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Ecologia Sociale e Parole Ritrovate. Monte Sant'Angelo, da famiglia a comunità
L’idea di partenza, ovvero la sfida, è che “Il movimento o Sistema Ecologico Sociale - inteso come insieme di conoscenze di pratiche e di persone - è un vero e proprio patrimonio civile, sociale e culturale da salvaguardare", come affermano gli organizzatori, "Magari non nelle forme che conosciamo oggi, magari con la speranza di poterlo modellare meglio per il domani, in ogni caso è doveroso provarci".
L'occasione quindi - non frequente - per un confronto integrato tra due delle strategie terapeutiche più innovative e rivoluzionarie: l’Ecologia Sociale ideata dal neurologo slavo Vladimir Hudolin e le Parole Ritrovate, movimento nato in Italia, non casualmente a Trento, patria della psichiatria democratica e alternativa di Franco Basaglia
Per tre giorni a Monte San’Angelo si è ragionato e discusso per confrontarsi, chiarirsi le idee, tratteggiare percorsi comuni nell’obiettivo di consolidare il movimento nato attorno alla metodologia di Vladimir Hudolin.
"Tutto è iniziato, infatti, con "l’evitare che gli alcolisti bevano”, per poi giungere a promuovere una sensibilità personale e di gruppo rivolta ad una qualità del vivere e della vita sempre migliore", ribadiscono dalla direzione organizzativa, "Svolgere ed elaborare un ragionamento di carattere generale, ci aiuta a descrivere il percorso di un pensiero e di una metodologia che dopo un geniale innesco si è fatta da sé, strada facendo, persona dopo persona, club dopo club, gruppo dopo gruppo,... "
I lavori presso la Biblioteca Comunale “Ciro Angelillis” di Monte Sant’Angelo già Convento delle Clarisse in Piazza de Galganis, si sono succeduti con le relazioni, le discussioni di gruppo e le discussioni dei lucidi presentati, attraverso un programma che prevedeva:
1° giorno - Dal servizio sociale alla comunità conviviale/competente, Fabio Folgheraiter.
2° giorno - Dall’alcologia al “Fareassieme” (dal club alle Parole Ritrovate), Renzo De Stefani. A seguire:Tavola aperta con Michele Grossi (“il saper esperienziale”, narrazioni personali e di gruppo), e Giovanni Aquilino, (Da Zagabria a Belgioioso: l’approccio sistemico dalla famiglia alla Comunità).
3°giorno - Sessione finale, con la discussione in Comunità, intitolata suggestivamente Impressioni di Settembre, le conclusioni e i propositi.
L’appuntamento monotematico in tre giorni è stato promosso dall’Arcat regionale pugliese e dall’Apcat della provincia di Foggia (le associazioni dei Club Alcolisti in Trattamento che si richiamano ad Hudolin) in collaborazione con il Centro di Salute Mentale di Manfredonia, il Comune di Monte Sant'Angelo, l’Associazione Genoveffa De Troia di Monte Sant’Angelo, l’Azienda Ospedaliero-Universitaria Ospedali Riuniti di Foggia, l’Associazione Psychè di Manfredonia, il Centro Salute Mentale di Trento, la sezione Apulo-Lucana della Società Italiana di Alcologia, il Corso di Laurea in Scienze del Servizio Sociale dell’Università Cattolica Sacro Cuore di Milano il Centro di Pedagogia delle Scienze della Salute dell’Università di Foggia. Tema del convegno: L’Approccio Sistemico al “Fareassieme”, Tre passi verso l’Ecologia Sociale (metodo Hudolin).
"Camminare sul crinale d’una montagna è sicuramente pericoloso - ha scritto a proposito Geppe Inserre sul suo blog Letteremeridiane - se non sei un alpinista, però ti fa godere d’uno sguardo privilegiato: guardi dall’alto, che più in alto non si può, e a destra e a sinistra, sopra e sotto. Allo stesso modo, vivere border line, a stretto contatto con il disagio, è certamente scomodo e duro, però può allargarti la mente, svelandoti che il disagio certe volte può offrire - tanto a chi ne è vittima, quanto a chi si sforza di curarlo - preziose opportunità di cambiamento".
"Può accadere così - aggiunge Inserra - che ritrovarsi in gruppo per fare in modo che persone colpite dall’alcolismo non bevano più, o per aiutare individui che soffrono di problemi psichici, si trasformi in qualcosa d’altro e più ampio: un sentirsi e fare comunità che aiuta tutti a vivere meglio, a migliorare la qualità della vita individuale e del gruppo. Ad essere stimolo di cambiamento e di crescita per l'intera collettività".
Se al centro dell’approccio ecologico sociale di Hudolin c’è la comunità, la metodologia delle Parole Ritrovate punta sul “darsi convegno” assieme, utenti, familiari, operatori, amministratori, cittadini non solo per dare la parola a chi non l’ha sinora avuta, ma piuttosto per ritrovare assieme le parole.
La caratteristica comune a entrambi i metodi è l’approccio di comunità, che mette al centro la persona e i suoi contesti di vita, e nello stesso tempo coinvolge assieme i curanti e i curati, miscelando con perizia il sapere professionale e scientifico ed il sapere esperienziale, in modo da tenere in considerazione i bisogni e le necessità individuali e nel contempo promuovere ed utilizzare le risorse personali e collettive.
Significativo che questa tre giorni monotematica si sia celebrata sotto lo sguardo vigile dell’Arcangelo Michele. A Monte Sant’Angelo, capitale culturale e storica del Gargano, sito Unesco e luogo in cui - come si legge ancora nella brochure di presentazione dell’iniziativa - Gli Angeli non esitavano, ma avevano dimora, vi abitavano, si ritempravano tra una impresa e l’altra tra la fine di un accompagnamento e l’inizio di un rinnovato prendersi cura”.
L'auspicio "lungo" - per organizzatori e istituzioni locali - è che Monte Sant’Angelo possa rappresentiare una sorta di "riprendersi cura", di “riprendersi a cuore”, anche attraverso un movimento che è un propulsore di idee e di ottime pratiche, da mettere a base per innumerevoli nuove avventure umane.
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Lavori aperti dal prof. Fabio Folgheraiter dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, uno dei maggiori esperti di Welfare in Italia e non solo. Testimone poi passato al dott. Renzo De Stefani, insigne psichiatra, responsabile della Psichiatria, nonchè di tutte le Strutture Sanitarie della ASL della Provincia Autonoma di Trento, che si occupano di dipendenze e di disturbi del comportamento.
De Stefani è noto in Italia anche per essere il promotore del movimento de “Le Parole Ritrovate”, che attraverso una poderosa campagna nazionale sta provando ad aggiornare e migliorare la “Legge Basaglia”.
Il movimento fondato da De Stefani composto da famiglie toccate dai problemi causati dai disagi psichici e da numerosi operatori del settore è un elemento di grande novità nel panorama della psichiatria nazionale. Infatti, attraverso la metodologia del “Fareassieme” si stanno avviando nuove forme del prendersi cura delle persone con disagi psichici.
In Trentino operatori, famiglie e persone con disagi, quotidianamente si impegnano a fondere assieme i propri saperi e le proprie energie per rendere migliori non solo le cure, ma anche le proprie esistenze.
In questa nuova metodologia il sapere scientifico e il sapere esperienziale si rafforzano e si fondono in ogni circostanza possibile per trovare soluzioni migliori e più adatte ad ognuna delle persone che in questo ambito vivono e lavorano.
Il programma è stato completato dal “Fareassieme” locale attraverso la presenza del dott. Michele Grossi, psichiatra responsabile del Centro di Salute Mentale di Manfredonia e dal Coordinatore dell’ass.ne “Genoveffa De Troia” di Monte Sant’Angelo il dott. Matteo Notarangelo.
Una parte del programma ha riguardato, infine, uno sperimentato movimento che da trent’anni opera in Puglia ovvero l’Associazione dei Club Alcologici Territoriali: sono questi ultimi che attraverso la loro incessante azione hanno promosso la realizzazione di questa tre giorni, che vuole contribuire a realizzare quel “fareassieme” che nei loro gruppi è già prassi consolidata.
Al dott. Giovanni Aquilino, sociologo e presidente regionale del movimento dei Club Alcologici Territoriali il compito di relazionare i partecipanti sugli aspetti sistemici della Ecologia Sociale, che è alla base della metodologia che sostiene gli incontri di gruppi di famiglie con problemi di alcol e di comportamenti non salutari.
(gelormini@affaritaliani.it)