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Ebru Timtik, il tributo dell'Ordine Avvocati e Camera Penale di Bari
Il ricordo dell'avvocata turca morta un mese fa nel carcere di Istanbul. Il presidente degli avvocati baresi Giovanni Stefanì: “Giù le mani dalla giustizia!”
Nel piazzale antistante il Tribunale di Piazza De Nicola di Bari, l’Ordine degli Avvocati e la Camera Penale di Bari hanno organizzato un momento di raccoglimento in occasione del trigesimo della mote dell’avvocata turca Ebru Timtik, spentasi lo scorso 28 agosto in un carcere di Istanbul dopo sette mesi di sciopero della fame.
"Ebru Timtik è morta in difesa della giustizia, per la salvaguardia del valore costituzionale del diritto alla difesa per tutti i cittadini - ha dichiarato il presidente dell'Ordine degli Avvocati di Bari Giovanni Stefanì - per questo, onorando il suo ricordo, gli avvocati di Bari vogliono lanciare un messaggio forte indirizzato a tutte le comunità, ma soprattutto alle istituzioni internazionali perché si intervenga immediatamente e con urgenza per garantire in ogni Paese i diritti fondamentali del cittadino. Da Bari un grido d'allarme: giù le mani dalla giustizia".
Oltre al presidente dell’Ordine degli avvocati di Bari, erano presenti anche il presidente della Camera Penale di Bari, Guglielmo Starace, il procuratore generale presso la Corte di Appello di Bari, Annamaria Tosto, e a la segretaria della sezione di Bari dell’Associazione Nazionale Magistrati, Rossella Calia Di Pinto.
"Oggi è stata una giornata importante - ha dichiarato Starace - perché, nel trigesimo dell’immane tragedia sofferta dalla Collega Ebru Timtik, gli Avvocati baresi, con i Magistrati, si sono uniti nella strenua difesa del diritto ad un giusto processo e dei diritti umani. La Collega ha combattuto sino a sacrificare la sua vita e gli Avvocati di tutto il mondo hanno l’obbligo morale di essere sempre più compatti per il rispetto del diritto di difesa. In Turchia continuano ad arrestare Avvocati ritenendoli complici dei propri assistiti, a perquisire i loro studi, a sequestrare computers e telefoni cellulari, ad intercettare le telefonate con gli assistiti".
"La cosa che preoccupa di più - ha sottolineato Starace - è che l’oggetto della contestazione pare essere proprio il mandato difensivo. La Turchia non è così lontana: sui social network si scorge sempre più un’assurda associazione di pensiero tra i difensori e le condotte contestate ai rispettivi assistiti. Il tritacarne mediatico ci fa assistere addirittura a minacce nei confronti di Colleghi che stanno semplicemente esercitando la loro professione e dando attuazione all’art. 24 della Costituzione. La voce deve essere unitaria, forte e chiara: i diritti non si toccano!"
Ebru Timtik era un'avvocata, aveva 42 anni e combatteva per protestare contro il suo arresto e la condanna a 13 anni di reclusione. Per richiedere processi equi aveva iniziato lo scorso febbraio uno sciopero della fame in carcere: era stata arrestata all’inizio del 2019 con l'accusa di terrorismo e di legami con il Fronte Rivoluzionario della liberazione popolare (Dhkp), un gruppo considerato terroristico dal governo di Ankara.
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Pubblicato in precedenza: Palagiustizia Bari, Stefanì chiede a Bonafede la nomina di un Commissario