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Compravendita voti, Maurodinoia querela.
Emiliano scrive ai candidati centrosinistra

“Adesso basta. Credo che 15 giorni sulla graticola mediatica basata sul nulla possono essere sufficienti per delegittimarmi. Anche al diritto di libertà d’informazione c’è un limite: garantire il diritto che la persona non sia lesa o aggredita. La correttezza dell'informazione impone la veridicità dei fatti raccontati”.

Per questo motivo, Anita Maurodinoia candidata nella lista del PD alle elezioni regionali, ha dato mandato ai suoi legali di depositare lunedì mattina presso la Procura della Repubblica di Bari, per il tramite della Digos, una denuncia per diffamazione, calunnia e quant’altro eventualmente si dovesse accertare, sia nei confronti dei quotidiani e dei giornalisti per gli articoli pubblicati, che delle emittenti televisive per i servizi trasmessi (oggetto di un precedente esposto alla Questura di Bari), responsabili di un’autentica campagna architettata da una regia occulta al fine di delegittimarla politicamente realizzata con una aggressione mediatica fondata sul nulla.

"Gli articoli pubblicati, con titoli a tutta pagina che non trovano riscontro con il contenuto dell’articolo stesso, ed i servizi televisivi, si caratterizzano per l’assoluta infondatezza e vaghezza delle situazioni rappresentate", afferma la Maurodinoia, "inducendo il lettore o il telespettatore a travisare i fatti, che sarebbe stato opportuno  previamente verificare con riscontri ed approfondimenti".

"Per questo, confidiamo che la Magistratura faccia il suo corso e che lo faccia presto per restituire dignità politica ad un agire sempre improntato a correttezza".

Intanto, l’avv. Vito Perrelli, mandatario elettorale della candidata, rincara la dose preannunciando l’imminente costituzione di parte civile nel procedimento, per diffamazione e calunnia a tutela della Maurodinoia, al fine di ottenere un risarcimento danni che sarà devoluto a favore delle associazioni di volontariato che operano sul territorio metropolitano.

Conferenza stampa Programma Michele Emiliano 2
 

A tal proposito, il segretario del Partito Democratico pugliese e candidato alla presidenza della Regione Puglia per il centrosinistra, Michele Emiliano, ha scritto ai candidati: "Ho letto sui giornali fatti che potrebbero costituire ostacolo alla libera espressione del voto. Sono certo che i magistrati ci diranno presto se i filmati provano qualcosa o se descrivono condotte lecite. Se qualcuno ha sbagliato pagherà. Nel frattempo chiunque sappia qualcosa o abbia un filmato o una registrazione utile la consegni alle Forze dell'Ordine.  Come sempre non farò sconti a nessuno, ma neppure giustizierò sommariamente qualcuno solo per tutelare me stesso".

"È legittimo per un candidato in campagna elettorale farsi assistere da uno staff", prosegue Emiliano, " Ma tutto questo presuppone, per essere compatibile con i miei principi, che i membri dello staff aderiscano al programma politico del candidato per passione e condivisione politica, anche nei casi in cui venga prevista una regolare retribuzione o un rimborso delle spese sostenute". 

"Quando invece il supporter viene convinto e reclutato facendogli intravedere solo e solamente il vantaggio economico della sua eventuale partecipazione alla campagna elettorale, siamo fuori da ciò che io ritengo politicamente accettabile. In questo modo si riduce il tutto ad una condotta che non costituisce il voto di scambio previsto dalla legge come reato, ma certamente mercifica e monetizza la passione e la partecipazione politica". 

"Altrettanto inaccettabili - sottolinea l'ex Sindaco di Bari - sono gli esempi di reclutamento telefonico di ignari giovani ai quali si presenta come cosa ovvia il fatto che essi debbano votare un determinato candidato assieme ai loro familiari. Qui davvero si rischia di essere dentro la fattispecie prevista come reato, perchè laddove non vi fosse alcuna fase politica successiva di adesione e partecipazione fisica e morale alla campagna elettorale, la percezione del danaro senza nessun'altra attività tipica di una campagna elettorale potrebbe certamente costituire reato".

"È per questa ragione che chiedo a tutti i candidati del centrosinistra di astenersi dal remunerare, sia pure con un semplice rimborso spese, tutti coloro che fanno parte dei loro staff se non hanno la assoluta certezza che queste persone abbiano liberamente aderito al progetto politico del candidato. Capisco che non sempre è facile distinguere tra chi aderisce perché ci crede, da coloro che sperano in una retribuzione immediata o differita del loro impegno a supporto del candidato. Ma occorre comunque evitare reclutamenti di massa, senza previa verifica di un'autentica adesione politica alla campagna elettorale. Altrimenti per l'opinione pubblica e per gli elettori sarà difficile non maturare un ulteriore motivo di sfiducia e di disaffezione per la politica".

"Chiunque dovesse violare questi indirizzi sarà oggetto di richiesta da parte di tutta la coalizione di ritiro della candidatura.

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Le dichiarazioni del Mandatario Elettorale, Vito Perrelli, della candidata Anna Maurodinoia, in seguito ai fatti denunciati e mandati in onda nel servizio di Telenorba lo scorso 20 maggio.

“Il sottoscritto Avv. Vito Perrelli, nella qualità di MANDATARIO ELETTORALE per la Dott.ssa MAURODINOIA Anna, candidata alla carica di Consigliere Regionale nella lista del Partito Democratico,

C O M U N I C A

di aver sporto, in data odierna, un esposto presso la Questura di Bari riguardo le dichiarazioni rese dall’intervistato nel servizio mandato in onda dall’emittente televisiva TELENORBA ieri 20 maggio u.s. in occasione della programmazione del Telegiornale mattutino, poi successivamente diffuso tramite canale YouTube e reso pubblico da altre testate giornalistiche on line.

Il sottoscritto ritiene doveroso rappresentare che il soggetto intervistato dal giornalista Francesco IATO - dallo stesso qualificato come “custode” e/o “addetto al reclutamento” - non ha alcun tipo di rapporto, men che meno fiduciario, incarico formale e/o mandato né con il sottoscritto né con il proprio mandante.

Le diffamatorie dichiarazioni rese – manifestatamente influenzate dal tenore delle domande poste dal giornalista, assolutamente suggestive, nocive e già contenenti le risposte, - sono assolutamente prive di fondamento per non aver MAI e con NESSUNO, il sottoscritto e/o la candidata MAURODINOIA, stipulato accordi per la PRESUNTA “compravendita di voti”.

Detta illecita condotta, infatti, non appartiene a chi, come il sottoscritto, ha rappresentato le Istituzioni ma anche, e principalmente, alla candidata MAURODINOIA.

Alcuni quotidiani a caratura nazionale, poi, in data odierna, hanno ripreso l’irreale, assurda ed infondata notizia, in maniera che vi è quasi autoalimentazione, un circuito vizioso che si nutre di se stesso, con immaginabili danni reputazionali.

All’Autorità Giudiziaria, il sottoscritto ha riservato le più ampie tutele in ogni sede competente, per il buon nome del sottoscritto, della Dott.ssa MAURODINOIA e dello stesso Comitato elettorale.

Tanto per opportuna e doverosa conoscenza soprattutto verso coloro che con grande sforzo e lavoro di squadra hanno sostenuto (e certamente continuano tutt’ora a sostenere) la candidatura di Anita MAURODINOIA alle prossime competizioni regionali.”

(gelormini@affaritaliani.it)