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Covid-19, Ospedale in Fiera a Bari: ‘non parte’, Emiliano alla berlina

L'ospedale in Fiera a Bari al centro delle denunce politiche, per la mancata partenza nei tempi previsti e confermati in Commissione Bilancio e Programmazione.

Sono in tanti a ricordare il fiume di critche allo spreco per l'Ospedale in Fiera Milano voluto dal governare della Lombardia, Attilio Fontana, e altrettanti a sottolineare il raddoppio dei costi per l'analoga iniziativa avviata dal presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano e dal suo assessore alla Sanità, Pierluigi Lopalco

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Un ospedale più volte dato per pronto ad accogliere le eccedenze Covid del policlinico barese e degli altri centri pugliesi, più volte ispezionato dai gruppi dell'opposizione, che ne censuravano la dubbia performance, e che oggi rischia di diventare la classica "buccia di banana" su cui maggioranza e presidente potrebbero inciampare e riportare danni.

“Oggi 9 marzo… Ospedale Covid in Fiera ancora non pervenuto! - scrivono e denunciano con una nota diffusa i consiglieri del gruppo regionale di Fratelli d’Italia - abbiamo avuto ragione noi di Fratelli d’Italia: l’avevano etichettato e si sta rivelando sempre più, giorno dopo giorno, un colossale monumento all'improvvisazione, che rischia di produrre danni serissimi alla vigilia di un possibile nuovo lockdown".

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“E allora - ribascono - come abbiamo sempre sostenuto: non sarebbe stato meglio implementare i posti letto nei presidi esistenti e, in particolare per quanto riguarda i posti letto di terapia intensiva, nei DEA di secondo livello ed in subordine negli ospedali di primo livello come prescritto dalle linee guida del Ministero della Salute?"

"Sarebbe stato sufficiente distribuire pochi posti letto in più per presidio e non avremmo avuto problemi di personale - sottolineano i consiglieri FDI - e, inoltre, avremmo potuto investire quei 20 milioni di euro nel potenziamento delle misure di prevenzione e nell'assistenza domiciliare.  Del resto è quello che sarà fatto in futuro, visto che lo stesso presidente Emiliano ha affermato che a emergenza ultimata quei posti letto e attrezzature sistemate in Fiera troveranno posto nei presidi esistenti".

“Oggi siamo colpiti da una terza ondata e ci ritroviamo in grandi difficoltà per l’inadeguatezza di Emiliano e Lopalco. È ora - incalzano da Fratelli d'Italia - che in Puglia sia nominato un Commissario!”

Fabiano Amati

Ma anche dalla stessa maggioranza non vengono lesinati attacchi: "Ma quando apre l’Ospedale in Fiera? Era stata prevista per venerdì scorso - dichiara il Presidente della Commissione regionale Bilancio e Programmazione, Fabiano Amati - e invece non si hanno notizie, e nel frattempo a Brindisi sono stati trasferiti 18 pazienti da Bari, 3 da Taranto e 1 da Foggia”.

“Pare che ciò che era possibile per il DG Dattoli, cioè l’apertura entro venerdì 5 scorso, non è più possibile per il DG Migliore, nel frattempo subentrato. Un curioso e innovativo principio di discontinuità amministrativa - aggiunge Amati - ci porta ad osservare un notevole disservizio, a meno che non si pensi, ma conoscendolo non credo, al Dott. Vitangelo Dattoli come un impostore, venuto in Commissione lunedì 1 marzo a riferire l’imminente apertura dell’ospedale in Fiera nel tempo massimo di venerdì 5 marzo".

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"Sollevo questo problema non per gusto polemico, come sempre mi sforzo - precisa Amati - ma sulla base di un’analisi numerica, in grado di evidenziare il disservizio che la mancata apertura genera sulle altre Asl e in particolare sulla Asl di Brindisi. Ad oggi risulta infatti che nelle strutture di Brindisi sono ricoverati 18 pazienti provenienti dalla Asl di Bari, 1 da Foggia e 3 da Taranto, per un totale di 22 pazienti, di cui uno ricoverato in terapia intensiva". 

"Tale dato di mobilità passiva infraregionale - conclude Amati - comporta a carico della Asl di Brindisi un indice di occupazione quasi totale nei reparti funzionali alla cura del Covid, così rappresentato: ospedale Perrino, malattie infettive 20 su 20, pneumologia 20 su 28, terapia intensiva 8 su 28; ospedale Ostuni, medicina interna 30 su 36, pneumologia 25 su 28. Mi pare dunque chiaro, sulla base dei numeri, come sia rilevante l’apertura del nuovo ospedale in Fiera e quanto la sua inattività incida sugli altri ospedali”.

(gelormini@gmail.com)