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Campagna Primarie PD 2017, Michele Emiliano assolto a Torino

Il tribunale di Torino ha assolto "Per non aver commesso il fatto" Michele Emiliano, a processo per presunti finanziamenti illeciti dutante le Primarie PD 2017.

Il tribunale di Torino ha assolto in primo grado "per non aver commesso il fatto" il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, a processo per presunti finanziamenti illeciti nell'ambito della campagna per le primarie del Pd del 2017.

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Al centro dell’inchiesta vi sarebbero stati presunti versamenti a una società torinese, che si era occupata della comunicazione del presidente pugliese, per il quale l’accusa aveva chiesto un anno di reclusione e una multa di 90mila euro.

La stessa pena era stata chiesta dal pm per l’ex capo di gabinetto Claudio Stefanazzi che oggi è stato condannato a 4 mesi e 20 mila euro di multa solo per una delle due fatture che sarebbero state emesse a favore della società di comunicazione.

Assolto uno dei due imprenditori coinvolti nella vicenda, mentre il secondo è stato condannato a 4 mesi e 20mila euro di multa. Per entrambi l’accusa aveva chiesto una condanna a otto mesi.

La prima nota di soddisfazione è quella dei consiglieri regionali del Gruppo CON, Giuseppe Tupputi, Stefano Lacatena, Alessandro Delli Noci, Gianfranco Lopane e Alessandro Leoci: “Ne eravamo certi e oggi apprendiamo con gioia e soddisfazione dell’assoluzione del presidente Michele Emiliano dall’accusa di finanziamento illecito. Abbiamo sempre nutrito fiducia nel lavoro dei giudici e il Tribunale di Torino ha scritto la parola ‘fine’ a una vicenda che ha rattristato tutti coloro che, come noi, non hanno mai nutrito dubbi sulla trasparenza e correttezza dell’operato del nostro presidente. È una bella giornata per noi, ma soprattutto per la Puglia”.

Anche il presidente del gruppo PD in Consiglio Regionale, Filippo Caracciolo è intervenuto in merito: “La sentenza del tribunale di Torino, che assolve il presidente Michele Emiliano dalle accuse contestategli circa i finanziamenti per le primarie Pd del 2017, chiarisce una volta di più il valore e l’integrità di un uomo che da sempre ha fatto della trasparenza il principio fondante della sua attività politica”. 

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“Sin dal primo momento - ha affermato Caracciolo - abbiamo avuto la certezza che il presidente fosse estraneo alle accuse ricevute. La giustizia ha fatto il suo giusto corso chiarendo definitivamente l’accaduto. Ci auguriamo che lo stesso possa avvenire, nei prossimi gradi di giudizio, anche per l’onorevole Claudio Stefanazzi e le altre persone coinvolte nella vicenda”.

“La forza d’animo con la quale il presidente ha affrontato il giudizio, sapendo di non avere alcuna responsabilità, è l’esempio di come un uomo delle istituzioni dovrebbe comportarsi in queste situazioni. Archiviata questa dolorosa vicenda - ha concluso Caracciolo - si può continuare a lavorare, con maggiore serenità, per il bene della comunità pugliese”.

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“Voglio esprimere la mia felicità per l’assoluzione piena di Michele Emiliano - ha affermato il segretario regionale del PD Domenico De Santis - nel processo di Torino per non aver commesso il fatto. Abbiamo sempre creduto nella sua estraneità alle accuse rivolte con il massimo rispetto verso l’operato della magistratura. Il suo atteggiamento di silenziosa attesa in questi anni è esemplare e chiude definitivamente le accuse a suo carico. La vicenda si conclude, dunque, con un’assoluzione; circostanza che è di buon auspicio anche per le altre persone coinvolte, perché confidiamo che nei successivi gradi di giudizio sapranno dimostrare la loro buona fede ed estranietà”.

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E il Consigliere regionale Fabiano Amati (Azione), n altra nots diffusa ha dichiarato: “Sono contento per l’assoluzione di Michele Emiliano. Solo chi ha vissuto esperienze simili può sapere quanto siano importanti le parole di solidarietà umana e politica dette innanzitutto nella fase delle indagini preliminari, come io ho fatto, e ora nella fase della decisione, come in tanti faranno".

"E dico questo con un senso di solidarietà piena e con sollievo, perché la vita è più importante delle nostre dispute politiche. Per gli stessi motivi provo dispiacere per Claudio Stefanazzi e Vito Ladisa, e spero che nelle fasi successive del processo anche per loro la sentenza sia di assoluzione”.

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Quindi è lo stesso presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, a commentare la sentenza del Tribunale di Torino: “Sapevo sin dall’inizio di queste indagini durate cinque anni di essere completamente innocente. Il fatto che finalmente oggi lo abbia accertato il giudice mi dà una grande gioia, non tanto per me, ma per tutte le persone che mi vogliono bene e soprattutto per la Puglia che rappresento".

"Ringrazio il mio avvocato, Gaetano Sassanelli - ha proseguito Emiliano - che in questi lunghi anni mi ha difeso nel processo, in un momento per me di sofferenza patita in silenzio per scelta e per rispetto della Magistratura. Sono certo che anche Claudio Stefanazzi riuscirà a dimostrare la sua assoluta estraneità ai fatti contestati. Bisogna sempre avere fiducia nella giustizia”.  

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Con tonalità diverse viene commentata la notizia dal gruppo regionale di Fratelli d’Italia (capogruppo Francesco Ventola e i consiglieri Luigi Caroli, Giannicola De Leonardis, Antonio Gabellone, Renato Perrini e Michele Picaro): “Siamo da sempre garantisti, convinti che un avviso di garanzia non sia mai una condanna e le sentenze, invece, vadano rispettate e se di assoluzione accolte con un sospiro di sollievo. Lo facciamo anche per il presidente Emiliano".

“Nella sentenza di Torino, però, non possiamo non rilevare che ancora una volta un uomo di stretta fiducia del presidente, anzi l’uomo di fiducia per eccellenza di Emiliano, l’on. Claudio Stefanazzi, è stato condannato. Ancora una volta, lui risulta totalmente estraneo a ciò che viene fatto dai suoi fedelissimi, come una sorta di agnello fra lupi cattivi.”

(gelormini@gmail.com)