data di emissione della fattura nel caso la merce non sia ancora stata spedita.
(gelormini@gmail.com)