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Ecumenici sempre, non solo una settimana all’anno!

Conclusa la Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani. Il tema “Amerai il Signore tuo Dio e il tuo prossimo come te stesso (Lc.10,27)”

di Dario Patruno

Si è appena conclusa la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani. Il tema “Amerai il Signore tuo Dio e il tuo prossimo come te stesso (Lc.10,27)” si è articolato in incontri di preghiera e riflessione dal 18 al 25 gennaio. La frase tratta dal Vangelo di Luca, racchiude la chiave per comprendere perché si celebra: richiamare l’attenzione all’amore verso Dio e il prossimo di tutto il popolo.

L’ultimo di questi incontri si è svolto presso il Centro evangelico di Bari, introdotto dal pastore della Chiesa di Cristo, prof. Valerio Bernardi, nonché Presidente del Consiglio delle Chiese evangeliche di Bari, ha visto riflettere un centinaio di persone sul tema “La sfida ecumenica per una teologia dal Mediterraneo” con tre autorevoli relatori.

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Padre Emmanuel Albano OP, ha aiutato i presenti a ricordare la bellissima esperienza vissuta il 7 luglio 2018. Quel giorno papa Francesco ha incontrato i Capi delle Chiese e delle Comunità cristiane del Medio Oriente per riflettere insieme sul tema: “Su di te sia pace! Cristiani insieme per il Medio Oriente”. Erano presenti tra patriarchi e loro delegati, una ventina di prelati. Bergoglio ha pronunciato la sua monizione, spiegando il perché dell’incontro a Bari: "Qui riposano le reliquie di San Nicola, vescovo dell’Oriente la cui venerazione solca i mari e valica i confini tra le Chiese". In effetti Nicola era vescovo di Mira, in Asia minore, nel quarto secolo. Nel 1087 i marinai baresi trafugarono da là le reliquie del santo che, portate a Bari, furono da subito, e fino ad oggi, oggetto di grande devozione, anche da parte ortodossa.

Ecco perché padre Emmanuel ha utilizzato il termine Concilio perché di fatto lo è stato. Ha richiamato l’etimologia del termine “Concilio”, muoversi insieme verso lo stesso luogo o essere chiamati verso lo stesso luogo con un preciso scopo, pregare per la pace. Dopo più di 1500 anni tutte le rappresentanze cristiane hanno pregato per la pace. L’evento è segno di un ecumenismo che, come ha denunciato papa Francesco, avanza su vie diverse dai dialoghi teologici, “Non passa principalmente per lo sforzo delle nostre intelligenze, ma per il dono di Dio verso il quale ci impegniamo sinceramente a pregare insieme”. Perché i cristiani si riconoscano fratelli e facciano cadere quei muri che sono riusciti a costruire 2000 anni di storia. Perché, nell’accettazione- nella resa- del proprio limite si affidino alla Misericordia di Dio che tutti accoglie, tutti perdona, e tutti ri-concilia (cfr. E. Albano, O ODIGOS ,3-2018).

Don Jean-Paul Lieggi, direttore dell’Ufficio per l'Ecumenismo e Dialogo Interreligioso, ha esordito richiamando l’attenzione dei presenti alla data del 5 giugno 1988 in cui i vescovi della Metropolia di Bari espressero il loro sconcerto per lo stazionamento di 72 cacciabombardieri americani F-16 nell’aeroporto di Gioia del Colle.   La Puglia nelle sue diverse aree geografiche, tanto da far parlare di Puglie per la sua identità plurale, è stata considerata terra di approdo e di passaggio, di confine e frontiera. La posizione centrale nel mar Mediterraneo ne ha fatto la porta dei flussi migratori che dai paesi del Sud del mondo si sono diretti verso il Nord dell’Europa.

La presenza della Basilica di San Nicola, santo venerato secoli prima della traslazione delle ossa da Myra, consente di raccogliere numerose testimonianze dell’incontro tra Oriente e Occidente. Testimonianza visibile è la presenza di una cappella ortodossa nella cripta di san Nicola, inaugurata il 5 maggio 1966, che rappresenta il primo caso di presenza di un luogo per la celebrazione orientale in una Chiesa latina. Il Cardinale Kasper nel maggio 2005, in occasione del Congresso Eucaristico Nazionale, tenne una relazione sul valore ecumenico del giorno del Signore, “la domenica, giorno della riconciliazione dei cristiani”. 

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Don Antonio Lattanzio, dottore in teologia e docente presso l’Institut Catholique de Paris (Institut supérieur de pastorale catéchétique), ha incentrato il suo intervento sulla esperienza vissuta da giovani laici e prelati di diverse confessioni religiose in prima persona a Marsiglia dal 17 al 24 settembre 2023 sul tema Rencontres méditerranéennes “Mosaïques d’espérance”. È emersa l’esigenza di una Teologia dell’ascolto e del dialogo che superi il divorzio dalla prassi e che valorizzi la religiosità popolare, in definitiva una teologia del “tra” (l’entre-deux),espressione francese intraducibile, nella misura in cui rinvia ad un’altra entità che sublima e trascende la realtà e le persone da cui è partita. Quali i risvolti pratici? La promozione della giustizia sociale e della pace; l’esercizio di una “sinodalità ecumenica”; costruire la pace e la promozione di una esperienza religiosa ospitale. L’approdo concettuale fondamentale è che Dio è DIALOGO e il dialogo è IL LUOGO DI DIO.  

Incontrarsi, pregare insieme, ascoltare, anche in momenti conviviali, in un clima cordiale e profondamente umano, rimane un patrimonio unico e apre orizzonti nuovi e crea nuove forme dello stare insieme.

Questi incontri sono per tutti, purché si abbia a cuore il bene delle persone; non sono incontri per “addetti ai lavori”, a testimonianza che la teologia ecumenica ci coinvolge e sconvolge le nostre convinzioni stratificate nei secoli. Siamo seduti tutti ad un unico tavolo circolare dove il capo tavola è lo Spirito che è dato tutti e opera in tutti, soffia dove vuole. Sta a noi saperlo cogliere e renderlo vivo.

Una palestra di fede e pace che dura tutto l’anno e provoca la Puglia “A protendersi nel suo mare, come arca di pace e non a protendersi come arco di guerra.” Così concludevano i vescovi della Metropolia di Bari l’incontro del 1988 sul crescente pericolo della militarizzazione della Puglia con la presenza degli F-16.

L’appello diventa oggi, a trentasei anni di distanza, più attuale che mai. Raccogliamolo e facciamolo nostro come prassi comportamentale ancorata a valori umani di convivenza pacifica e quindi proficua.

Bari e la Puglia, illuminati da San Nicola, hanno una vocazione unica e un ruolo pionieristico nella ricerca di un ecumenismo che sfida lo spazio, il tempo e le specifiche circostanze. Profetici, in un contesto che ci aiuti a riscoprire la nostra identità di popolo affacciato sul Mediterraneo, per affrontare le sfide che ci attendono nel cuore del mare nostrum