PugliaItalia
Centrodestra: anche i fittiani al tavolo
Mancano però Massimo Cassano e Ncd
Bari – Prendono parte anche i Conservatori e Riformisti al tavolo del centrodestra pugliese convocato da Forza Italia, il primo unitario per colmare la voragine delle Regionali: “Consideriamo l’unità della coalizione un valore e un obiettivo da perseguire sempre e comunque” ma “era prevedibile che non sarebbe stato possibile ritrovare immediatamente una unità di intenti, che coniugasse in un sol verbo tutte le diverse posizioni delle singole forze politiche presenti”, fanno sapere gli ambasciatori fittiani, Antonio Distaso e Ignazio Zullo. Assente ingiustificato, invece, il Nuovo Centrodestra di Massimo Cassano, fino a qualche mese fa nei panni di pontiere con gli azzurri e grande elettore di Francesco Schittulli.
Nella sede barese di Via Falcone e Borsellino non mancano gli schittulliani, rappresentati dal coratino Malcangi e in forte riavvicinamento al fronte berlusconiano, dopo la diaspora del gruppo di Davide Bellomo e gli strali dell’oncologo gravinese all’indirizzo di Raffaele Fitto. Presenti anche Donna Adriana Poli Bortone, Fratelli d’Italia, Nuovo Psi e Noi con Salvini, guidato dal commissario Attaguile, dal neo coordinatore unico Rossano Sasso e dal santermano Giovanni Riviello. “È emersa la volontà di cominciare a costruire un percorso comune già in vista delle prossime amministrative.
Ci riuniremo ancora nelle prossime settimane per definire modalità e tempi con cui realizzare questa unità”, chiarisce il segretario forzista Gino Vitali, precisando di aver “tracciato un perimetro” e che “il tavolo resta aperto a tutte le forze, movimenti e liste civiche sinceramente e squisitamente alternative alla sinistra che vogliono tornare a vincere le elezioni". Prove tecniche d’intesa riuscite? Non del tutto, se si conta che gli uomini vicini all’ex Ministro di Maglie mantengono la linea dettata a livello nazionale: primarie come strumento di scelta dei candidati in ogni Comune, “specie in quelli con oltre 15mila abitanti e lì dove non vi sia una personalità locale unanimemente riconosciuta”. E la questione promette essere tutto fuorchè di lana caprina: “Su questa nostra richiesta abbiamo registrato l’attenzione delle altre forze politiche, ma non la necessaria condivisione che per noi è, invece, condizione dirimente nella ricerca di una vera e duratura unità della coalizione”, mettono in chiaro il fedelissimo dell’europarlamentare salentino ed il capogruppo regionale CoR.
I riflettori sono puntati non solo su centri come Fasano, al voto già in primavera e con gli scissionisti dell’ex azzurro Scianaro in pressing sul centrosinistra contro l’uscente Lello di Bari, a sua volta in attesa del definitivo via libera dal Consiglio di Stato per tentare il tris con la fascia tricolore. Nel 2017, infatti, torna alle urne la roccaforte leccese di Paolo Perrone, oltre a centri come Brindisi e Taranto. A complicare il quadro, peraltro, i rumours di ritorni illustri nella casa azzurra, accennati tra le righe dallo stesso Vitali: “Errare è umano… ma chi è alternativo alla sinistra sa che l’unico riferimento è Forza Italia ed i partiti con cui percorre un cammino di coerenza”, ha confermato sibillino l’avvocato francavillese nel fine settimana. Ancora ignoto, però, l’identikit dei protagonisti delle “valorose adesioni” in oggetto.
E per new entry d’eccezione non meglio precisate, un passo indietro di peso da parte dei centristi di Ncd, formazione praticamente orfana di Gaetano Quagliariello ma il cui coordinatore regionale, Massimo Cassano, ha più volte ribadito la vicinanza alla rotta di Angelino Alfano, siglandola con l’assenza al tavolo: “Qualunque sia la causa che l’abbia determinata, è un segnale che marca e certifica una sempre più irreversibile distanza dalla linea seguita e difesa con convinzione, nonostante azioni e comportamenti irresponsabili, alle ultime elezioni regionali”, lamenta l’ex consigliere regionale Lanzilotta, definendo la scelta assai grave. Nuovi equilibri all’orizzonte. Altro giro, altra corsa.
(a.bucci1@libero.it)