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Dorsale Adriatica, ricucita la rete europea: resta il filo Bari-Brindi-Lecce
Più che soddisfatto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, alla fine della conferenza su “Dorsale Adriatica nelle reti TEN-T e l’inclusione della tratta "Ancona-Bari" nella rete "Extended Core". All’incontro hanno partecipato Enrico Giovannini, Ministro delle Infrastrutture e i presidenti delle Regioni Abruzzo, Marco Marsilio, Marche, Francesco Acquaroli e Molise, Donato Toma.
“Siamo riusciti a ridurre una frattura tra Bologna e Bari nella rete europea dei trasporti. Adesso però - ha detto Emiliano - avendo riconquistato questa riconnessione, dobbiamo costruire l’autostrada Bari-Lecce e l’alta capacità ferroviaria Bari-Lecce, due progetti fondamentali e strategici su cui abbiamo ottenuto l’alleanza di tutte le regioni adriatiche”.
“Una lega Adriatica, chiamiamola così - ha aggiunto Emiliano - in cui ci sono presidenti di diversa origine politica che hanno agito con uno spirito fedele ai loro compiti e hanno ottenuto un risultato straordinario; anche il Ministro lo ha riconosciuto. Opereremo per raccordare i nostri porti, per cercare di migliorare tutte le catene intermodali e soprattutto cercheremo di migliorare i collegamenti con i Balcani e con l’est europeo”.
“Ognuno di noi adesso conosce bene le esigenze anche delle altre Regioni ed è per questo che ho parlato del concetto di lega - ha concluso Emiliano - è un esempio di capacità di insieme e di autogoverno, ma anche di visione nazionale della rete trasportistica nel suo complesso. Ed è forse questo che ci ha permesso di ottenere un successo, cioè la capacità di dimostrare all’Unione Europea, che le Regioni funzionano, hanno capacità strategica, si connettono facilmente tra di loro dentro la Conferenza delle Regioni, ma anche per aree omogenee, come è accaduto per la macro area Jonico-Adriatica”.
Per l’assessore ai Trasporti Anita Maurodinoia, che ha partecipato all’incontro: “L’intervento del governo e quindi del ministro Giovannini, con l’impiego di cinque miliardi di euro, è sicuramente l'elemento che ha convinto la Commissione Europea a riconoscere la dorsale Adriatica come rete Ten-T. Abbiamo molto lavoro da fare ancora, come inserire nella dorsale anche Brindisi e Lecce. Credo che entro il 2030 riusciremo anche a programmare investimenti, così come già annunciato dal presidente Emiliano, relativamente all'alta capacità e alta velocità fino a Lecce”.
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Anche Raffaele Fitto ha commentato l'inclusione della tratta Ancona-Bari in Extended Core: “Dopo mesi di confronti ed interlocuzioni, tra cui anche la visita a Bruxelles del presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, oggi ho incontrato il Commissario ai Trasporti, Adina Valean, per fare il punto all’indomani della presentazione della Commissione Europea della proposta di revisione del Regolamento UE 1315/2013 che definisce la rete di trasporto trans-europea TEN-T.
“Nell’incontro ho sottolineato che mentre accogliamo con soddisfazione il prolungamento del Corridoio Baltico-Adriatico, attraverso la dorsale adriatica Ancona-Pescara-Bari, fino al capoluogo pugliese, e l’inserimento di Taranto nel Core network del corridoio Scandinavo- Mediterraneo, rimaniamo perplessi sulla scelta di non inserire nei corridoi da un lato la direttrice Bari-Brindisi-Lecce, e dall’altro la direttrice tirrenico adriatica Civitavecchia-Pescara.
“Per questo crediamo che occorra continuare a lavorare per modificare ulteriormente questa proposta, che rappresenta solo un primo importante passo ma che lascia ancora fuori da finanziamenti e scelte strategiche importanti territori del Mezzogiorno.
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“A tale fine ho quindi confermato al Commissario, il mio impegno e di tutta la delegazione di Fratelli d’Italia, per presentare nei prossimi mesi in Parlamento emendamenti, per modificare la mappa e la lista delle core network inserite negli allegati, auspicando che anche da parte di Governo centrale e Regioni ci sia la stessa unità d’intenti, al fine di permettere che territori importanti per la crescita e lo sviluppo del Sud, come Brindisi e Lecce, ma anche zone abruzzesi come Sulmona, Avezzano, L’Aquila, non vengano esclusi da interventi immediati da realizzare entro il 2030.”
Con altra nota, il consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo La Puglia Domani ha dicjiarato: “Bari connessa alla dorsale adriatica della rete europea dei trasporti, mentre Lecce e Brindisi restano fuori. Quella che nella narrazione del presidente, Michele Emiliano, e dell’assessora ai Trasporti, Anita Maurodinoia, è una mezza vittoria, per noi è una sconfitta. Di più: è un’umiliazione, l’ennesima, inflitta al territorio salentino, messo in stand by mentre Bari viaggia ad alta velocità. È su questo tasto che continuiamo a battere: il completamento dell’alta velocità fino a Lecce, e ribadiamo al governatore della Puglia che per il Salento l’autostrada Bari-Lecce non è una priorità, perché la statale di collegamento è sufficiente e non richiede il pagamento di un pedaggio".
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"Il Salento esige una linea ferroviaria ad alta velocità - ha ribadito Pagliaro - è una richiesta che ho messo nero su bianco in due mozioni che il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità, ormai più di nove mesi fa, ma che sono rimaste su un binario morto. Il presidente Emiliano, intervenendo oggi alla conferenza stampa sull’inclusione della tratta Ancona-Bari nelle reti trans europee TEN-T della dorsale adriatica, ha gonfiato il petto sostenendo che le Regioni hanno fatto vedere all’Unione Europea che funzionano e che hanno capacità strategica. Beh, se davvero avessero funzionato, l’estensione dell’alta velocità fino a Lecce non sarebbe ancora un miraggio che l’assessora Maurodinoia prospetta di programmare addirittura nel 2030. Il che vuol dire, con i tempi giurassici della nostra burocrazia, vederlo realizzato certamente non prima del 2050… Un orizzonte temporale inconcepibile per il territorio salentino, che grida vendetta per l’emarginazione infrastrutturale a cui è relegato da una politica miope e baricentrica. Pensare di programmare l’inclusione di Brindisi e Lecce nella dorsale adriatica fra dieci anni vuol dire condannare le mete turistiche più gettonate e l’intero territorio salentino all’isolamento. Disegno inaccettabile che ci batteremo per stracciare, senza mai stancarci di chiedere senza più rinvii l’alta velocità fino a Lecce, perché è lì che l’Italia comincia e non si ferma a Bari”.
Infine, il deputato e Segretario pugliese del Partito Democratico, Marco Lacarra, prova a mettere l'accento sul PNRR: Lacarra, 95 milioni per nuovi bus ecologici a Bari
“Grazie all’intesa in Conferenza Unificata arriva il via libera alla ripartizione di 1,9 miliardi di euro ai grandi Comuni italiani per l’acquisto di autobus ecologici, elettrici o a idrogeno. Bari sarà destinataria di ben 95 milioni di euro per potenziare e rinnovare il suo parco mezzi, garantendo una notevole riduzione delle emissioni.”
“Queste risorse, stanziate dal PNRR e distribuite in fretta grazie alla grande concertazione tra Ministero, Regioni e Parlamento, rientrano nell’ambito della grande sfida della transizione ecologica, di cui il modello di mobilità sostenibile è un perno. Nei prossimi cinque anni il Comune di Bari potrà investire questi fondi per diventare una città ancora più verde, migliorando sensibilmente la vita e il benessere dei cittadini”
(gelormini@gmail.com)