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Doppia preferenza di genere, il Governo diffida la Regione Puglia
Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, diffida formalmente la Regione Puglia ad adeguare entro il 28 luglio la legge elettorale regionale.
L’inserimento all’ultimo punto dell’Ordine del Giorno del Consiglio Regionale, dell’ultimo giorno utile all’approvazione, della discussione del disegno di legge 87/20 riguardante “Modifiche alla legge regionale 2/05 in tema di parità di genere”, ha acceso gli allarmi e ha avviato l’ennesima levata di scudi contro chi dà l’impressione di “ciurlare nel manico”, per far saltare i tentativi di ratifica del provvedimento più volte sollecitato anche dal Governo.
“Messi nell’angolo - lamenta il presidente della Commissione Pari Opportunità, Patrizia del Giudice - non si permettano di ostacolare ulteriormente l’esercizio di equilibri sanciti dal diritto Costituzionale”. Il Consiglio regionale pugliese, come ha già fatto quello della Liguria, ha tempo infatti fino al 28 luglio per approvare la parità di genere nella legge elettorale regionale. Anche se, riferisce la stessa del Giudice: "La diffida non È ARRIVATA. Tola tola”.
La diffidenza resta alta, tanto da spingere il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, a diffidare formalmente la Regione Puglia ad adeguare entro il 28 luglio la legge elettorale regionale “Ai principi di promozione delle pari opportunità tra donne e uomini nell’accesso alle cariche elettive”. La diffida, su proposta del ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Francesco Boccia, e della ministra per le Pari opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti, è stata trasmessa agli organi locali competenti.
“Decorso inutilmente tale termine (il 28 luglio, ndr) - si legge nel provvedimento a firma di Giuseppe Conte - si fa riserva di adottare ogni ulteriore atto di cui il Governo ha facoltà secondo legge”, intervenendo cioè con un proprio provvedimento nel prossimo Consiglio dei ministri, già convocato per il 28 luglio.
Sul tema il ministro Boccia aveva già scritto al presidente della Conferenza delle Regioni per sollecitare le Regioni inadempienti, tra cui la Puglia. C'era stata un’informativa di Boccia nel Consiglio dei Ministri del 25 giugno e il presidente del Consiglio aveva inviato una lettera il 3 luglio per sollecitare nuovamente le Regioni inadempienti ad “adeguare con la massima urgenza” le rispettive normative elettorali.
A chiedere al Presidente del Consiglio regionale della Puglia, Mario Loizzo, l’inserimento nell’Ordine del Giorno dell’ultimo Consiglio regionale utile - del testo unico approvato in Commissione VII, proprio per accelerarne l’iter - era stato il gruppo consiliare di “Senso Civico - un Nuovo Ulivo per la Puglia (Sabino Zinni, Alfonso Pisicchio, Cosimo Borraccino, Giuseppe Romano, Ernesto Abaterusso, Giuseppe Turco).
“Adesso spetta alle forze politiche di maggioranza e opposizioni dimostrare di condividere realmente questa esigenza, partecipando alla seduta consiliare ed esprimendo voto favorevole - avevano affermato da Senso Civico - per una sfida che tutti insieme, a partire dal PD, partito di maggioranza relativa all’interno della coalizione, dobbiamo vincere per offrire ai pugliesi la stessa opportunità che hanno già gli elettori di quasi tutte le altre regioni. Del resto, le scelte di ciascuno saranno ben visibili agli occhi dei cittadini ed ognuno si assumerà la responsabilità delle proprie decisioni”.
Potito Perruggini, esperto di lunga data in materia elettorale, ha così commentato: "Parlare di preferenza di genere senza indicare l'obbligo di voto, sia per il candidato maschile sia per quello femminile, rende comunque di fatto inutile questa tipologia di voto. Anzi lo considero quasi offensivo verso le donne, perché è un mero "contentino" che per chi non è addetto ai lavori, e quindi non sa dove è l'inganno, potrebbe sembrare un gesto democratico e paritario, ma indubbiamente non lo è affatto".
"Constato con estremo sconforto - sottolinea Perruggini - che la politica oggi in Italia deve fare ancora molti passi avanti, non possiamo dire che un Paese sia veramente democratico, se non vengono date le stesse possibilità a tutti i cittadini".
(gelormini@gmail.com)