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Coronavirus, lidi balneari: prima frontiera per la ripresa del turismo
Lo stimolo di Affari sul dopo Coronavirus, per la stagione turistica compromessa, coglie nel segno: la proposta di Magistro, le note di Marmo (FI) e Barone M5S.
Lo stimolo di Affaritaliani.it - Puglia a concentrarsi sul cosiddetto "Turismo di prossimità" quale settore più verosimilmente coinvolto per l'immediato dopo Coronavirus, trova riscontro nella lettera di Mimmo Magistro alla Regione Puglia e nella nota del capogruppo di FI, in Consigòio Regionale, Nicola Marmo.
Gent. mo dr. Michele Emiliano Presidente Regione Puglia,
e, p.c. Dr.ssa Loredana Capone Assessore Turismo e Cultura
Dr.Raffaele Piemontese, assessore Demanio e Bilancio
Dr. Claudio Stefanazzi, Capo di Gabinetto del Presidente
Dr. Aldo Patruno Capo Dipartimento Turismo
Dr. Angelo Albanese, Capo Dipartimento Risorse Finanziarie e Demanio
Caro Presidente, caro Michele,
opportunamente, nei giorni scorsi è stato varato dalla Regione un Comitato per la stima dei danni dell’epidemia e per il suo monitoraggio. Iniziativa certamente utile per meglio comprendere il danno per l’intero comparto del turismo e della cultura.
Mi permetto suggerire, anche su sollecitazione del mondo turistico balneare, e dinanzi a posizioni assurde assunte da personaggi di rilievo di alcuni governi europei, l’immediato varo di un Comitato di esperti che, con poteri sostitutivi delegati dalla Giunta Regionale, definisca, tra l’altro, senza ulteriori indugi, i rinnovi delle concessioni al 2033 (pur sollecitate dagli uffici regionali trattandosi di disposizione legislativa) e dei Piani Comunali delle Coste (provvedimento previsto da una legge regionale del 2006 - assessore Guglielmo Minervini - e reiterato nel 2016) dopo l’approvazione del Piano Regionale delle coste.
La nomina di commissari ad acta che approvino subito i piani e rinnovino almeno le concessioni coerenti con il PRC, darà una spinta almeno morale a quanti rischiano quest’anno di ridimensionare le proprie attività se non chiuderle, come già ipotizzano alcune strutture alberghiere sulla costa per le difficoltà nell’applicare le prescrizioni ipotizzate dallo Stato.
Insomma, un comitato per il futuro del nostro turismo balneare formato dai vertici dirigenziali regionali, dai vertici della Direzione Marittima (Capitanerie di Porto), dai Demanio dello Stato, dai reparti della GdF., dalle Autorità Portuali di Bari e Taranto, ed infine, dai rappresentanti delle maggiori associazioni balneari ed ambientaliste, riconosciute a livello nazionale e dell'ANCI.
A questo comitato servirà anche affidare il compito di definire le attività delle cosiddette spiagge libere, di cui nessuno al momento parla, ma che potrebbero essere vere e proprie bombe sanitarie se non opportunamente e subito disciplinate.
Ove fosse utile, metto a disposizione, gratuitamente, la mia esperienza amministrativa, maturata nel settore quando nei primi anni 2000 ebbi l’onore di guidare il settore Demanio Marittimo (anche con decreto di Ufficiale di Polizia Giudiziaria) all’indomani del trasferimento dallo Stato alle regioni di ogni competenza. Esperienza poi proseguita, nella responsabilità dell'Ufficio Legislativo della Giunta Regionale
Insomma, è utile conoscere lo stato degli atti, ma occorre guardare al futuro perché, in mancanza di garanzie certe, difficilmente i nostri balneari potranno operare con serenità mantenendo in vita le loro aziende.
Nella certezza che saprai e vorrai utilizzare la mia proposta anche con diverse modalità, resto a tua disposizione e nell’attesa ti invio cordiali saluti.
Mimmo Magistro*
* già dirigente Demanio Marittimo e Ufficio Legislativo della Giunta Regionale pugliese.
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Anche il presidente del Gruppo consiliare di Forza Italia, Nino Marmo è intervenuto sul tema con nota diffusa: “Abbiamo ascoltato, in video conferenza, i gestori dei lidi balneari italiani e pugliesi sulla crisi provocata dal Coronavirus, che ha inevitabilmente compromesso l’intera stagione", ha detto Marmo, "Assieme all’on D’Attis e al sen Damiani, abbiamo ascoltato le associazioni e abbiamo recepito istanze concrete per un settore molto rilevante in una Puglia che ha oltre 850 km di costa e un indotto turistico stagionale ormai consolidato".
"I gestori, chiaramente, sono preoccupati - ha proseguito Marmo - e chiedono che il governo dia subito regole certe sulle modalità che consentiranno l’apertura dei lidi. E questo è giusto, devono essere messi nelle condizioni di essere pronti prima possibile in una stagione che - come per le altre attività economiche - non ha prospettive di risultati eccellenti".
"Non solo, ma è di tutta evidenza che anche per loro c’è bisogno di forme di sostegno economico immediate - ha aggiunto - perché le perdite saranno ingenti, come si è già verificato a Pasqua, e non potranno essere recuperate nel corso dell’anno".
"Durante l’incontro - ha poi sottolineato Marmo - abbiamo assicurato il nostro impegno - peraltro già documentato nelle regioni dove governa il centrodestra - a sottoporre al Presidente Emiliano e all’assessore al demanio Piemontese, la richiesta di un intervento urgente, attraverso ordinanza o un decreto, per autorizzare le aziende turistico-balneari a realizzare le opere di manutenzione delle strutture, la pulizia delle coste e a predisporre tutto affinché siano pronte per l’apertura".
"Ho trasmesso loro i provvedimenti, adottati dalla Regione Liguria e dalla Regione Abruzzo, che vanno in questa direzione, mentre apprendiamo che anche il Veneto sta procedendo alla emanazione di atti simili, affinché le aziende dell’indotto siano pronte quando verrà fissata la data di apertura, garantendo sempre la sicurezza e le distanze, chiedendo di attivarsi il prima possibile per autorizzare tutte le manutenzioni necessarie. Tanto ho chiesto anche nel corso della Conferenza dei Presidenti dei gruppi, per cui si può immaginare la funzione sociale che avranno gli stabilimenti balneari nel corso dell’estate, non solo per il benessere psico-fisico dei cittadini, ma anche per il controllo delle distanze tra i clienti, cosa che le spiagge libere non potranno garantire se non attraverso una sorta di autodisciplina".
"Come è stata felicemente battezzata da Maurizio Gasparri, questa è una operazione “Mare Sicuro”! In Puglia, in particolare, c’è da dirimere l’eterna questione sollevata dalle sovrintendenze sull’assurda distinzione fra strutture di “facile” o “difficile” rimozione. Questioni di lana “burocratico-caprina”, che forse è giunto il momento di debellare definitivamente. Se non si agisce subito, corriamo il rischio che molti stabilimenti decidano di non aprire, con ulteriore grave danno per centinaia di addetti che non troveranno occupazione".
"Infine, ci sono le questioni a fondamento di questa attività: la proroga delle concessioni fino al 2033, come previsto dalla legge non contestata né dall’Europa né dalla Corte Costituzionale; la possibilità di non rimuovere le strutture; la disapplicazione della Bolkestein alle concessioni e l'apertura degli stabilimenti autorizzando innanzitutto le attività propedeutiche e stabilendo un canone equo".
"Una lista di richieste accoglibili - ha concluso Marmo - su cui verterà l’impegno di Forza Italia a tutti i livelli istituzionali per sostenere un settore essenziale per l’offerta turistica della nostra regione e che produce migliaia di posti di lavoro stagionali”.
E a stretto giro di comunicati arriva la richiesta della capogruppo del M5S Rosa Barone e il consigliere Cristian Casili, in una nota inviata all’assessore Loredana Capone.
"La Regione Puglia avvii un tavolo di confronto con il Ministero della Salute, affinché venga immediatamente consentita la possibilità per i gestori degli stabilimenti balneari di effettuare l’attività di manutenzione ordinaria e straordinaria e di vigilanza nei lidi e nelle relative aree in concessione o di pertinenza".
“In Puglia - spiegano i pentastellati - esistono circa cinquemila stabilimenti balneari che iniziano l’attività, come da disposizione regionale, il 15 maggio e, pertanto, già dal mese di aprile avviano i lavori di manutenzione per il ripristino delle strutture dopo i mesi invernali. Allo stato attuale anche l’attività manutentiva degli stabilimenti balneari è sospesa in quanto non ritenuta dal governo centrale attività indifferibile che deroghi ai divieti di circolazione".
"Sappiamo che il futuro dell’attività dell’intero settore sarà calendarizzato dai prossimi interventi normativi statali, ma riteniamo necessario che la Regione avvii una interlocuzione con i gestori dei lidi balneari - ribadiscono i consiglieri M%S - sia per trovare una soluzione che consenta agli stessi, garantendo la sicurezza dei lavoratori, di poter avviare le necessarie attività di manutenzione in vista della prossima stagione, sia per affrontare le maggiori criticità e provare ad immaginare soluzioni che consentano agli operatori del settore di garantire il distanziamento, la sanificazione degli ambienti e dei lettini, il contingentamento delle presenze negli stabilimenti o nelle attività accessorie come bar e ristoranti. Non si può aspettare ancora - concludono Barone e Casili - la Regione si metta al fianco dei gestori dei lidi e permetta loro di iniziare a sistemare le loro strutture per essere preparati in vista dell’inizio delle attività”.
(gelormini@gmail.com)