Brindisi - Taranto: Enel e Ilva
sotto accusa con Cementir
Taranto, sequestro Cementir per cemento prodotto con rifiuti pericolosi di Enel e Ilva
Dalla Procura della Repubblica di Lecce parte il provvedimento di sequestro dell’Enel di Cerano, della Cementir di Taranto e di alcuni compendi aziendali dell'Ilva, per cemento prodotto con i rifiuti pericolosi di Enel e Ilva, utilizzando scarti non raffinati di carbone e acciaio.
Un terremoto il cui epicentro affonda a cinque anni fa, quando partirono le indagini al riguardo. Tra i primi a commentarlo il consigliere regionale M5S Marco Galante: “Se le ipotesi di reato contestate dalla magistratura fossero confermate al termine delle indagini saremmo di fronte all’ennesimo progetto criminale e disumano (non ci sarebbero altri termini per definirlo adeguatamente), ideato da persone senza scrupoli che, con il beneplacito della malapolitica che ci governa da 30 anni, in nome del profitto hanno ucciso un intero territorio e messo quotidianamente in pericolo di vita centinaia di migliaia di persone".
"Se questa reiterata mancanza di rispetto delle normative fosse confermata - aggiunge Galante - sarebbe necessario spiegare ai cittadini che ad aziende come Enel, Ilva o Cementir non bastava fatturare fiumi di denaro con attività che già nel corso del loro normale ciclo produttivo, inquinano e danneggiano il territorio; per queste aziende diventava in qualche modo necessario anche eludere le normative sullo smaltimento dei rifiuti anche se questo poteva significare mettere in pericolo di vita altri esseri umani".
"Vorremmo a questo punto - incalza il consigliere della provincia di Taranto - comprendere quale utilizzo è stato fatto di questo cemento “contaminato” e se le costruzioni realizzate con lo stesso possono ritenersi sicure. Vorremmo comprendere chi avrebbe dovuto controllare e non lo ha fatto. Vorremmo comprendere come è possibile che soggetti in grado di ideare simili operazioni vengano posti a capo di colossi del genere. Noi del Movimento 5 Stelle - conclude Galante - andremo fino in fondo alla questione e interverremo a tutti i livelli istituzionali per avere delle risposte”.
Deciso anche l'intervento acaldo del Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano: "Le precisazioni del Procuratore della Repubblica Leonardo Leone de Castris costituiscono un elemento di gravissima preoccupazione. Ove i fatti contestati fossero definitivamente accertati dalla Autorità giudiziaria saremmo di fronte ad una ipotesi di grave attentato alla salute dei cittadini pugliesi, ed in particolare quelli residenti nell'area della provincia di Taranto e di Brindisi e degli altri luoghi dove i materiali sono stati ulteriormente distribuiti sul mercato".
"Ne consegue - aggiunge Emiliano - la decisione che ho oggi adottato di nominare un difensore di fiducia della Regione Puglia ai sensi dell'art. 90 del codice di procedura penale, al fine di collaborare con l'Autorità giudiziaria nell'accertamento della verità. Non lasceremo nulla di intentato per assicurare alla giustizia i responsabili e proteggere la salute dei nostri concittadini".
(gelormini@affaritaliani.it)