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Caporalato: Stefàno (Sel), "Basta, non perdiamo altro tempo"

"La morte di Arcangelo De Marco fa molta rabbia, anche perché era ancora viva la speranza dei suoi cari e di tutti noi di poterlo riabbracciare. Arcangelo è l'ennesima vittima di una piaga sociale che dobbiamo estirpare al più presto. Non dobbiamo perdere altro tempo. Oggi il mio pensiero va alla sua famiglia". E' il commento del senatore Dario Stefàno alla notizia della morte presso l'ospedale di Potenza del bracciante 42enne di San Giorgio Jonico, dopo un mese di coma.

Stefàno Foggia
 

"Questa brutta notizia sia ora da stimolo per tutti a perseguire con maggiore determinazione la lotta allo sfruttamento del lavoro, in Puglia così come nelle altre zone del Paese, in agricoltura così come negli altri settori dove con troppa leggerezza si ricorre sempre più spesso a manodopera di basso prezzo e senza le necessarie tutele. Nelle sedi istituzionali, così come all'interno delle comunità come sta avvenendo con l'interessante iniziativa #schiavitùschiavoio".

"Purtroppo il caporalato è un fenomeno sistemico, annidato nel profondo in più territori e dunque serve, innanzitutto, un'attività di studio e di indagine. A tal proposito - continua Stefàno - ho ben accolto la notizia dell'avvio delle indagini da parte della Commissione infortuni sul lavoro sulla morte di Paola Clemente ma credo non sia sufficiente. Abbiamo bisogno di uno strumento di contrasto di misura uguale a quella del problema da affrontare. Ecco perchè sono sempre più convinto della necessità di istituire una commissione parlamentare d'inchiesta, così come ho proposto non più tardi di un mese fa in Senato".

"Il caporalato - conclude Stefàno - è una pratica antica, insopportabile e disumana che sporca la storia della nostra terra e rende difficile il lavoro e la vita di uomini e donne che nei campi si guadagnano da vivere. Abbiamo un compito difficile e per questo dobbiamo fare un grande gioco di squadra per restituire la dignità ai lavoratori e alle loro famiglie e poi, lo ripeto ancora una volta, non dobbiamo mai dimenticare che se vogliamo produzioni di qualità dobbiamo puntare innanzitutto sulla qualità del lavoro che le genera".