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Dalla Puglia 1/4 dell'energia eolica nazionale, ma le bollette restano salate

L'ascesa dell'energia eolica in Europa: confronto tra le principali potenze e posizionamento dell'Italia con Puglia, Basilicata e Campania come regioni leader.

Se l'Europa continua a distinguersi per l'impegno nella produzione di energia rinnovabile e, in particolare, nell'energia eolica, gli indicatori confermano che il margine di crescita del Paese Italia resta alto, rappresentando attualmente una produzione ancora al di sotto del 20% del totale nazionale.

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Nel frattempo, la crescente preoccupazione per il cambiamento climatico e la necessità di ridurre le emissioni di gas serra stanno spingendo molti paesi europei ad investire pesantemente nell'energia eolica. Desta, pertanto, un certo interesse misurare e valutare come e quanto la crescita rapida nella produzione di energia eolica negli ultimi anni, abbia segnato il panorama europeo.

Alcuni paesi, grazie alle loro risorse naturali e agli investimenti strategici, sono riusciti a distinguersi particolarmente: la Germania, per esempio, grazie al suo paesaggio favorevole e agli investimenti di lungo termine nella tecnologia eolica, è stata la leader indiscussa nella produzione di questa energia. Al tempo stesso, paesi come la Spagna e il Regno Unito, grazie alle loro coste ventose, si sono fatti strada tra i top produttori in Europa. Nel 2022, lo scenario Europeo di questa energia può essere osservato da questa mappa:

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Tuttavia, se si prense in considerazione la quota di energia eolica prodotta da ogni Paese, rispetto alle altre fonti di energia, la classifica cambia:

Paese - Percentuale di Energia Eolica

Danimarca 41%

Irlanda 28%

Portogallo 24%

Germania 21%

Spagna 19%

Nota: La percentuale rappresenta la quota di energia eolica nella produzione totale di elettricità del Paese.

Non si tratta solo di risorse naturali. L'innovazione tecnologica e l'investimento continuo nella ricerca e sviluppo sono essenziali per mantenere e aumentare la quota di energia eolica nel mix energetico. Molti paesi europei hanno adottato politiche favorevoli per incoraggiare gli investimenti nel settore eolico. Incentivi fiscali, tariffe garantite per l'energia eolica e finanziamenti per la ricerca e lo sviluppo hanno giocato un ruolo chiave nella promozione della crescita dell'energia data dal vento in Europa. L'industria in questione sta anche sperimentando con nuove tecnologie, come le turbine eoliche galleggianti, che potrebbero aprire nuove aree al potenziale eolico.

A tal proposito, l'Italia sta vivendo una fase di crescita significativa nel settore dell'energia eolica, con una proiezione di crescita della capacità da 13.33 gigawatt nel 2023 a 17.51 gigawatt entro il 2028, registrando un tasso di crescita annuo composto (CAGR) del 5.61%4. Nel 2028, il mercato dell'energia eolica in Italia dovrebbe raggiungere una produzione di 19.83 miliardi di KWh5. Questa crescita è in linea con gli obiettivi delineati nel Piano Nazionale Energia e Clima 2030 dell'Italia, che punta a raddoppiare quasi la capacità eolica installata, attraverso nuove installazioni e la riqualificazione degli impianti eolici esistenti.

Le regioni di Puglia, Sicilia e Campania sono in prima linea nella produzione di energia eolica in Italia. In particolare, la Puglia da sola contribuisce con un quarto dell'energia eolica nazionale, seguita dalla Sicilia con il 18%, la Campania con il 14%, la Basilicata con il 13% e la Calabria e la Sardegna entrambe con il 10%7. Gli investimenti nel settore eolico italiano sono aumentati notevolmente, passando da 123 milioni di euro nel 2020 a 787 milioni di euro nel 2022, mostrando un forte impegno verso l'espansione della capacità eolica nel paese. La nota dolens, però, è che le bollette dei pugliesi restano salate: nonostante l'altissima produzione di energia pulita fatta registrare dalla Puglia, i moderni mulini a vento continuano a macinare energia "per altrove" e non per uno sviluppo locale correlato.

Nonostante la crescita impressionante, l'energia eolica in Europa si trova di fronte a diverse sfide. La variabilità del vento può rendere l'energia meno prevedibile rispetto ad altre fonti rinnovabili come l'energia solare. Ciò richiede soluzioni di stoccaggio avanzate e reti elettriche intelligenti. Tuttavia, le prospettive sono generalmente positive. La crescente domanda di energia pulita, combinata con la diminuzione dei costi delle turbine eoliche e l'innovazione continua, significa che quanto prodotto rimarrà un pilastro del mix energetico europeo per molti anni a venire. Paesi come la Norvegia e la Danimarca stanno già esplorando modi per esportare il loro eccesso di energia eolica ai vicini, creando una rete energetica interconnessa in tutta l'Europa.

In conclusione, alla luce di quanto esaminato, l'Europa è ben posizionata per sfruttare al massimo il potenziale dell'energia eolica. Con il giusto mix di risorse naturali, innovazione tecnologica e volontà politica, l'energia eolica potrà giocare un ruolo fondamentale nel futuro energetico sostenibile del continente. A patto che i territori coinvolti e i relativi cittadini ne traggano beneficio: concreto e tangibile non promesso e ripetutamente sventolato.

(gelormini@gmail.com)