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PugliaItalia
Crisi Idrica, Rollo (Legacoop): “Produzioni agricole ai minimi. la politica degli indennizzi non basta più".

“La grave e non più rimandabile questione della crisi idrica in Puglia sta impattando pesantemente sulle produzioni agricole. La campagna olivicola, la vendemmia, la raccolta di mandorle e di patate, solo per citarne alcune, sono fortemente compromesse dalla mancanza di piogge e da un sistema di irrigazione dei campi che non tiene più. Con un comparto strategico per la nostra regione in pericolo di vita".

"Lo stato di calamità naturale più volte invocato per risarcire i danni subiti dagli agricoltori, gli indennizzi sono palliativi e soluzioni tampone che purtroppo non possono più bastare. Occorrono interventi strutturali per affrontare le calamità e l’inesorabile cambiamento climatico. Abbiamo bisogno di programmare e progettare sistemi innovativi di irrigazione dei campi se non vogliamo mettere a rischio il settore agroalimentare regionale”.


 

A lanciare l’allarme è il presidente di Legacoop Puglia Carmelo Rollo che per la preoccupante anticipazione della raccolta di alcuni prodotti e per la resa di produzioni come olio e vino, ravvisa la necessità di un piano regionale e di norme a sostegno di progetti strategici per la tenuta stessa del comparto. Ne sono convinti anche gli imprenditori agricoli che non credono più alla politica degli indennizzi.

“C’è la necessità - afferma Mario Bartolomeo, presidente della cooperativa Contado e della Op Mandorla di Toritto - di recuperare dai cassetti progetti di nuovi impianti di raccolta di acque e opere strategiche che non possono più essere ignorate dalla pubblica amministrazione. Quest’anno la raccolta che normalmente facciamo a settembre, è cominciata a metà luglio e ad agosto abbiamo raccolto il 90% della produzione di
mandorle
, di circa 1/3 inferiore a quella dell’anno scorso quando la produzione era già calata a causa di una gelata. Anche la resa sarà diversa. La differenza di resa – conclude - tra mandorle irrigate e quelle in siccità si attesta sui 10 chili a quintale”.

Anticipo anche per l’olivicoltura, soprattutto nel Salento. Lo conferma Michele Manni della cooperativa Acli di Racale: “Siamo in anticipo con la raccolta delle olive che si solito comincia la prima settimana di ottobre. La crisi idrica sta causando il deterioramento delle olive sull’albero, perché si seccano. La mancanza del supporto idrico estivo avrà una incidenza importante sulla resa, questo perché non permette la formazione di acido oleico".


 

La crisi idrica si è fatta sentire anche sulle orticole. “Molti - chiosa Manni - stanno spingendo sulle coltivazioni invernali. Lo scorso anno abbiamo avuto il 25% in meno di patate sulla raccolta invernale, mentre sulla campagna estiva il 15% in meno con costi più alti. La situazione non è rosea. A livello istituzionale - continua - sarebbe opportuno intervenire con il sostegno a progetti tesi a preservare la struttura del suolo, al recupero e potenziamento del trattamento delle acque reflue, ma anche alla realizzazione di vasche di raccolta dell’acqua piovana, come è già stato sperimentato in alcuni stati a clima desertico, ricoperte da pannelli solari flottanti per la produzione di energia”.

La crisi idrica impatterà anche sulla produzione vitivinicola, come conferma Pino Schiena, presidente della cooperativa La Latianese: “Nonostante i vigneti siano più resistenti di altre colture, quest’anno mancanza di acqua inciderà sulla produzione del 50%”.









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