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Delrio a Decaro: "In Puglia
due Autorità Portuali"
Il sindaco Antonio Decaro, insieme ai consiglieri comunali e metropolitani di maggioranza e opposizione, dopo il colloquio avuto col ministro Graziano Delrio - a seguito dell'incontro a Roma col Comitato sostenitore delle difesa del presidio portuale a Bari - annuncia le ultime novità relative all’individuazione della sede dell’Autorità portuale nella nostra regione.
“Come sapete avevamo avviato un’azione per convincere il governo a seguire il criterio dei porti core - ha ricordato Decaro - e oggi il ministro Delrio, che ho sentito telefonicamente, mi ha autorizzato a confermare quanto aveva già anticipato due settimane fa, in una conferenza stampa a Taranto: il criterio che sarà utilizzato per scegliere le sedi del sistema della Autorità portuali è quello dei porti core, e dunque la Puglia, che ha la particolarità di averne due, e che ha espresso chiaramente dai territori la volontà di mantenere le specificità esistenti, potrà vedere riconosciute le autorità portuali di Bari e Taranto indipendentemente dalla caratteristiche di natura amministrativa del confine regionale".
E poi ha aggiunto: "Sapete anche che abbiamo motivato la nostra richiesta al ministro con una nota e con una serie di azioni che sono state compiute congiuntamente dalle forze politiche, tanto che sia all’interno del consiglio metropolitano sia all’interno del consiglio comunale tutte le forze, di maggioranza e di minoranza, hanno votato all’unanimità ordini del giorno ad hoc e intrapreso iniziative di natura diversa per arrivare allo stesso risultato, che oggi ci viene riconosciuto informalmente dal ministro Delrio".
Tra l'altro, la documentazione presentata al ministro - volta a testimoniare l'opinione diffusa per il mantenimento dell'autorità Portuale di Bari e il sostegno della soluzione "binaria" delle due Autorità: Bari e Taranto - ha raccolto anche i contributi di Affaritaliani.it - Puglia.
"La nostra presenza qui, così numerosi, è dunque la conferma di un impegno condiviso a mantenere a Bari l’Autorità di sistema portuale - ha proseguito Decaro - per una serie di ragioni, non certo campanilistiche. Siamo considerati da sempre la porta verso la penisola balcanica e il Medio Oriente; il nostro è uno scalo polivalente: abbiamo banchine al servizio dei traghetti ro pax per collegamenti sia con la Grecia e la Croazia sia con destinazioni che sono fuori Schengen, Albania e Montenegro; abbiamo un traffico crocieristico che nel 2014 ha registrato 1milione 700mila passeggeri; un traffico merci cresciuto nel 2014 anno di circa il 10% rispetto all’anno precedente, raggiungendo la cifra di 5 milioni di tonnellate annue.
"Il nostro porto è quasi saturo - ha quindi sottolineato - nel senso che negli anni è stato fatto un lavoro straordinario, che ci ha portato non solo a realizzare grandi infrastrutture ma anche ad esercitare una crescente capacità di attrazione di merci e passeggeri; senza dimenticare che un altro elemento a nostro favore è rappresentato dalle linee ro-ro che dal 2015 collegano Bari ai porti di Venezia, Ravenna e Patrasso con frequenza trisettimanale".
Giuseppe Carrieri (Imp. Civile) a nome di quanti si sono impegnati nell'azione sensibilizzatrice della questione, ha voluto dare atto al Sindaco di Bari di aver dato la priorità adeguata al problema che si stava prospettando: "Ringraziamo il Sindaco di Bari per aver compreso l'importanza della vicenda: sede dell'Autorità di sistema portuale, nel suo complesso. Poiché peraltro abbiamo solo conservato alla Città uno status che già gli era proprio, abbiamo chiesto al Sindaco di attivarsi affinché i molteplici progetti realizzati, per lo sviluppo del Porto di Bari, siano adeguatamente finanziati. Ringraziamo inoltre i tantissimi cittadini baresi, che ci hanno supportato in questa piccola/grande battaglia".
Il sindaco Decaro ha ricordato anche che: "Bari è uno dei porti core della rete europea TEN T, e lo è già da prima che lo diventasse il porto di Taranto. Rispetto alla città di Taranto abbiamo esigenze diverse, traffici diversi e mari diversi: per questo i nostri porti non sono in concorrenza, e ben venga il protocollo che è stato sottoscritto qualche giorno fa, proprio a Taranto, per una maggiore collaborazione tra i porti pugliesi. Noi siamo pronti a collaborare. Spero anzi che quel protocollo possa essere esteso ad altre realtà meridionali".
"In quest’ottica - ha precisato Decaro - chiederò al sindaco di Brindisi un incontro per condividere con convinzione un percorso di sviluppo nell’ambito del nuovo quadro strategico della portualità e della logistica.
"Una specificità del porto di Bari rispetto ad altri è proprio l’essere scalo polivalente, insieme al fatto di essere gestito in autonomia dall’Autorità portuale. Non è possibile pensare di gestire l’operatività di un porto di queste dimensioni e con questa complessità avendo la sede dell’Autorità di sistema portuale in un’altra città. La presenza, qui al mio fianco, di tanti consiglieri comunali e metropolitani di maggioranza e opposizione, è la testimonianza concreta di una volontà unitaria, condivisa anche dagli operatori portuali, di mantenere la specificità del nostro porto”.
Il presidente Emiliano tace, ma dal PD si leva "controcorrente" la voce tarantina del capogruppo del partito in Consiglio regionale, Michele Mazzarano: “Quanto sta accadendo in Puglia sulla riforma del sistema delle Autorità portuali desta molte perplessità", tornando a denunciare il comportamento del sindaco di Bari, Antonio Decaro, riferendosi - si direbbe paradossalmente - alle "continue ingerenze, per condizionare le scelte del Governo, non in funzione della migliore soluzione possibile, ma esclusivamente nella logica del campanile".
Non è chiaro se il capogruppo PD parli a titolo personale o nella sua funzione di rappresentanza del partito in seno al Consiglio regionale, sta di fatto che le sue dichiarazioni soffiano sul fuoco delle rivendicazioni territoriali e locali, anzichè accompagnare il processo di distensione: “Il governo italiano - sostiene Mazzarano - almeno secondo le dichiarazioni rese in una conferenza stampa, ha affidato la comunicazione di scelte proprie della Presidenza del Consiglio dei Ministri alle dichiarazioni di un presunto podestà pugliese, in cui si rende noto che il Governo rinuncia ad un cardine del suo Piano della Logistica, autorizzando il podestà a riferire ai pugliesi di aver cambiato idea. Un atteggiamento, quello del sindaco di Bari, che rischia di ingenerare un effetto domino anche in altre realtà territoriali”.
D'altro canto, però, le dichiarazioni di Mazzarano sembrano tradire e rivelare il vero filo conduttore dell'affrettata soluzione dell'ipotizzata unica Autorità di Sistema Portuale: “Ora, ovviamente, di fronte a questa sceneggiata - conclude - qualcuno dovrebbe spiegare a Brindisi e Manfredonia perché quelle autorità portuali non dovrebbero pretendere la loro autonomia. Infine, a questo punto, ci sarebbe da chiedersi che fine abbiano fatto l'attenzione e la solidarietà delle istituzioni pugliesi e del Governo italiano verso le sofferenze di Taranto”. Quasi confermando che la scelta del capoluogo ionico, prim'ancora che strategica e relativa agli investimenti infrastrutturali di lungo periodo, rispondeva a esigenze compensative di corto respiro e di riparo alle difficoltà contingenti e tentennanti di una politica in crisi alquanto evidente".
A riequilibrare le cose con il suo controcanto - evidenziando la pluralità di posizioni nel partito - è, invece, il consigliere regionale del PD, Marco Lacarra: “Il consigliere Mazzarano invece di esultare per il successo raggiunto dalla Puglia nella vicenda della riforma delle Autorità Portuali istiga le altre città pugliesi alla sterile contestazione, senza evidentemente aver la minima idea dei contenuti e dei criteri imposti dalla riforma".
"Il sindaco di Bari, e nessuno di noi - continua Lacarra - si è mai opposto al riconoscimento del porto di Taranto quale sede di autorità portuale, ma abbiamo semplicemente fatto valere, in sede di Governo, le ragioni della Puglia che ha la fortuna di vantare due porti “core” della rete europea TEN T, entrambi strategici e capaci di attrarre traffici diversi di merci e passeggeri. Noi crediamo che raggiungere risultati importanti per il territorio, e instaurare un dialogo virtuoso tra le città della nostra regione, sia un vantaggio per l’intera comunità pugliese”.
(gelormini@affaritaliani.it)