PugliaItalia
È morta Fortunata Dell'Orzo
Voce del giornalismo critico
La morte di Fortunata Dell'Orzo, tra i redattori del varo di Affaritaliani.it - Puglia
La notizia è di quelle che non vorresti arrivasse mai, proprio perché più di altre ne avverti la minaccia incombente e provi ad esorcizzarla, magari facendo finta di niente. Ma se c'è una cosa che Fortunata faceva bene e volentieri era "sbatterti in faccia" la realtà e farti confrontare con la cruda amarezza delle sue conseguenze.
Ecco, l'ha fatto ancora!
Sono finite le sofferenze terrene di Fortunata Dell'Orzo, che torna al Padre nel giorno che celebra Eligio, il santo dell'arguzia: un altro dono che a Fortunata non è mai mancato. Adesso cominciano le sofferenze di quelli lassù...!!!
"Mi avete voluta? Eccomi, sono arrivata. Adesso, peggio per voi!" È facile immaginare il breve e caustico approccio alla porte del Paradiso col guardiano inquirente.
I suoi appelli dal Policlinico di Bari, nei giorni scorsi, nella costanza della ripetitività e nella tenacia di un insistente stimolo più che quotidiano, erano una sorta di Rosario recitato con passione, per sventare l'unica cosa che forse le facesse veramente paura: l'indifferenza.
Fortunata Dell'Orzo sembrava il nome di una Madonna, e il suo tallone - dalla punta a sfera incisiva e micidiale - ne ha schiacciati di "demoni" della politica e della vita pubblica barese. Molti di loro ne riconoscevano onestà intellettuale e fiuto da giornalista d'inchiesta, altrettanti non sono mai riusciti ad andare oltre la sarcastica e inclemente stroncatura "senza appello" dell'analista politica "avvelenata" (nel senso gucciniano del termine).
Quando dieci anni fa tornai a Bari da giornalista, a differenza di alcune testate che al massimo pubblicavano i miei articoli tra le "Lettere al Direttore", Fortunata ci apriva le prime pagine del suo Barilive. Una iniezione di fiducia e di apprezzamento che lasciava il segno e che provai a ricambiare quando da Milano decisero di aprire la pagina Puglia di Affaritaliani.it - Il primo quotidiano online italiano, chiedendo a lei per prima di collaborare al suo lancio.
La ribalta nazionale la gratificava e la proiettava in un ambito più consono alle sue potenzialità e caratteristiche giornalistiche. Un passaggio a cui ha sempre tenuto molto, e che non ha mai smesso di evidenziare nel suo curriculum professionale.
Tra i vari articoli prodotti in quel periodo ho deciso di riproporne uno in particolare "La borghesia rivoluzionaria", che ritengo descriva meglio - in questo momento - il profilo soggettivo di Fortunata Dell'Orzo. Gli altri sono facilmente reperibili in rete, anche se stiamo valutando l'idea di dedicarle un Blog, dove far rifluire tutti i suoi articoli pubblicati con Affaritaliani.it e i contributi che arriveranno in questi giorni, per ricordarla e tenerne vivo il ricordo.
"Una giornalista libera, indipendente, vera. Questo per me è sempre stata Fortunata Dell’Orzo nell’esercizio della sua professione - è stato il commento a caldo del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano -. I suoi editoriali, specchio della sua onestà intellettuale, li ricorderò sempre come uno sprone continuo a riflettere e agire nell’interesse della collettività".
Mentre il Sindaco di Bari e Presidente della Città Metropolitana, Antonio Decaro, ricorda: "È stata una persona, prima che una giornalista, una protagonista vigile e attenta alla vita della nostra comunità. Con la sua sagacia e la sua schiettezza è sempre stata pronta a fornire il proprio punto di vista, mai scontato e sempre con lo sguardo rivolto al futuro".
"Legatissima a Bari - ha aggiunto Decaro - Fortunata è stata una delle poche professioniste a raccontare la nostra città attraverso tutti i mezzi di informazione disponibili, dalla radio alla televisione, dalla carta stampata al web, di cui è stata pioniera. Un ultimo riconoscimento va al suo straordinario impegno nella formazione di tanti giovani ragazze e ragazzi baresi, che insieme a lei si sono avvicinati alla professione giornalistica".
Ricordi e testimonianze di affetto e di stima in rete sono un profluvio senza sosta e la reazione a catena continuerà a crescere nei prossimi giorni. Resterà indelebile il suo sorriso nostalgico e magistrale il suo esempio di coerenza e "fermezza ragionata", che continuerà a specciarsi nella dignità silenziosa dei suoi cari: Pedro Miguel il marito, Kalunga il figlio e Hussein il migrante accolto proprio poco tempo prima che precipitassero gli eventi.
Un bacio, Fortunata!
(gelormini@affaritaliani.it)
---------------------------
Dall'archivio di AI: La borghesia rivoluzionaria (di Fortunata Dell'Orzo)