Elezioni 2017 Castellana Grotte (Ba)
La sfida autoctona di Giovanni Aiello
Il cammino autoctono di Giovanni Aiello verso il Consiglio Comunale di Castellana Grotte (Ba)
Fare fronte comune, abituarsi al pensiero plurale che confluisce - irrobustendolo - nell’agire comunitario. Uno sforzo collettivo, teso a valorizzare e promuovere un ambito territoriale, quale tessera di un mosaico regionale più largo e decisamente più riconoscibile. Sono queste le direttrici che Giovanni Aiello, candidato al Consiglio Comunale di Castellana Grotte (Ba) nella lista “Castellana Popolare”, a sostegno del candidato sindaco Francesco De Ruvo, intende seguire già all’indomani dell’appuntamento elettorale amministrativo di domenica.
Giovanni Aiello cosa le fa pensare che la cosa si possa realizzare in un contesto ancora segnato dai campanili, dalle rivendicazioni di rione e dalla difesa meticolosa dei confini individuali?
Sono convinto della possibilità, anche qui da noi, di determinare e definire un modello “standard” di pianificazione strategica. Checché se ne pensi, in Puglia come altrove, ogni realtà territoriale risulta avere tutte le carte in regola per poter essere considerata unica. Per cui, è possibile fornire agli enti pubblici elementi di un modello di “marketing territoriale”, utile a delineare le aspettative strategiche e a rendere chiaro il “cosa fare” e “come farlo”, per fare in modo che ambizioni ed esigenze vengano soddisfatte.
Con la legge del 2001 n°142 “Revisione della legislazione in materia cooperativistica, con particolare riferimento alla posizione del socio lavoratore” e attraverso le riforme iniziate negli anni ’90 e proseguite con la legge Bassanini, abbiamo assiste ad un passaggio da sistema di finanza derivata a sistema di finanza quasi autonoma, come conseguenza della stessa elezione diretta di sindaci, dei presidenti delle Province e delle Regioni: “Custodi Costituzionali” autonomia e responsabilità (art.117 COST).
Questo il quadro di riferimento, ma in pratica?
Per creare marketing territoriale è necessario compiere una riflessione profonda, che vada oltre il metodo e si immedesimi nelle peculiarità dei relativi contesti sociali. Pertanto, la promozione dello sviluppo passa attraverso la raccolta delle istanze e la loro trasformazione in progetti finanziabili, individuando naturalmente le cosiddette fonti di finanziamento.
Sicuro che le realtà territoriali siano pronte?
Ne sono certo. E lo affermo da operatore produttivo locale e da piccolo imprenditore. I tempi e le mentalità sono maturi per vere azioni di sinergia, accompagnate da piani strategici e di programmazione, dove il ruolo di indirizzo delle Amministrazioni pubbliche diventa cruciale, attraverso lo snellimento burocratico, la promozione e valorizzazione delle tipicità dei territori e un’incisiva azione di comunicazione, per aumentare attrattività e tasso di credibilità qualitativa.
In questo tutti gli stakeholder, cioè gli operatori sul territorio - amministrazioni pubbliche, imprese, associazioni e privati cittadini - devono condividere un’unica visione di sviluppo, continuando costantemente ad ascoltare e cogliere le esigenze e le istanze degli attori locali.
Allora, proviamo ad essere più concreti: cosa farebbe subito - insieme ai compagni di cordata - una volta eletto a Palazzo di Città?
Da tempo spingo per la creazione di un ufficio/centro di ascolto a livello comunale che, inserito nella realtà politica e amministrativa del paese, possa dare sostegno e linee guida di comunicazione, programmazione e strategia a tutti gli operatori, le associazioni o gli organizzatori di eventi, facendo in modo che tale sportello sia il punto nevralgico di sviluppo del marketing e della promozione del territorio e delle sue attività economiche e culturali.
Nello specifico il mio obiettivo e il mio impegno, da giovane conoscitore dello sviluppo rurale e specializzato nell’enologia ed enogastronomia, sarebbe quello di fondare un brand unico di eccellenze, che riunisca il territorio sotto un unico nome, al fine di fungere da leva per il mondo rurale, per il settore eno-gastronomico e per il tessuto sociale tutto.
I francesi direbbero un vaste programme….
Certo, ma coinvolgendo i cittadini, facendo tutto alla luce del sole, rendendoli protagonisti principali del progetto di sviluppo, e usando come unico slogan quello di “Unire le forze e le menti per il bene del nostra amata cittadina”, la cosa è fattibilissima.
(gelormini@affaritaliani.it)