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Ceglie M., 'Un Castello di Libri'
esordio con Fabio Calenda

Torna a Ceglie Messapica “Un Castello di Libri - Degustazioni d’Autore”, rassegna, ideata e curata dall’Ass.to alla Cultura e dal consigliere Angelo M. Perrino

Torna a Ceglie Messapica l’iniziativa “Un Castello di Libri - Degustazioni d’Autore”, un modo informale per assaggiare la letteratura e l’arte, vivere i racconti, le storie, richiamando pubblici giovani e differenti.

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La rassegna, ideata e curata dall’Assessorato alla Cultura, dal consigliere Angelo Maria Perrino, Direttore di Affaritaliani.it, prende il via il 4 luglio 2018 al MAAC (Museo Archeologico e dell’Arte Contemporanea), ma ha in calendario appuntamenti anche al Castello Ducale e alla Med Cooking School.

Esordio con Fabio Calenda (padre dell’ex ministro Paolo Calenda) e il suo libro pubblicato da poco “I soldi sono tutto” - Mondadori.

Fabio Calenda è nato a Parigi e ha vissuto a Roma. Ha diretto gli studi finanziari e la formazione in una banca d’investimento e ha collaborato per dieci anni con il supplemento finanziario del quotidiano “La Repubblica”. Ha pubblicato con Einaudi Stile Libero il fantasy thriller archeologico La porta del tempo e successivamente con Laurana Rosso totale. Attualmente vive in Salento sul Capo di Leuca.

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La Storia

Un romanzo delicatamente brutale, in grado di mostrare luci ed ombre del mondo finanziario, indagando un universo fatto di sogni e illusioni. Un’altalena di emozioni legate all’incedere umano di bramosie sempre più prepotenti, capaci di scatenare azioni di ogni tipo, senza alcun freno. “Roma, 2006. Moglie ricca e lagnosa, disprezzato dai suoceri, carriera in stallo: la vita di Gianni Alecci, cinquantacinque anni, è all’insegna della frustrazione. Le giornate ristagnano tra l’ufficio, in cui subisce le angherie di Riccardo Premoli, il suo direttore trentenne, e la famiglia, trascinandosi in liti costanti con la moglie Eleonora e il figlio Stefano, adolescente perditempo. L’unico spiraglio è la sua giovanissima amante trash, Lou, con cui scorrazza in moto e consuma la tresca in uno squallido monolocale adibito a garçonnière: una tresca non di tutto riposo a causa delle pressioni della ragazza, smaniosa di trovare il suo posto al sole. Alecci medita rivalse, si arrovella sui soldi come mezzo per compiere un’ascesa sociale, essere accolto in circoli esclusivi, frequentare la gente che conta”. Il confronto con il primogenito Roberto, adorato dalla madre e precocemente affermatosi all’estero come investment banker, incalza costantemente la mediocrità della propria figura.

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Lo strappo narrativo avviene con la possibilità di un investimento molto redditizio, grazie al quale il protagonista riesce ad entrare negli agognati salotti. Liberamente ispirato alla vicenda del cosiddetto “Madoff dei Parioli”, nella quale l’autore è stato coinvolto in prima persona, “I soldi sono tutto” narra le lusinghe e i retroscena di un’incredibile truffa finanziaria.

(gelormini@affaritaliani.it)