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"Donne Meridiane", l'azione urbana e artistica di Jasmine Pignatelli a Bari
"Donne Meridiane": in occasione della Giornata internazionale dei diritti delle donne, l'azione urbana di Jasmine Pignatelli dedicata a 10 donne che hanno lasciato il segno.

In occasione della Giornata internazionale dei diritti delle donne, su iniziativa della consigliera Micaela Paparella condivisa con l’assessora alle Culture Paola Romano, l’artista Jasmine Pignatelli ha ideato DONNE MERIDIANE, un’azione urbana in forma di affissione pubblica dedicata alle donne baresi che hanno lasciato un’eredità culturale e sociale.
L'azione urbana di sabato 8 marzo prevede la pubblica affissione dei manifesti in 60 punti della città e la proiezione di un video sotto l'Arco Giandomenico Petrone presso il Museo Civico di Bari. Il video, che sarà proiettato dalle ore 17 alle 20, mette insieme i manifesti per una visione unitaria di tutte le voci e le figure che ne fanno parte. Per l'occasione il Museo Civico sarà aperto alle visite.

La città di Bari ha avuto, nel tempo, donne che si sono distinte in vari settori - arte, medicina, cultura, diritti - e che meritano non solo di essere ricordate, ma di essere messe in connessione tra loro con un’unica voce: Sabina Anemone, Pina Belli D’Elia, Marilena Bonomo, Mariolina De Fano, Chiara Fumai, Elena Guaccero, Cecilia Mangini, Franca Maranò, Maria Rinaldi Amendola, Chiara Samugheo sono le protagoniste dei manifesti che saranno diffusi per la città in occasione dell’8 marzo.
La pubblica affissione dei manifesti è pensata come un regalo ai cittadini baresi e riporta su ogni ‘pagina’ le frasi attribuite a donne che hanno partecipato alla vita culturale, sociale e civile di Bari.
I manifesti realizzati in forma di opera d’arte, si presentano come pagine, biglietti, appunti consegnati alla città e caratterizzati in parte dal linguaggio morse, il segno artistico distintivo del lavoro di Jasmine Pignatelli.
I piccoli interventi in morse presenti sui manifesti sono realizzati in nastro adesivo nero, a rappresentare la fragilità della condizione della donna nel tempo e a significare che la forza, il lavoro e la tenacia di queste donne hanno contribuito a emancipare la società. Sono segnali d’arte che attivano una forma di comunicazione civica.
DONNE MERIDIANE, a cura di Anna Gambatesa - Misia Arte, è una forma di riflessione che sottolinea l'importanza della lotta per i diritti delle donne e per la conquista dell’emancipazione, valori che ancora oggi devono essere alimentati, sostenuti, difesi e protetti. Il progetto è una dedica alle donne baresi che si sono distinte, ma soprattutto è un invito alla città, alle sue donne e ai suoi cittadini tutti, a riconoscersi insieme in una storia comune e collettiva, da custodire.
“Troppo a lungo, nella storia ‘ufficiale’ delle città, le donne sono rimaste in ombra, nonostante la componente femminile, in ogni epoca, abbia contribuito significativamente alla crescita culturale, sociale e civile delle comunità dichiara Paola Romano - Donne Meridiane, che nel titolo rende omaggio all’indimenticato Franco Cassano, intende perciò restituire la giusta visibilità a dieci donne baresi che attraverso il proprio impegno - professionale, artistico, sociale -, con passione e tenacia, hanno lasciato tracce preziose che intendiamo custodire e consegnare alle nuove generazioni. Ringrazio Jasmine Pignatelli e Micaela Paparella per aver promosso un’azione artistica e culturale che avrà un sicuro impatto sulla città”.
“È con grande entusiasmo che ho condiviso con Jasmine Pignatelli l'idea di dedicare manifesti, affissi negli spazi pubblici, a 10 donne straordinarie del nostro territorio - commenta Micaela Paparella - i manifesti, solitamente utilizzati per promuovere l'azione di movimenti politici e culturali, o per veicolare messaggi pubblicitari, nel progetto urbano “Donne Meridiane” diventano un invito alla città a riflettere sulle urgenze della contemporaneità: il femminismo e la parità di genere".
"Non c'era modo migliore per trasferire questo messaggio se non attraverso la creatività di un’artista donna per le strade, dal centro alla periferia. I manifesti mettono in dialogo mondi diversi e inaspettati trasformando lo spazio pubblico in un potente e inedito veicolo di memoria, orgoglio, riflessione collettiva per immagini. Sabina Anemone, Pina Belli D’Elia, Marilena Bonomo, Mariolina De Fano, Chiara Fumai, Elena Guaccero, Cecilia Mangini, Franca Maranò, Maria Rinaldi Amendola e Chiara Samugheo diventano scintille per accendere, scuotere e fare esplodere i pensieri di chi si imbatte in loro e per mettere a fuoco la città”.

“Ho pensato che le storie di queste 10 donne dovessero far parte del tessuto cittadino e della quotidianità dei baresi - racconta Jasmine Pignatelli - come in un libro, ho raccolto le storie e le voci di queste donne insieme e ho quindi immaginato di strapparne le pagine e consegnarle a chi volesse leggerle. L’utilizzo del linguaggio morse chiede al pubblico una piccola forma di ‘attenzione’ e di ‘tempo’ per la traduzione, con la possibilità, quindi, di partecipare alla creazione del messaggio ed esserne parte”.
DONNE MERIDIANE - Un’azione urbana di Jasmine Pignatelli
I testi che compaiono sui manifesti relativi alle biografie delle 10 donne e alle frasi scelte per significare ciascuna.

Sabina Anemone - Goccia del Latte
Sabina Anemone (Giovinazzo 1913 - Bari 2004). Una donna che ha precorso i tempi sfidando i pregiudizi, le superstizioni e l’ignoranza nelle pratiche mediche ed igieniche. È stata la prima donna medico pediatra di Puglia mettendo a disposizione gratuitamente la sua professionalità a favore dell’infanzia e delle madri in difficoltà. Dal 1940 ha svolto la sua attività presso l’Ospedale Sanatorio “D.Cotugno” per diventare poi Direttrice del reparto infettivi dell’ Ospedaletto dei bambini di Bari.
“La Goccia del Latte”, in parte trascritto qui in morse, ricorda la sua attività capillare di educazione sanitaria e di adeguamento della puericultura alle esigenze della modernità e l’introduzione del latte in polvere, allora sconosciuto, nell’Italia postbellica.

Pina Belli d’Elia - Conoscere le pietre ad una ad una
Pina Belli D’Elia (Milano 1934 - Bari 2018). Storica direttrice della Pinacoteca provinciale di Bari Corrado Giaquinto dal 1974 al 1989 ed esperta di storia dell’arte del Medioevo e del Rinascimento.
Punto di riferimento fondamentale per la cultura in Puglia fu definita “l’indiscussa vestale della Puglia romanica”. Fondamentali sono state le ricerche sull’arte in Puglia condotte insieme al marito e compagno di tanti studi Michele D’Elia.
“Conoscere le pietre ad una ad una” era il suo approccio allo studio e alla ricerca. Una frase contagiosa pronunciata studiando uno dei più complessi edifici della Puglia Medievale, la Cattedrale di Troia.

Marilena Bonomo - … But, where is Bari?
Marilena Bonomo (Bari 1927 - Bari 2014) Pioniera dell’arte contemporanea, nel 1971 fondò la sua galleria a Bari. Lo spazio fin dall’apertura si confermò punto d’incontro e luogo di sperimentazione e crocevia di artisti di primo piano. Intellettuale illuminata, ha saputo trasformare l’ambiente culturale di Bari in una piazza importante dell’avanguardia artistica internazionale.
“… But, where is Bari?” è il titolo del volume che racconta i 40 anni di attività della Galleria Bonomo. Questa domanda veniva rivolta da artisti internazionali alla gallerista, impegnata a trasformare Bari in una meta culturale.

Mariolina De Fano - Damm u fogliétt…
Mariolina De Fano (Bari 1940 - Bari 2020) è forse l’attrice più conosciuta del teatro vernacolare barese, una delle interpreti più amate della comicità popolare che ha saputo dare corpo e voce alla baresità in tutte le sue sfumature e contraddizioni. Il suo talento l’ha proiettata nel panorama della cinematografia nazionale.
“Damm u fogliétt…” è stata la sua prima battuta quando, calcando il palcoscenico al suo primo provino nel 1963, si appropriò del copione con autorevolezza e comicità. Un colpo di scena che le aprì le porte della carriera teatrale.

Chiara Fumai - Poems I will never release
Chiara Fumai (Roma 1978 - Bari 2017) Giovane artista conosciuta e apprezzata come una eccellenza nel panorama dell’arte contemporanea internazionale. Femminista, spiazzante e provocatoria, ha messo al centro della sua pratica l’utilizzo della performance.
“Poems I Will Never Release” è la scritta che compare sulla maglietta di un pupazzo al quale stava lavorando. La frase diventerà successivamente il titolo di una grande mostra retrospettiva e di un libro.

Elena Guaccero - 100 finestre
Elena Guaccero (Bari, 1924 - Vienna, 2006) Architetto e una delle prime donne in Italia a svolgere la professione. Dopo gli studi liceali a Firenze e quelli universitari a Roma, la Guaccero tornò a Bari dove progettò costruzioni di edilizia popolare, da Japigia al quartiere San Paolo. La grande occasione arrivò nel 1956 quando le venne commissionato il progetto dell’edificio della nuova sede Rai in via Dalmazia. Lasciò la professione giovanissima per dedicarsi all’arte.
Il palazzo delle “100 finestre” è l’edificio della sede Rai a Bari progettato da Elena Guaccero. Il soprannome fa riferimento alla struttura innovativa, razionale e tecnologicamente avanzata che permise un così alto numero di finestre. Anche la concezione degli interni fu rivoluzionaria per l’epoca: non spazi rigidi, ma dinamici, fatti di moduli modificabili e pareti mobili.

Cecilia Mangini - Essere Donne
Cecilia Mangini (Mola di Bari 1927 - Roma 2021) è considerata la prima documentarista donna in Italia. Collabora con Pier Paolo Pasolini, e realizza documentari sulle periferie cittadine, sui problemi del Mezzogiorno, racconta le periferie romane, gli universi femminili, le fabbriche, la campagna, analizzando la trasformazione sociali legati al boom economico.
“Essere donne” è il suo documentario che mostra le condizioni lavorative e la vita di tutti i giorni delle donne italiane proletarie. È considerata una delle prime indagini cinematografiche sulla condizione femminile in Italia, analizzata nei suoi diversi aspetti.

Franca Maranò - Di cento donne una
Franca Maranò (Bari 1920 - Bari 2015). È stata un’artista pioniera dell’avanguardia femminista in Puglia del secondo Novecento. Nel 1970, fonda con altri cinque artisti la galleria Centrosei il primo polo artistico a Bari aperto alle sperimentazioni artistiche. Sperimenta molteplici linguaggi, pittura, ceramica e arte tessile. Fa quindi ricorso all’ago, al filo e alla tela, la sua opera diventa indossabile e assume, con la realizzazione dell’“abito mentale”, uno specifico segno di identità̀ comportamentale. La frase “Di cento donne una” era declamata dall’artista come inno alle donne che unite potevano formare una unica forza.

Maria Rinaldi Amendola - Un secolo di diritti
Maria Rinaldi Amendola (Napoli 1920 - Bari 2020). Nel 1957, diventa la prima avvocata nella Regione e, per un certo periodo, anche l’avvocata più anziana d’Italia. È Vicepresidente della Sezione per la Tutela dei Minori della Corte d’Appello di Bari, socia Fondatrice del Soroptimist Club di Bari, Ispiratrice del dibattito che ha portato al nuovo Diritto di Famiglia nel 1975,
Commendatore della Repubblica Italiana, Toga d’ Oro per la sua lunga attività forense, giornalista e tra i fondatori dell’emittente TV TeleBari. In tutte queste attività non ha mai perso di vista l’impegno sociale e la passione civile.
Maria Rinaldi Amendola ha vissuto cento anni di vita intensa: “Un secolo di Diritti” a favore della lotta per l’emancipazione femminile, impegnandosi nel sociale e con un grande amore per la giustizia.

Chiara Samugheo - Cento donne come me
Chiara Samugheo (Bari 1925 - Bari 2022). È una delle maggiori e più interessanti fotografe italiane e internazionali. Memorabili le sue prime inchieste e i suoi reportage fotografici sulle baraccopoli napoletane, le zingare in carcere, le tarantolate al sud. Dalla fine degli anni ’50 si dedica allo star system, immortalando artisti e stelle del cinema e raccontando il periodo d’oro del cinema italiano.
“Cento donne come me” è la descrizione che la fotografa fa dei suoi ritratti di personaggi femminili raccolti per la mostra “Fuori dal set” al Museo del Cinema di Torino nel 2012.

DONNE MERIDIANE di Jasmine Pignatelli - Affissione pubblica di 60 manifesti in città.
Proiezione video presso l'Arco Giandomenico Petrone al Museo Civico di Bari (h. 17.00 - 20.00).
a cura di Anna Gambatesa - Misia Arte.
(gelormini@gmail.com)