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Coronavirus, San Marco in Lamis: recidiva e incoscienza istituzionale
Weekend pasquale drammatico a San Marco in Lamis nel Gargano: dalla sconcertante celebrazione in piazza del Venerdì Santo alla morte del poeta Joseph Tusiani.
Notizia e video, nella penitenza del venerdì santo hanno gettato sconforto e rabbia sui tablet e i telefonini, in costante contatto dai divani e dalle poltrone di casa, a partire dagli stessi cittadini di San Marco in Lamis.
E mentre Papa Francesco seguiva la Via Crucis, preparata nelle Carceri di Padova, tra il Colonnato di una Piazza San Pietro praticamente deserta, nella cittadina garganica si consumava l’incosciente e inconsueta celebrazione della Passione, sul sagrato della Chiesa dell'Addolorata alla presenza di fedeli ed anche del Sindaco: in prima linea con tanto di fascia tricolore.
In barba a tutte le raccomandazioni, a tutti i divieti e a qualsiasi disposizione per la salvaguardia dalla diffusione del contagio, proprio nel presidio che in Capitanata ha rappresentato il primo e più virulento focolaio del Covid-19, a seguito dell’ormai celeberrimo funerale in piena emergenza sanitaria. Recidivi, incoscienti e pure istituzionali.
Servono a poco i pentimenti, le lacrime e le scuse del giorno dopo, di fronte a siffatta testimonianza di irresponsabilità e di ‘egoistica’ leggerezza decisionale. Da parte di tutti: di chi ha voluto per forza che la funzione si svolgesse in quel contesto (magari meglio sarebbe stata una processione solitaria ed essenziale del curato, accompagnato dalle ‘trocchiole’, recitando il Rosario), e di chi non ha trovato il modo di impedirla prima o finanche sospenderla, nel momento in cui le presenze in piazza hanno cominciato ad essere numerose. Soprattutto se - come si rileva nei filmati - il primo cittadino era presente nella pienezza della carica e nella responsabilità della sua funzione di garante istituzionale.
Monito e sgomento sono stati unanimi. In particolare tra i cittadini di San Marco distolti, in qualche maniera, solo dalla notizia arrivata d’oltre Oceano della morte a New York dell’illustre poeta, romanziere e traduttore italo-americano, Joseph Tusiani, nato a San Marco in Lamis 96 anni fa: radici mai recise, per un legame senza confini con la sua terra natia, tanto da essere definito “il poeta dei due mondi”.
Alla diffusione della notizia numerose le reazioni e i commenti. Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano in una nota ha dichiarato: "Apprendo con dolore la notizia della scomparsa di Joseph Tusiani, poeta, scrittore e traduttore di fama internazionale. Un grande pugliese emigrato negli Stati Uniti, che non ha mai reciso il legame profondo con la sua terra natale, con San Marco in Lamis in particolare. La sua è stata una vita straordinaria, che ha avuto come faro l’amore per la cultura, che gli ha consentito una brillante carriera accademica e splendide affermazioni letterarie in tutto il mondo. Oggi scompare un pugliese che ha dato lustro alla cultura italiana, uno dei traduttori più validi e prolifici nella storia della nostra letteratura".
"Lo ricorderemo con affetto nei suoi abituali e frequenti soggiorni qui in Puglia - ha aggiunto Emiliano - nel suo amato e azzurro Gargano. E poi, in questo momento triste per l’umanità intera desidero ricordare cosa amava dire Joseph Tusiani a proposito della poesia, prendendo spunto da un verso di Michelangelo, della cui poesia è stato il più autorevole traduttore: “una sola lucciola può far guerra alla notte e sconfiggerla”. Di questi tempi è un incoraggiamento che scalda il cuore"
(gelormini@affaritaliani.it)