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Doppia preferenza, Senso Civico
chiede riconvocazione del Consiglio
Grandi manovre per evitare che l'intervento del Governo possa sfociare in un contenzioso post voto, che potrebbe mettere a rischio le stesse elezioni regionali.
L’azione è coordinata. Troppo forte il timore che nel caso il Governo utilizzi i poteri sostitutivi, attraverso un decreto (che secondo i pareri di molti giuristi e costituzionalisti sarebbe una forzatura costituzionale), si aprirebbe (dopo le elezioni) la strada ad un contenzioso, che molto probabilmente porterebbe portare anche all’annullamento delle elezioni.
E così nel pomeriggio il gruppo di “Senso Civico - un Nuovo Ulivo per la Puglia” ha depositato all’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale una richiesta di convocazione urgente del Consiglio regionale, con all’ordine del giorno esclusivamente la votazione sulla doppia preferenza (quindi senza alcun emendamento tra quelli proposti da maggioranza e opposizioni).
“Il tutto - fanno sapere da Senso Civico - anche sulla base di una radicata convinzione riguardante i rischi che comporterebbe, in termini di regolarità, l’applicazione di un decreto del Consiglio dei Ministri”.
E da Palazzo Chigi, infatti, saputo dell’iniziativa Giuseppe Conte scrive: “Non possiamo accettare che la Regione Puglia non recepisca il principio fondamentale di parità tra uomo e donna, per l’accesso alle cariche elettive. Lo Stato non può retrocedere sul punto. Prendiamo atto delle disponibilità di alcuni Gruppi regionali ad approvare urgentemente la norma. Attendiamo allora che si completi il processo nelle prossime ore”.
“Il Governo, forte anche dei pareri giuridici acquisiti, andrà sino in fondo - ribadisce il Presidente del consiglio dei Ministri - siamo pronti ad esercitare i poteri sostitutivi, affinché nella Regione Puglia, e in tutte le altre regioni che ancora mancano all’appello, sia riconosciuto e applicato e concretamente principio di parità di genere”.
“Con questa richiesta - sottolinea Alfonsino Pisicchio - confermiamo il nostro convincimento circa la necessità di risolvere in Consiglio regionale - e non altrove - una vicenda che si è incredibilmente trascinata nel tempo. Occorre, però, venir fuori dai tatticismi e, così come proposto nella VII Commissione da Senso Civico (con il consigliere Pino Romano), procedere con la sola approvazione del punto fondamentale che è proprio quello della doppia preferenza”.
Sempre da Senso Civico si precisa che “Al di là di ogni ‘ragionevole’ posizione riteniamo meno pasticciato andare in Consiglio entro il 5 agosto e portare a casa la doppia preferenza di genere, che era l’obiettivo primario. Per il riparto di genere in lista del 60/40 - già previsto nell’attuale testo normativo regionale - si può aumentare la sanzione pecuniaria, in modo tale da costringere - chi furbescamente non vuole - a predisporre le liste nel rispetto della normativa esistente”.
In pratica, la proposta del centrodestra per ritirare i 2.000 emendamenti, che nel frattempo il centrosinistra ha fatto propria. La palla ora passa al presidente Mario Loizzo, al quale si direbbero appropriati i versi danteschi: “O Muse, o alto ingegno, or m’aiutate; / o mente che scrivesti ciò ch’io vidi, / qui si parrà la tua nobilitate”. (Inferno 2, 7-9)
AGGIORNAMENTO - Anche Raffaele Fitto, durante la conferenza stampa odierna a Bari, con Ignazio La Russa e Marcello Gemmato - Fretelli d'Italia, ha ribadito la disponibilità del centrodestra a tornare in aula e a votare - come già ribadito - il decreto della Giunta Emiliano approvato all'unanimità in VII Commissione da tutte le forze politiche.
"Nel contempo, supportato dallo stesso La Russa, ha sollecitato l'emanazione formale del decreto di indizione delle elezioni regionali, ad oggi ancora 'evenescente', dato che le liste dovranno essere presentate tra qualche giorno e va programmata la campagna elettorale".
(gelormini@gmail.com)