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Ceglie Messapica, giù le mani dal parco
delle Montecchie. Bloccare la vendita

di Vito Amico *

Il patrimonio culturale (naturalistico,storico, paesaggistico e via dicendo), tutto quello che può portare ricchezza e sviluppo alla collettività dovrebbe rimanere pubblico.

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In particolare tutto ciò che era pubblico, non può essere privato! Si sussurra che la provincia di Brindisi abbia intenzione di vendere il bosco delle Montecchie a poche centinaia di metri dal centro abitato di Ceglie Messapica, in provincia di Brindisi. Su questa proprietà in passato sono stati investiti fondi pubblici per piantumare querce, lecci e altre specie della macchia mediterranea e per ripristinare muretti a secco.

 

Sicchè neanche la migliore trattativa potrebbe compensare la perdita di questo patrimonio, ancor più perchè su questo terreno insiste la quercia-roverella tra le più vecchie di Puglia: un monumento naturalenota con il nome scientifico di Quercus Pubescens Willd alta circa 25 metri  con una circonferenza (da1.30 metri dal suolo) di 4.55 metri. viste le dimensioni dovrebbe avere circa 500 anni!

 

Non ce ne sono tanti questi di monumenti naturalistici in Italia e preservarli dovrebbe essere l’obiettivo principale di una società rispettosa della propria cultura, storia e natura. Il parco delle Montecchie inoltre offre uno sguardo incantevole ed incantato verso la cittadina!

 

Le potenzialità del parco delle Montecchie erano state intuite e attendevano di essere valorizzate  dal candidato sindaco alle elezioni comunali 2015 Angelo Maria Perrino , il quale avrebbe voluto acquisire alla proprietà comunale il bosco Montecchie per farlo divenire la sede del museo diffuso polivalente del ‘PARCO MONTECCHIE.

 

 

Il bosco Montecchie merita di essere valorizzato e per far ciò ci vuole solo conoscenza del proprio territorio e passione: si potrebbero piatumare ulteriori e piante mediterranee ora assenti sì da creare un orto botanico a futura memoria per i più piccoli; si potrebbe, di concerto con le scuole, realizzare “il bosco didattico”: si potrebbero coinvolgere gli stessi scolari a manutenere e coltivare il bosco; si potrebbe offrire, così, anche ai turisti e viaggiatori, il profumo della nostra terra, che non è solo quello culinario!

 

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Il bosco Montecchie potrebbe ben interagire con il Parco Monteroni e la scuola di gastronomia. Pare che questa amministrazione non abbia ancora fatto nulla per cercare di acquisire questo bene prezioso.ma che cosa  ne sarà, se dovesse diventare privato?

 

Ancor più allarmante è la circostanza che sulla paventata vendita l’amministrazione comunale non ha in alcun modo informato la cittadinanza,né pare abbia preso posizione alcuna! Potrebbe essere opportuno invece di vendere affidarne la gestione ad una associazione- e, sul territorio, ve ne sono tante, che hanno a cuore la “terra rossa” di Ceglie.

 

Ceglie Messapica per risollevarsi ha bisogno di ritornare alle sue origini. Ceglie rimasta quasi intatta da secoli, deve puntare sul suo patrimonio archeologico e artistico,alla sua ricca storia legata al popolo messapico e successivamente al periodo bizantino, con il suo paesaggio agropastorale con le sue sfumature  rurali.

 

 

 

* Responsabile "Speleocem"