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Capitanata, rivendicare la pari dignità territoriale
nell'analisi di Ennio Tangrosso la Capitanata rivendica la pari dignità territoriale e al viceministro Sisto chiede visione di governo anziché d'impresa.
Leggendo la sintesi del Consiglio Regionale Monotematico sulla Capitanata, a cura di Antonio V. Gelormini, la prima cosa che si evince è che il vice Ministro alla Giustizia, Francesco Paolo Sisto - non è chiaro se a nome del governo o per convinzione personale - ha stroncato ogni possibilità di attivare azioni ad hoc per la provincia di Foggia.
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Esclude una legge speciale, demandando alla Regione tramite l’autonomia differenziata ogni intervento mirato, e su questo si può essere d’accordo, ed esclude la possibilità di ripristinare i tribunali di Lucera e di Vieste e su questo non si può essere assolutamente d’accordo.
Sul primo punto si condivide la posizione del sen. Sisto, poiché le leggi speciali si emanano per “non fare”, perché complicano le procedure confliggono e bloccano sia burocraticamente che finanziariamente le situazioni. Pertanto, è giusto niente leggi speciali. La Capitanata non è una “riserva indiana”, basta la normativa nazionale.
Circa il secondo punto, la riforma della geografia giudiziaria, è evidente che sia stata fatta da chi la geografia non la conosce affatto, al di là della “emergenza criminalità”. Pertanto, su questo si dissente con veemenza da quanto lasciato intendere dal viceministro alla Giustizia.
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La Capitanata, pur essendo una provincia, è grande come una regione vedi Molise, Basilicata, Abruzzo, Valle d’Aosta: costringere cittadini garganici a raggiungere gli uffici giudiziari di Foggia, significa farli compiere un viaggio di non meno di una ora e mezza, altrettanto ci impiegano i residenti dei comuni delle aree interne dell’arco subappenninico.
A fronte di cosa? Di un risparmio sulle spese ministeriali? Un risparmio per chi? Per lo Stato o per i singoli cittadini? Pensate sia una buona idea? Ma i cittadini non sono loro stessi elemento indispensabile di uno Stato? Avete ragione, troppe domande. Così finisce che ci confondiamo ulteriormente.
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La verità è che non si dovrebbe risparmiare sulle funzioni basilari o sulle prerogative precipue di uno Stato, come: Sanità, Previdenza, Istruzione, Sicurezza, Giustizia, altrimenti che senso ha l’esistenza di uno Stato? Si può risparmiare su ogni altra cosa, ma su queste funzioni “statuali” essenziali non lo si dovrebbe assolutamente. Su tali aspetti lo Stato dovrebbe tenere all’efficienza e all’efficacia degli interventi.
Tale risparmio, inoltre, è tutto da dimostrare: accentrare comporta magari di risparmiare da un lato, ma di spendere dall’altro. Un esempio, traslocare a Foggia due tribunali già strutturati significa rifare un tribunale più grande nel capoluogo, urbanizzare nuove aree, dunque trovare spazi dove ampliare gli uffici, acquistare attrezzature ed arredi e così via elencando. Poi c’è l’abbandono delle vecchie sedi e la loro manutenzione e anche questo è un costo.
In tempo di transizione ecologica portare quotidianamente tante persone a spostarsi, anche questo è un costo non solo monetario, ma anche di inquinamento e di perdita di tempo, oltre che di risorse umane.
In epoca di spopolamento delle aree interne significa incentivarne il fenomeno, costringendo i dipendenti a traslocare nei luoghi di lavoro, appunto il Tribunale di Foggia, e anche questo è un costo.
Quando si fanno certe riforme ci viene da chiedere: a chi le affidano? A quelli che sanno solo di aule processuali e uffici giudiziari o ad un gruppo di lavoro che abbia competenze più ampie e soprattutto interdisciplinari, con visioni del mondo e della vita reale delle persone più appropriate e rispettose delle loro necessità? Poiché non dovremmo mai dimenticare che le leggi, le riforme dovrebbero andare a favore dei cittadini e non contro.
In tale gruppo di lavoro partecipa qualcuno che abbia conoscenza diretta dei territori oggetto dell’intervento? O tutto viene svolto a tavolino, seguendo tendenze ed ispirazioni personali, senza una conoscenza pratica ed effettiva di quello che si va a modificare. Tali riforme sono a favore dei cittadini o solo in funzione di numeri (per giunta assai discutibili) da inserire nel bilancio dello Stato?
Insomma, al di là del merito del pervicace consigliere Tutolo, indomito rappresentate delle istanze dei cittadini della Capitanata - che ha richiesto e perseguito la convocazione di questo Consiglio regionale monotematico - oltre le opportune prospezioni della Presidente Loredana Capone e dei puntuali interventi dei diversi Consiglieri, la sensazione che se ne ricava è che il sen. Sisto in estrema sintesi ha risposto alle richieste del Consiglio Regionale con un: “Aiutatevi che Dio vi aiuta!”.
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Pertanto, perché continuare a richiedere leggi speciali e a piatire interventi specifici? Alla Capitanata non servono concessioni o provvedimenti eccezionali, alle comunità provinciali servirebbe solo essere considerate e trattate alla pari delle altre comunità italiane. I foggiani vanno trattati come tutti gli altri cittadini, pugliesi e italiani, né più né meno, stesse attenzioni, stessi diritti, stessi doveri.
Realizzare, quello che manca, per ottenere una sostanziale parità con il resto delle province pugliesi o delle altre località italiane, ovvero: una sufficiente rete infrastrutturale. Al resto possono pensarci i tanti ragazzi di talento che sono la vera ricchezza di questo territorio. Alla provincia di Foggia non manca niente, se non le infrastrutture: strade, scuole, ospedali, ambulatori, reti informatiche e presidi statali (caserme, uffici giudiziari, uffici postali, etc.), per il resto ha tutto.
Storia, cultura, arte, monumenti, gastronomia, clima, ambiente e soprattutto stili di vita e “Capitale Umano”. Le coste sono tra le più belle d’Italia (da Lesina a Manfredonia con l’aggiunta delle Tremiti), il Gargano interno un microcosmo di fascino, spiritualità e ambiente (da Vico a Monte Sant’Angelo, da San Marco in Lamis a San Giovanni Rotondo), il Tavoliere (da Cerignola a San Severo) coltiva prodotti agricoli tra i più buoni del mondo (olio, grano, frutta, ortaggi, etc.), le aree interne sono ad alta concentrazione di beni culturali con l’aggiunta di una paesaggistica da cartolina.
Identificare la citta di Foggia con il resto della sua provincia è un errore che i più commettono, infatti le eccellenze di questo territorio non sono concentrate nel capoluogo, ma disseminate in ogni angolo della Capitanata. Il viaggiatore attento, il politico scrupoloso, il funzionario di Stato zelante bene farebbe a visitare i vari contesti provinciali e solo dopo trarne le conseguenti considerazioni.
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Città bellissime come Lucera, Troia, Bovino, Ascoli Satriano centri storici di pregio, ricchi di monumenti e di arte o borghi silenziosi, fascinosi e accoglienti come ce ne sono tanti sulle Colline Daune, vedi Pietramontecorvino, Deliceto, Alberona, Roseto Valfortore; isole ambientali come il bosco di Faeto e Celle San Vito, la Foresta Umbra o Bosco Quarto. Il monte più alto della Puglia, Monte Cornacchia (m.1152 sul livello del mare a Biccari) si trova qui, pochi chilometri più in là c’è Orsara di Puglia la capitale della gastronomia locale, i Santuari misconosciuti ai pugliesi quanto famosi nel mondo come: San Giovanni Rotondo (San Pio), Monte Sant’Angelo (San Michele e la Madonna di Pulsano), la Madonna dell’Incoronata (Foggia) Montevergine (Bovino) sono in Provincia di Foggia e ci fermiamo nonostante ci sia ancora tanto da elencare.
Il Viceministro Sisto è di Bari e queste cose non le può sapere, pertanto va invitato a visitare i luoghi e quando lo avrà fatto a riferire a chi di dovere le infrastrutture minime che servono per una vita civile, sufficientemente accettabile, mentre in qualità di avvocato potrà ben comprendere quali possono essere le soluzioni per i servizi giudiziari, senza anteporre inaccettabili questioni di risparmio economico, anche perché si suppone sia un suo dovere professionale oltre che etico.
Al consigliere Tutolo diciamo grazie per la passione e per l’impegno, ma lo sollecitiamo, non solo, a richiedere per la Capitanata un pari trattamento, ma a seminare e promuovere gradi di consapevolezza e di amor proprio, per infondere nei cittadini dauni fiducia nelle proprie capacità e perseveranza nel perseguire gli intenti nonostante le difficoltà. Riconosciamo al consigliere Tutolo tali capacità, lo ha dimostrato in qualità di sindaco durante il lockdown pandemico, quando ha sostenuto non solo i Lucerini, ma tante altre persone che lo seguivano sul web.
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Grazie anche alla Presidente Loredana Capone, per l’impegno e l’attenzione circa la convocazione del Consiglio Regionale Monotematico: a lei chiediamo di ringraziare, a nome dei foggiani, tutti i convenuti per la buona volontà e di riferire loro di adoperarsi per dare le sufficienti infrastrutture alle comunità della Provincia di Foggia. In quanto al resto non c’è da preoccuparsi, i cittadini della Capitanata ed i Dauni ci penseranno da soli, poiché come tutti sanno: “Chi fa da sé fa per tre!”.
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Pubblicato sul tema: Consiglio Regionale monotematico sulla Capitanata: bellezza e sofferenza