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Emiliano vince e apre
sul fronte rifiuti al M5S (di A. Gelormini)

Antonio V. Gelormini

I toni non sono trionfalistici, anche se in Puglia è la seconda vittoria del centrosinistra che Michele Emiliano può rivendicare da Segretario del Partito Democratico regionale, e la sesta (3 regionali e 3 comunali) da quando la sua "marcia in politica" ha preso il via per le strade di Bari.

Emiliano papale
 

"Abbiamo cambiato la storia di questa regione", ripete ai microfoni che gli si affollano davanti per le prime dichiarazioni da Governatore. "Eravamo l'Emilia nera, ora il centrosinistra vince a Bari e in Puglia dal 2004, e lo ha fatto per sei volte consecutive". Anche se il riferimento all'Emilia è diventato alquanto anacronistico, visto che proprio da quelle parti - con il cosiddetto primo sciopero del voto a sinistra nella scorsa tornata elettorale - pare sia venuto meno anche il mito dell'Emilia rossa.

Michele Emiliano non lo sbandiera ed evita ogni riferimento acido con Matteo Renzi, compresi i relativi parallelismi col livello nazionale, ma quello che è successo in Puglia è ancora una volta in decisa controtendenza col resto del Paese, e destinato a produrre effetti al di là dei confini del Tacco d'Italia.

Il Partito Democratico e il centrosinistra perdono malamente in Liguria e soprattutto in Veneto, rischiano in Umbria, e in Campania la situazione è così controversa da evitare qualsiasi metro di confronto. La forza di Michele Emiliano in Puglia ha creato scompiglio tra gli avversari ben prima dell'avvio della campagna elettorale e, nonostante abbia fatto registrare il più basso indice di affluenza alle urne, il modello Emiliano oggi diventa caso di analisi nazionale, per la tenuta registrata e per l'ampio successo portato a casa.

emiliano sindaco puglia
 

E se è vero che l'esame regionale non riguardava il Governo, anche perchè sarebbe quantomeno ingiusto accampare meriti e medaglie altrui (Puglia) o demeriti e spaccature terze (Liguria e Veneto), del dato "scarsa affluenza al voto" a Roma, invece, ne rispondono in primis: sia per la scelta dell'election-day più volte spostato - a cavallo del primo ponte estivo - sia per la debole azione di sensibilizzazione al voto. Nonché per il capolavoro degli ultimi giorni confezionato dalla Commissione Antimafia.

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Ma la lungimiranza politica di Michele Emiliano, quella che tiene il profilo basso ma affonda colpi al "corpo grosso", da tempo è tarata sui ritmi del web e della fibra ottica. Stargli dietro per alleati ed avversari non è facile e il continuo spariglio è degno del giocatore di basket che è stato alcune decine di chili fa. 

Con la sua visita al Comitato elettorale di Antonella Laricchia e del M5S - a pochi passi da quello di Noi a sinistra e sulla strada verso il quartier generale di Emiliano - Sindaco di Puglia - il neo presidente della Regione Puglia prova in una sola mossa - quella di proporre a Laricchia la delega di Assessore all'Ambiete - di raggiungere tre obiettivi:

1. Offrire l'opportunità al Movimento 5 Stelle, col quale il dialogo è stato sempre aperto e sintonizzato, di non rimenere relegato nel recinto di un'opposizione frazionata: "Non ci si candida per avere solo un diritto di tribuna. Tanto meno quando l'elettorato ti gratifica di un numero importante di consensi", sottolinea Emiliano. "Sui rifiuti la pensiamo alla stessa maniera. Soprattutto sui rifiuti zero".

2. Dar corpo, attraverso il coinvolgimento della seconda forza elettorale (perchè Emiliano tiene a precisare che il risultato del Partito Democratico in Puglia va soppesato con le altre tre liste, che ne sostenevano il segretario regionale) a quell'affermazione larga - cercata con un pellegrinaggio capillare lungo un anno, per tutta la Puglia, che oggi conta sì il 48%, ma di un'affluenza che sfiora appena il 51%.

3. Provare a realizzare in Puglia un modello che possa indicare nuove strade alle cosiddette larghe intese nazionali. I continui richiami alle radici e al sentire comune di Sinistra e all'inutilità del dialogo politico col centrodestra (altra cosa è l'auspicio del neo presidente di vedersi subito con i suoi antagonisti, per individuare temi e settori di intervento legislativo su cui l'uniformità di veduta c'è, anche se di massima, e si possano evitare perdite di tempo in Consiglio regionale), sono messaggi subliminali intestati ai livelli alti, anche se spesso la busta porta inidirizzi di prossimità.

Emilano Rai1
 

Il quartier generale di Michele Emiliano è stato allestito nei locali di una storica libreria barese: la libreria Palomar di Gianfranco Cosma. Una figura che alla cultura di sinistra, non solo di questa città, ha regalato, investito e profuso gran parte della sua vita e della sua attività imprenditoriale. Ieri sera, mentre Michele Emiliano - a telecamere spente - parlava ai propri figli e ai ragazzi del suo staff, nel piano interrato della libreria, è come se Gianfranco avesse fatto sentire il suo "sguardo umbratile", soprattutto quando il riferimento dell'ex PM ha abbracciato il ricordo delle vittime di mafia. 

Celebrare la vittoria di Michele Emiliano in quell'angolo significativo della città, nella stesso giorno che ricorda la nascita di Gianfranco Cosma, potrebbe essere letta come una sorta di viatico, beneaugurante e nel contempo ammonitore, per le prospettive future di una nuova avventura politica, le cui radici restano ancorate ai sedimenti più preziosi e più solidi del pensiero meridionale.

(gelormini@affaritaliani.it)