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D'Ambrosio Lettieri (CeR) bacchetta Renzi
Italia sul baratro e Sud dimenticato
“Renzi dice che l’Italia ha svoltato? Sì, verso il baratro. Con il Sud davanti a tutti e scandalosamente dimenticato. Adesso occorrono riforme credibili, riduzione drastica delle tasse, piano straordinario per il lavoro e politica industriale nazionale, soprattutto per il Mezzogiorno. E’ emergenza sociale. La montagna-Renzi smetta di partorire topolini. Altro che svolta”. Così Luigi d’Ambrosio Lettieri (Conservatori e Riformisti italiani) commenta i dati del rapporto Istat 2014.
“Più di 7 milioni di italiani sono poveri. Di questi, oltre 4 milioni vivono in condizioni di povertà assoluta, non potendo neanche consentirsi il minimo sostentamento”, afferma, “I dati dell’Istat, seppure stabili rispetto al 2013, sono drammatici. Nel Mezzogiorno, poi, è allarme rosso: la povertà assoluta resta, infatti, quasi doppia rispetto al resto del Paese, in particolare nei piccoli comuni”.
D’Ambrosio Lettieri sottolinea ironicamente, parafrasando le dichiarazioni di Renzi, che “Sì, insomma, oggettivamente, l’Italia ha svoltato: verso il baratro. Forse il presidente del Consiglio non si rende conto che dietro i freddi numeri ci sono persone che non mangiano pane e riforme, peraltro molto discutibili se restano quelle annunciate e che le riforme, ammesso che siano quelle giuste, sono indispensabili all’Italia, ma da sole non bastano. E’ necessario accompagnarle con azioni credibili per l’aumento della occupazione, una fiscalità di compensazione, il rilancio degli investimenti, una politica industriale nazionale, soprattutto per il Sud. Tutti elementi che erano contenuti nel piano per il Sud avviato dall’ex ministro Fitto, ma poi per lo più eclissatisi al tocco della bacchetta magica di mago Matteo, per la verità in buona compagnia dei suoi predecessori Monti e Letta”.
“La risposta in questi anni è stata solo quella di far finta di abbassare la pressione fiscale, salvo nel concreto aumentare le tasse facendole rientrare dalla finestra con altri balzelli”, conclude, “di mettere qualche pannicello caldo, di distrarre l’opinione pubblica con gli annunci, di produrre riforme peggiorative e leggi di Stabilità canaglia e interventi dai titoli roboanti – da CresciItalia, a SalvaItalia, a Destinazione Italia e così via - ma poveri di efficacia e prodighi di tasse, riforme peggiorative e di impedire al Parlamento, proseguendo a colpi di fiducia, di poter intervenire con emendamenti correttivi”.
(gelormini@afrfaritaliani.it)