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Comune di Bari firma la Convenzione di Parigi ed entra nelle Fast-track cities

Un impegno per porre fine ad AIDS e malattie sessualmente trasmissibili entro il 2030 - Il 1° dicembre test salivari gratuiti HI in piazza Ferrarese dalle 18,30

Ora anche la città di Bari è tra le oltre 400 ‘fast-track cities’, a livello mondiale, che hanno sottoscritto la Convenzione di Parigi del 2014, impegnandosi a porre fine all’Aids e ad altre malattie, come malaria e tubercolosi, entro il 2030.

La sottoscrizione del presidente del consiglio comunale di Bari, Michelangelo Cavone, è avvenuta durante la presentazione di ‘Open Test Bari 2022’, il progetto concepito per favorire la sensibilizzazione dell’opinione pubblica e la cultura della prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili nella città di Bari.

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Le prossime iniziative del progetto, promosso dalla Clinica Malattie Infettive del Policlinico di Bari, ASC Puglia, Università di Bari, Anlaids Puglia e Medici con l’Africa CUAMM Bari e con il patrocinio del Comune di Bari, sono in programma il 1° dicembre: alle 15 nell’Aula Magna del Policlinico di Bari l’incontro dal titolo “Infezione da HIV, una pandemia cronica: dai nuovi scenari epidemiologici e terapeutici al coinvolgimento chiave delle comunità”.

Nel pomeriggio la campagna informativa e di screening si sposterà in Piazza del Ferrarese per l’evento ‘Open Test Bari 2022’ durante il quale sarà possibile effettuare, con il supporto di medici della Clinica Universitaria Malattie Infettive e Tropicali e dei volontari di Medici con l’Africa Cuamm Bari, test salivari HIV-HCV gratuiti dalle 18,30 a mezzanotte.

‘Open Test Bari 2022’ punta a diffondere presso i cittadini baresi la cultura della prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili e a offrire la possibilità di effettuare un test salivare gratuito HIV in un contesto extraospedaliero: si vuole così aumentare la consapevolezza e la conoscenza delle persone a rischio infezione, soprattutto i giovanissimi, inducendoli a controllarsi regolarmente. D’altronde l’Aids è una malattia ancora diffusissima (secondo il recente rapporto di UNAIDS, si stima che nel 2021 ci siano state 1,5 milioni di nuove infezioni, con circa 700 mila morti annui correlati ad HIV/AIDS). Anche il nostro territorio non è indenne da questa patologia stimandosi, nella solo provincia di Bari, circa 45 nuove diagnosi all’anno.

“Sempre più spesso idee e competenze si trasformano in progetti concreti per il benessere della collettività grazie all’attività delle associazioni no profit - ha aggiunto la presidente di ASC Puglia Elena Cuccovillo - In questa occasione, per trasformare le idee in azione sono state necessarie sinergie tra università, ospedali, istituzioni e terzo settore che auspichiamo possano rinnovarsi per promuovere, attraverso altre campagne di sensibilizzazione, l’importanza della prevenzione e di corretti stili di vita per la tutela della salute”.

“È un grande piacere essere a Bari, grazie al Comune, ai suoi amministratori e all’assessore Paola Romano, che hanno reso possibile la firma della convenzione - ha dichiarato Tanja Dittfeld di IAPAC -. Grazie anche all’Università di Bari e alla professoressa Saracino, da oggi Bari entra in una rete globale che va da Londra a Jakarta, impegnandosi ancora di più a prendere parte ad iniziative e farsi promotrice di processi di screening e informazione mettendo al centro delle azioni le comunità e i cittadini baresi”. 

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“L’infezione da HIV - ha ricordato il direttore della clinica Malattie Infettive del Policlinico e della Scuola di Specializzazione di Malattie Infettive e Tropicali dell’Università di Bari Annalisa Saracino - colpisce soprattutto i giovani che, ignari, si espongono a fattori di rischio, come un rapporto sessuale non protetto. Oggi, grazie a terapie efficaci che impediscono la trasmissione da persona a persona, possiamo assicurare ai pazienti un’ottima qualità di vita. Educare i giovani e prevenire la trasmissione delle malattie è per noi un duplice mandato, sia da medici che da docenti universitari”.

“Per Bari – ha dichiarato l’assessora alle Politiche giovanili Paola Romano, promotrice dell’iniziativa - è una dichiarazione d’intenti precisa, entrare attivamente nelle politiche di educazione sulle malattie sessualmente trasmissibili e HIV che coinvolgono soprattutto i giovani. Investire sui giovani significa investire sulla città a lungo termine. Si tratta di una grande opportunità per Bari e per tutti i cittadini baresi”.

‘Fast-track cities’ è la rete globale tra oltre 400 città e municipalità di tutto il mondo e quattro partner principali - IAPAC (International Association of Providers of AIDS Care), UNAIDS (United Nations Programme on HIV/AIDS), UN-Habitat (United Nations Human Settlements Programme) e la Città di Parigi - nata nel 2014, sulla base della ‘Dichiarazione di Parigi’, con l’obiettivo di porre fine all’epidemia di HIV e a eliminare HBV, HCV, tubercolosi e malaria entro il 2030. Bari è la tredicesima città italiana ad aver aderito alla rete ‘Fast-track cities’ dopo Torino, Milano, Sanremo, Bergamo, Brescia, Firenze, Latina, Palermo, Ancona, Legnano, Modena e Genova. Gli obiettivi delle città aderenti alla rete da realizzarsi entro il 2030 sono "95- 95-95": il 95% di persone con HIV che conosce il proprio status, il 95% delle persone che conosce il proprio stato ed è in terapia antiretrovirale, il 95% delle persone in terapia che raggiunge la soppressione virale.

(gelormini@gmail.com)