PugliaItalia
Depuratore Manduria e Sava
Stop allo scarico a mare
Depuratore consortile di Manduria e Sava. Su questo tema si è svolto presso la Presidenza della Regione Puglia un incontro, promosso dal capogruppo del Pd in Consiglio regionale Michele Mazzarano, con l’assessore ai Lavori Pubblici e Infrastrutture della Regione Puglia Giovanni Giannini e il Capo di Gabinetto Claudio Stefanazzi.
Alla riunione hanno partecipato la consigliera della quinta commissione consiliare (Ecologia, Tutela del Territorio e delle Risorse naturali) Viviana Guarini (M5S) e i consiglieri regionali della provincia di Taranto, Donato Pentassuglia (Pd), Marco Galante (M5S), Francesca Franzoso (Forza Italia), Giuseppe Turco (Puglia per Emiliano), Renato Perrini (Oltre con Fitto) e Luigi Morgante (Movimento Schittulli – Area popolare).
Nel corso dell’incontro si è condivisa l’urgente opportunità, sulla quale è già in corso l’iniziativa della Presidenza della Regione Puglia, di modificare il Piano regionale di Tutela delle Acque e di contemplare, nel caso del depuratore di Manduria ma non solo, la modalità di affinamento delle acque reflue, con Il conseguente riutilizzo delle stesse a scopo irriguo.
Ai fini della definizione di un modello alternativo alla realizzazione della condotta sottomarina, si è deciso inoltre, in accordo con AQP, di richiedere un’ulteriore proroga di un mese, dal 15 settembre al 15 ottobre, per il riavvio dei lavori di realizzazione del depuratore. Questo slittamento sarà propedeutico ad un lavoro di approfondimento tecnico scientifico e di valutazione dei progetti alternativi allo scarico a mare.
“In accordo con AQP, siamo riusciti a richiedere un’ulteriore proroga di un mese, sino al 15 di ottobre, per il riavvio dei lavori di realizzazione del depuratore. Proprio questo periodo sarà necessario per valutare e approfondire i progetti alternativi”, dichiarano i consiglieri Galante e Guarini.
“Riteniamo questo un importante momento, in cui tutte le forze politiche presenti hanno finalmente fatto un’assunzione di responsabilità, per evitare lo scarico a mare che ribadiamo essere uno scempio, soprattutto considerando che la Puglia risulta essere caratterizzata da gravi crisi idriche”, proseguono i consiglieri, “Proprio per questo è necessario approcciarsi alla metodologia del riutilizzo delle acque in maniera costante e basilare in tutti i progetti Pugliesi, presenti e futuri” concludendo “Ovviamente vigileremo costantemente e attentamente affinchè le responsabilità prese vengano rispettate sino in fondo”.
Anche Michele Mazzarano, capogruppo in Consiglio regionale del Pd, interviene sul tema: "Molto proficua la riunione presso la Presidenza della Regione Puglia sulla questione del depuratore di Manduria e Sava. L’idea che la realizzazione del depuratore di Manduria possa viaggiare parallelamente ad un progetto di affinamento delle acque, propedeutico al riuso in agricoltura o comunque a destinazioni alternative allo scarico a mare, è stata ampiamente condivisa”.
“A tal fine, sottolineo la decisione importante di modificare il Piano regionale di Tutela delle Acque e di contemplare, per il depuratore di Manduria ma non solo, la modalità di affinamento delle acque reflue, con il conseguente riutilizzo delle stesse a scopo irriguo”.
“La proroga dal 15 settembre al 15 ottobre per il riavvio dei lavori di realizzazione dell’opera, che si è stabilito di richiedere in accordo con i tecnici dell’Acquedotto Pugliese – aggiunge Mazzarano - sarà pertanto propedeutica ad un lavoro di approfondimento e valutazione tecnico scientifica dei progetti alternativi allo scarico. Con la riunione di questa mattina abbiamo finalmente dato ascolto alle istanze di difesa dell’ambiente e avviato un percorso di risposte concrete e di collaborazione con la popolazione, le associazioni e i comitati dei territori di Manduria e Avetrana”.
“La collaborazione istituzionale e l’impegno di tutta la compagine regionale jonica, senza differenze di schieramento, sono le modalità attraverso cui potremo risolvere le emergenze della nostra terra. Oggi il “Patto per Taranto” ha cominciato a dare i primi frutti".
Medesima soddisfazione per il consigliere regionale del Movimento Schittulli-Area Popolare, Luigi Morgante: “Sono soddisfatto per i primi risultati ottenuti. Tutti gli attori istituzionali, presenti all'incontro, hanno manifestato una convinta volontà: innanzitutto di fermare i lavori di realizzazione dell’opera, ormai imminenti; e anche e soprattutto di esaminare e valutare con attenzione tutti i progetti alternativi allo scarico a mare, che era e rimane la principale preoccupazione per le comunità interessate, e fonte di attrito e polemiche tra posizioni e impostazioni differenti".
"L’incontro ha tracciato l’inizio di un nuovo percorso - aggiunge Morgante - all’insegna della determinazione a superare divisioni e scontri pregiudiziali per arrivare a una soluzione trasversalmente e veramente condivisa. Uno spirito costruttivo e propositivo, che mi auguro conduca alla fine all’individuazione dell’alternativa non solo possibile ma concreta e fattibile allo scarico a mare. Uno spirito che potrebbe e dovrebbe essere riproposto nell’immediato futuro con la stessa serenità, determinazione e consapevolezza anche per affrontare altre problematiche ed emergenze, nell’esclusivo interesse dei pugliesi, della crescita e del rilancio del nostro territorio”.