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Coldiretti Puglia Gest. Imp. Esca
Mare e pesca: benessere ed economia

Antonio V. Gelormini

I mari che circondano la Puglia sono sempre stati ricchi di pesce di ogni varietà e il pescato è da sempre una delle risorse alimentari più importanti per i pugliesi.

Gestimpesca tavolo
 

Proprio per valorizzare il pesce pescato e allevato nel nostro Paese, mediante la creazione di una filiera ittica tutta italiana, che tuteli la qualità e l'identità nazionale del prodotto, Coldiretti ImpresaPesca ha avviato il progetto GEST.IMP.ESCA “Miglioramento nella gestione dell’impresa pesca e recupero di aree naturali nelle marinerie pugliesi” (Misura 3.1 del F.E.P. – Fondo Europeo per la Pesca), un supporto che dia una svolta positiva a questo settore sia in termini ecologici che economici.

“La scarsa conoscenza delle specie ittiche – spiega il Presidente della Coldiretti Puglia, Gianni Cantele - ci impone di lavorare sulla promozione al grande pubblico delle eccellenze dei nostri mari. Inutile dire che la Puglia riveste in tale direzione un ruolo di prim’ordine, soprattutto dal punto di vista del cosiddetto pesce povero che, oltre alle qualità nutrizionali e alle straordinarie caratteristiche organolettiche, gode di un rapporto qualità-prezzo a tutto vantaggio del consumatori. La pesca e l’acquacoltura Comunitaria non soddisfano i mercati dell’Unione e circa la metà dei consumi di pesce del Vecchio Continente dipendono delle importazioni”.

"In questo quadro Coldiretti ha avviato anche iniziative pilota, per la vendita diretta del pesce presso la rete di Campagna Amica", sottolinea il Responsabile per la Puglia del comparto Pesca, Giorgio Donnini, che segnala - tra l'altro - l'enorme potenziale di sinergie tra cultura del mare e patrimoni in senso lato dell'entroterra pugliese.

"Di assoluto rilievo i numeri del settore in Puglia - aggiunge Donnini - il cui valore economico è pari all’1% del PIL pugliese e arriva fino al 3,5% se si considera l’intero indotto, conta 1500 imbarcazioni, 5000 addetti, 10 impianti di acquacoltura e mitilicoltura. Le aree vocate sono prioritariamente Manfredonia, Molfetta, sud Barese, Salento, dove il pescato più importante è costituito da gamberi, scampi, merluzzi".

“La Città metropolitana con il Laboratorio di biologia marina avrà il compito di coordinare i gruppi scientifici dell’Università degli studi di Bari in tutte le attività progettuali. Il nostro obiettivo è quello di contribuire ad arricchire e rinnovare l’attività della pesca, da sempre una delle risorse più importanti della Puglia, attraverso le nostre competenze scientifiche ed idee innovative”. – ha dichiarato Antonio Stragapede, consigliere metropolitano delegato alla “Promozione e coordinamento dello sviluppo economico”.

Gestimpesca Donnini
 

Il settore soffre la concorrenza sleale del prodotto importato dall’estero e spacciato come italiano, soprattutto nella ristorazione, grazie all’assenza dell’obbligo di etichettatura dell’origine. Ad oggi infatti l’unico strumento per invertire la crescente dipendenza italiana dall’importazione, che ha superato il 76 per cento è rappresentato dall’acquacoltura, che invece viene penalizzata dalla mancanza di certezze e da una grave assenza di norme che ne consentano lo sviluppo.

Coldiretti impesca
 

“Una crisi quella del settore ittico, che si trascina da 30 anni – rileva il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti  – e che ha causato la perdita del 35% dei posti lavoro e la chiusura del 32% delle imprese, una “rotta persa” da tempo dal settore con una governance debole ed incapace di gestire una politica di ripresa.  Un mercato, quello del consumo del pesce, che aumenta, ma sempre più in mano alle importazioni.  La produzione ittica derivante dall’attività della pesca è da anni in calo e quella dell’acquacoltura resta stabile, non riuscendo a compensare i vuoti di mercato creati dell’attività tradizionale di cattura. Una rinascita che passa per il mercato, e sulla quale Coldiretti sta cercando di impegnarsi a fondo, facendo partire iniziative che hanno come obiettivo la semplificazione, il mercato e la tracciabilità”.

pescatori di Pizzo
 

Il  progetto comprende varie azioni e mira:

  • Alla registrazione della composizione quali-quantitativa del pesce catturato nell’area marina del Golfo di Manfredonia (FG), con il fine di verificare l'esistenza di habitat e/o periodi  critici per le specie considerate.
  • A operare una bonifica dagli attrezzi fantasma in due aree particolarmente sensibili: le Oasi di Ripopolamento di Ugento e di Gallipoli, in Provincia di Lecce.
  • Al miglioramento ambientale delle acque e dei sedimenti, mediante biopromotori, in due aree della laguna di Varano e di Lesina
  • Alla realizzazione di un piano formativo aziendale finalizzato ad integrare formazione professionale e mondo del lavoro per l’acquisizione di competenze legate alla pesca
  • Ad azioni per collegamenti in rete e scambi di esperienze e migliori pratiche tra le organizzazioni che promuovono le pari opportunità tra uomini e donne, al fine di ripensare il ruolo della donna nel settore della pesca
  • Ad azioni finalizzate a contribuire al conseguimento degli obiettivi fissati per la piccola pesca costiera, in un area del Gargano.

(gelormini@affaritaliani.it)