PugliaItalia
Emiliano, tesse intese in Sanità
Malumori nella minoranza Pd
Prove d'intese larghe, in versione pugliese e al contempo funzionali e antitetiche a quelle nazionali, tra Michele Emiliano e Raffaele Fitto lungo la "frontiera sensibile" della Sanità. Doppio confronto del Governatore e ancora Segreteraio del Pd pugliese prima a Cassano Murge con il leader dei Conservatori e Riformisti, poi a Giovinazzo - nel contesto di Everest, la festa dei giovani di Forza Italian - con Giovanni Toti, ora collega-presidente alla guida della Regione Liguria.
L'apertura al centro-destra, naturalmente, esige una un'ulteriore presa di distanza dall'esperienza Vendola a Lungomare Nazario Sauro e dai fermenti in corso a Sinistra. Emiliano ha provato a gestirne le redini, bacchettando proprio sulla Sanità in Puglia sia la presidenza Fitto che quella Vendola, a cui ha dato lo stesso voto appena sufficiente.
Le reazioni nel Pd, soprattutto nella minoranza, non hanno tardato a far sentire la propria eco: "Vendola e Fitto uguali? Qualcuno avvisi Emiliano che la campagna elettorale è finita", ha detto in una nota il capogruppo di Noi a Sinistra per la Puglia, Guglielmo Minervini.
Che poi ha aggiunto: "Forse Emiliano non ricorda com'era la Puglia dieci anni fa e quella che ha trovato al suo insediamento. Solo per fare riferimento agli ultimi giorni, vi è la notizia che in Puglia arriveranno 7 miliardi di fondi europei e c'è stata una stagione straordinaria dal punto di vista del turismo. Sono meriti del Governo Vendola che è stato, pur coi suoi limiti e le sue contraddizioni, una straordinaria esperienza di cambiamento, tanto che oggi la nostra regione viene vista come un'anomalia positiva all'interno del difficile contesto del Mezzogiorno".
"Eppure Emiliano dovrebbe ricordarsela bene quella Puglia governata dalla destra di cui oggi tesse le lodi - conclude Minervini - quella dell'area Fibronit e di Punta Perotti come secondo ecomostro d'italia dopo gli scempi della Valle dei Templi di Agrigento. E allora Emiliano lasci stare il passato e cominci ad occuparsi del presente. Provi a dimostrare con azioni di governo efficace che lui è migliore. Se così fosse la Puglia gliene sarebbe grata. Ma, a due mesi dall'avvio dell'attività, di questo non v'è ancora prova. Anzi".
Stesse tonalità anche da Dario Stefàno, che evidentemente soffre la condivisione di attenzioni del presidente Emiliano con il fronte centro-destra: "Strizzare l'occhio al centrodestra è strategia sbagliata, Emiliano eviti equiparazioni inopportune".
"Non è utile che Emiliano si presti a illazioni strumentali - prosegue Stefàno - che "tentano" di sminuire la portata dell'azione del governo di Vendola in Puglia, equiparandola inopportunamente a quella precedente del centro destra e di Fitto. Non sarebbero condivisibili nemmeno se fossero ispirate al tentativo di dimostrare, in tutta buona fede, che sarà più bravo. Perché sono ingenerose e non veritiere".
Sintomatica e interessante, come chiave di lettura del percorso in atto, la levata di scudi degli esponenti di centro-destra - organizzatori degli eventi - che, al momento, hanno trovato poche sponde nello stesso Pd. Mentre Luigi d'Ambrosio Lettieri (CoR) affida a una nota (correlata a questo articolo, ndr) il suo intervento, il presidente del gruppo regionale Oltre con Fitto, Ignazio Zullo, ha sottolineato come: "Il politico che si ferma a riesumare il passato pecca di narcisismo e di autorefererenzialita", inquadrando dove "sbaglia Minervini". "È così, se lui invita il presidente Emiliano a occuparsi del presente", precisa, "Noi, invece, vogliamo spingerci più in là e invitare il governatore a guardare al futuro!"
"Per questo non vogliamo dare pagelle, ma ricordare che quella che l'ex assessore Minervini definisce la "straordinaria esperienza" di governo decennale non ha ne' regalato ne' realizzato quella Puglia Migliore che Vendola ha promesso per vincere le elezioni: abolizione del ticket, riapertura degli ospedali, abolizione delle liste di attesa, una vera riorganizzazione del ciclo dei rifiuti, etc..."
"Di ciò ha consapevolezza anche Emiliano - conclude Zullo - che ha fatto una campagna elettorale e un discorso di insediamento dove ha promesso una discontinuità dal governo che lo ha preceduto, consapevole lui stesso del disastro che era stato compiuto, tanto da voler tenere per se' la delega della Sanità. Insomma, il passato è bene che sia passato. Confidiamo in un presente di discontinuità che nel futuro risolvi i tanti problemi dei pugliesi".
E sempre dal Gruppo consigliare regioanle di Oltre con Fitto, Erio Congedo dichiara: "Stiano sereni gli ex assessori della Giunta Vendola (Minervini, Gentile e Stefano), il presidente Emiliano non solo non è smemorato, ma non sta strizzando l'occhio al centrodestra. Tutt'al più si sta solo confrontando con un'opposizione che, per il bene dei pugliesi, e' disposta più a suggerire soluzioni che alzare barricate preconcette".
"Sicuramente Emiliano non è smemorato: il suo giudizio sulla giunta Vendola e' stato netto e tranchant già in campagna elettorale, quando Sel pur di garantirsi qualche posto di governo, ha fatto finta di non sentire che l'operato vendoliano quotidianamente subiva un duro attacco più dal segretario regionale del Pd è candidato alla Regione che dal centrodestra".
"Oggi Emiliano, quindi, è fin troppo generoso a dare la sufficienza a un decennio che è stato nefasto soprattutto sotto l'aspetto della Sanità, tanto da aver deciso di mantenere la delega. Quindi più di tutti bene farebbe la Gentile a non difendere ne' Vendola, ne' quanto da lei fatto. Basterebbe che lo chiedesse ai pugliesi cosa pensano della Sanità Migliore degli ultimi 10 anni!"
Così come il deputato dei Conservatori e Riformisti, Nuccio Altieri: "Abbiamo la vaga sensazione che il professor Emiliano all'alunno Vendola non avrebbe neppure assegnato la sufficienza, ma che una tradizione "comunista" lo abbia spinto a un sei politico per quieto vivere, con un partito che comunque lo ha sostenuto alle elezioni".
"Per questo la sollevazione di tre vendoliani, ma per la verità - precisa Altieri - di tre ex assessori della giunta Vendola snobbati da Emiliano, appare più come un'autodifesa nella consapevolezza che quella sufficienza fa media con l'insufficenza che loro hanno ottenuto nei loro settori, quelli dove la Puglia ha sofferto maggiormente: sanità, agricoltura, occupazione giovanile".
"Il professor Emiliano è stato fin troppo buono, perciò, a dare complessivamente un bel sei. Se avesse dovuto dare la pagella a ciascuno degli assessori vendoliani loro,tre sarebbero stati sicuramente bocciati".
(gelormini@affaritaliani.it)