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Ennio Morricone, il Bif&st e i suoi trascorsi a Bari
Ennio Morricone ha compiuto 90 anni e l’Italia tutta, non solo quella della cultura musicale, si inchina a questo artista già vincitore di due premi Oscar.
Ennio Morricone ha compiuto 90 anni e l’Italia tutta, non solo quella della cultura musicale, si inchina a questo artista già vincitore di due premi Oscar il quale ha illustrato da par suo il genere della cosiddetta ‘musica applicata’come recita una aggettivazione estetica che suggerisce la sospetta condizione subalterna rispetto al vasto comparto, considerato ‘superiore’, della Musica Classica (alias Musica d’Arte).
La prossima edizione 2019 del BIF&ST (Bari International Film F&stival) è stata presentata al teatro Petruzzelli di Bari, e in gran parte sarà dedicata a lui con la proiezione di ben 44 film, la cui colonna sonora è stata firmata da Morricone e su cui vale la pena qui soffermarsi in una breve scheda biografica, che parte da una professione coltivata in una solida formazione grazie a studi al Conservatorio di Roma, poi coniugata ad un ‘mestiere artigianale’ (musicista da film) che è stato spesso considerato con sufficienza dalla ufficialità accademica. Si pensi allo sdegnato rifiuto di Schoenberg e Stravinsy alle lusinghe dei produttori americani di Hollywood, che mai riuscirono a convincerli di occuparsi di colonne sonore o di soundtracks, ritenuti del tutto ancillari rispetto al predominio del regista di turno. Sta di fatto che Ennio Morricone è arrivato a comporre le sue 523 colonne sonore e quasi per caso.
Originario di Arpino in provincia di Frosinone, ma nato a Roma, figlio di Mario (onesto trombettista che lavorava in orchestre laziali) il giovane Ennio studia musica al Conservatorio di Santa Cecilia, dove si diploma in tromba, strumentazione per banda e infine in composizione nella classe di un maestro di indiscusso valore europeo come Goffredo Petrassi.
Come suo padre, egli aveva incominciato a suonare la tromba in varie orchestre romane e ad ‘arrangiare’ musica leggera per la casa discografica RCA in canzonette di Paul Anka, Chet Baker e Mina, ma non tralasciando per questo la composizione di musica classica d’avanguardia. Nel 1962 aveva lavorato ai primi successi di Edoardo Vianello come Pinne fucile ed occhiali, Guarda come dondolo ai quali seguiranno Abbronzatissima, O mio Signore (1963), Hully gully, Sul cucuzzolo d’una montagna; nel 1963 è la volta di un piccolo capolavoro di orchestrazione come Sapore di sale di Gino Paoli e tre anni dopo, insieme con Ghigo De Chiara e Maurizio Costanzo (autori del testo), compone e arrangia "Se telefonando" uno dei più celebri successi di Mina. Per altro verso, sin dal 1964 era entrato a far parte di ‘Nuova Consonanza’ una associazione di compositori fondata qualche anno prima da Franco Evangelisti, con cui Morricone suonò e registrò album fino al 1980: l'ensemble si occupava di musica d'avanguardia e la sua produzione ‘colta’ conta comunque più di cento brani composti dal 1946 ad oggi, tra i quali Concerto per Orchestra, Frammenti di Eros, Cantata per L’Europa, UT per tromba, archi e percussioni, Ombra di lontana presenza, Voci dal silenzio, Sicilo ed altri frammenti, Vuoto d’anima piena (2008).
Ma la vera svolta della sua vita professionale avviene quasi per caso. Morricone e il regista Sergio Leone erano stati compagni di classe alle scuole elementari e su insistenza di quest’ultimo, Ennio scrive la colonna sonora del film “Per un pugno di dollari” inaugurando, musicalmente, la serie degli spaghetti-western: “Per qualche dollaro in più”, “Il buono, il brutto e il cattivo”, “C'era una volta il West”, “Giù la testa”. Un sodalizio che durerà fino all'ultimo film di Leone, il gangster-movie “C'era una volta in America” secondo quella vocazione che gli permise di comporre alcune tra le sue musiche più apprezzate, che contribuirono al successo degli stessi film di Leone: dal ‘rumorismo degli schiocchi di frusta, al suono sgangherato di campane da paese, dai fischi, agli strumenti folk passando per i riff e le composizioni romantiche sino agli zufoli pastorali, ma sempre nobilitati da una robusta struttura orchestrale. Si può ben dire che l’opera di Ennio Morricone sta dunque alla musica tout-court come quella di Bernard Herrmann ai film di Hitchcock, di Nino Rota a Fellini, di John Barry a James Bond e di John Williams a Spielberg.
Ennio Morricone è stato ospite a Bari per ben tre volte, dal 1990 sino al 2010 quando venne intervistato alla libreria Feltrinelli da Pierfranco Moliterni, docente universitario di Storia della Musica, che gli ricordò la amicizia e la frequentazione artistica con Nino Rota direttore del Conservatorio di Bari. Ma già in tempi non sospetti, nel novembre del 1990 per la stagione sinfonica della Orchestra della Provincia (ICO), siglata dal suo responsabile artistico il maestro Rino Marrone, Ennio Morricone diresse la Orchestra barese in un concerto monografico con Frammenti di Eros (composizione colta sperimentale), insieme ad una antologia di sue musiche per film e con la partecipazione di due notevoli trombettisti come Gigi Santucci e Franco Piana.