PugliaItalia
Dalla Puglia la controffensiva di Quagliariello. Lascia NCD e governo Renzi
La guerra intestina all’interno del Nuovo Centrodestra fa capolino anche in Puglia con una serie di dirigenti e amministratori locali fedeli all’ex coordinatore nazionale Gaetano Quagliariello che sbattono la porta e danno l’addio al partito di Alfano.
“Con il sostanziale compimento del percorso delle riforme - recita la lettera inviati dai dissidenti al ministro Alfano - si è conclusa l'emergenza che aveva richiesto il comune impegno di forze politiche tra loro avversarie. Oggi è il momento della scelta. Una scelta che a livello territoriale era stata già compiuta alle ultime elezioni regionali quando il Nuovo Centrodestra, in coerenza con il proprio nome e con tutte le deliberazioni congressuali e gli atti programmatici, è sceso in campo in alternativa alla sinistra e al Pd renziano".
"Una scelta - continua la nota - che nella nostra Puglia ha portato al raggiungimento di risultati lusinghieri che rivendichiamo e che confermano la naturale collocazione nostra e del nostro elettorato. Una scelta che oggi, esauritasi la mission delle larghe intese, avrebbe dovuto produrre conseguenze a nostro avviso scontate: l'uscita dal governo Renzi e l'impegno, in vista delle imminenti elezioni amministrative e delle successive elezioni politiche, a ricostruire il campo dell'alternativa. Un campo tutto da bonificare, da dissodare, da arare, da seminare, insomma tutto da rinnovare e da allargare, ma che è e resta il campo nel quale le nostre idee e i nostri princìpi hanno cittadinanza".
"Non solo invece vi è l'assoluta indisponibilità a mettere in discussione una presenza al governo che oggi, finita l'emergenza, si configura come una scelta consapevole e programmatica con evidenti implicazioni per la collocazione futura. Non solo gli organi di partito hanno abdicato al dovere di un confronto vero a seguito di un fatto politicamente rilevante come le dimissioni del coordinatore nazionale Gaetano Quagliariello. Addirittura i vertici regionali di Ncd, sebbene regolarmente invitati, hanno inopinatamente disertato il tavolo del centrodestra pugliese convocato per mettere in campo alle prossime elezioni amministrative una proposta comune in grado di battere la sinistra".
"La nostra pubblica denuncia di questo atto di diserzione ha avuto come sola risposta un assordante "silenzio assenso", che ci consente oggi, con la coscienza a posto di chi le ha provate tutte, di considerare irreversibile l'abbandono da parte di Ncd della linea che, nonostante taluni atteggiamenti irresponsabili, ci ha visto in prima linea alle elezioni regionali. Una linea inequivocabilmente alternativa alla sinistra, che noi intendiamo continuare a perseguire e che ci costringe oggi per coerenza a rassegnare le dimissioni dagli organi nazionali e territoriali del partito.”
La lettera è sottoscritta da Domi Lanzilotta, componente della direzione nazionale di Ncd, insieme ai componenti dell’Assemblea Nazionale eletti al congresso fondativo del partito: Francesco Tricase, Stefano Diperna, Stanislao Morea, Giuseppe Corrado, Maria Cicirelli, Vincenzo Guerra, Francesco Palazzo, Damiano Binetti, Matteo Savastano, Savino Santarella, Giuseppe Calia, Claudio Sgambati, Giovanni Volpe; e ai componenti del coordinamento regionale: Leo Vicino, Fabio Colella, Francesco Perchinunno, Antonella Lella e Pasquale Coccia.
La replica del sottosegretario al Lavoro Massimo Cassano non si è fatta attendere che ha accusato Quagliariello e Domi Lanzilotta di aver lasciato NCD solo per questioni di poltrone. Il primo perchè non è riuscito a diventare ministro il secondo perchè non è stato rieletto in consiglio regionale.
Passo successivo: Quagliariello presenterà il suo nuovo progetto politico che si pone l’obiettivo di coagulare, sempre all’interno del centrodestra, i movimenti creati da Raffaele Fitto, Flavio Tosi e Corrado Passera e altre realtà e associazioni presenti sul territorio. Di sicuro con l’ex coordinatore Quagliariello ci sono i parlamentari Andrea Augello, Carlo Giovanardi, Luigi Compagna, Eugenia Roccella e Vincenzo Piso.