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Brindisi, NO al trasferimento dell'ENAV: intervento della Regione Puglia
L'imperativo per tutti in Puglia: scongiurare il trasferimento del centro di controllo ENAV dell’area di Brindisi a Roma.
Non c’è più tempo da perdere per il centro di controllo Enav di Brindisi. Un incontro urgente anche in video conferenza tra i ministri Enrico Giovannini e Mara Carfagna, il Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, e la Presidente dell’ENAV, Francesca Isgrò, per scongiurare il trasferimento del centro di controllo dell’area di Brindisi a Roma.
Questo il contenuto della richiesta a firma dell’assessore regionale ai Trasporti e alla Mobilità sostenibile della Regione Puglia, Anita Maurodinoia, che in sostanza si oppone alla decisione di accorpare l’impianto di Brindisi (che serve anche l’aeroporto di Bari), a quello della capitale.
“Questa decisione - ha dichiarato l’assessore - penalizza la Puglia con un ingente danno economico ed occupazionale: circa 200 posti di lavoro ad alta tecnologia disciplinati da complesse regole internazionali ed europee, verrebbero sacrificati per un progetto di accorpamento preannunciato per il 2023 ed inspiegabilmente anticipato a differenza di altre città, come Padova, dove la procedura di dismissione è stata rinviata di ben 10 anni".
"Non convince – ha continuato Maurodinoia - il piano industriale dell’ENAV osteggiato da sindacati e rappresentanti istituzionali del territorio, ed è per questo ritengo necessario e non più rimandabile un tavolo di confronto ed un intervento chiarificatore da parte dei ministri competenti, quello alle infrastrutture guidato da Enrico Giovannini e quello per il Sud Mara Carfagna”.
Nell’esprimere solidarietà ai lavoratori dell’Enav Brindisi in sciopero venerdì scorso, l’assessore Maurodinoia, con forza, ha ribadito ancora una volta il pensiero della Regione Puglia: “Non permetteremo ulteriori scippi ad una regione del Sud, che non può essere ulteriormente penalizzata”.
“E’ inammissibile - ha concluso l’assessore Maurodinoia - che determinate realtà dopo aver utilizzato le varie misure dei fondi europei per il Sud al fine di far sorgere, crescere e potenziare strutture come il centro Enav di Brindisi, poi decidano di dismettere, tra l’altro in un periodo di crisi sanitaria ed economica. Una vera e propria beffa che come Regione non accettiamo”.
“Oggi sono in tanti, Regione Puglia compresa, ad accorgersi che non c’è più tempo da perdere per il centro di controllo Enav di Brindisi - ha ribattuto Raffaele Fitto da Bruxelles - peccato che TRE ANNI FA, maggio 2018, io a livello europeo (con un’interrogazione alla Commissione Europea) e il capogruppo Ignazio Zullo a livello regionale (con una mozione) sollevammo il grave problema dello smantellamento del Centro di Controllo d’Area di Brindisi e invitavamo sia il governo nazionale sia quello regionale a fare pressioni sull’Enav perché rivedesse il Piano industriale 2018-2022".
"Come dire che da tre anni lo si sapeva e noi abbiamo fatto di tutto per sollevare l’attenzione di chi poteva attivare tutte quelle procedure necessarie per ottenere non solo il mantenimento, ma l’ampliamento dei livelli occupazionali di Brindisi. Era chiaro fin dall’allora che le scelte industriali dell’ENAV non avevano nessuna logica dal punto di vista della produttività visto che non si trattava di una società in crisi e, quindi, non aveva senso mettere a rischio oltre 200 posti di lavoro, professionalità altamente qualificate, come i dipendenti. Allora eravamo come voci che gridavano nel deserto, nessuno sent? il bisogno di condividere la nostra battaglia. Oggi speriamo che non sia troppo tardi!”
(gelormini@gmail.com)