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“Europa delle Persone”, il PDE a Bari con P. Pisicchio e J.M. Beaupuy
Elezioni Europee, PDE E +EUROPA per Alfonso Pisicchio: “L'Europa delle persone, No ai sovranismi per un’Europa unita e solidale”.
“Persone d’Europa” e “Europa delle Persone”, alla fine questa è la declinazione ripetutamente emersa della sigla in doppia lingua del Partito Democratico Europeo (PDE-EDP), dall’incontro con evidente taglio internazionale, per la presentazione del Manifesto del PDE e di Alfonso Pisicchio candidato nella Circoscrizione Sud con “Più Europa”, la lista fondata da Emma Bonino, con un programma liberale che guarda all’ambiente, al welfare e all’inclusione sociale.
“L’Europa unita è il nostro destino, la nostra chance, la nostra libertà”, i concetti e le parole che hanno segnato l’incontro partecipato, aperto dai saluti in video collegamento di Francesco Rutelli, cofondatore del PDE e del segretario nazionale, Benedetto Della Vedova, e caratterizzati dagli interventi di Pino Pisicchio, presidente nazionale del PDE e del francese Jean Marie Beaupuy, già eurodeputato e tesoriere del PDE.
“Mentre in altri luoghi di Bari, una capitale mediterranea - ha esordito l’onorevole Pino Pisicchio - si celebra la paradossale cerimonia di un populismo antimeridionalista, alla presenza di un vicepresidente del Consiglio che dichiara apertamente il suo progetto sovranista condiviso con Orbán, noi siamo qui a declinare le ragioni di un’Europa delle persone e della solidarietà. Un’Europa che si riappropria della sua vocazione mediterranea, democratica e liberale”.
Francesco Rutelli, in precedenza, ha ricordato come “Il voto al candidato Alfonso Pisicchio possa rappresentare un gesto politico di sostegno al Mezzogiorno e ai valori dell’ambientalismo. Ricordando - tra l’altro - come le giovani generazioni siano più avanti di noi nel sentimento europeista e nel rispetto dell’ambiente”.
Mentre Benedetto Della Vedova ha invitato a rafforzare l’impegno negli ultimi giorni di campagna elettorale “Per sconfiggere l’indifferenza e la valanga di fake-news che inondano il dibattito pubblico”.
“Facciamo in modo - ha dichiarato il leader di Più Europa - che l’Italia non consegua il triste primato di Paese fondatore con la più alta densità di sovranisti nel PE: possiamo impedirlo, se andremo in tanti a votare per i valori liberal-democratici”.
Jean Marie Beaupuy, dal canto suo - nelle sue riflessioni in rigoroso francese - ha ricordato quale sia la vocazione del PDE, formazione politica transnazionale fondata nel 2003 da Rutelli e Bayrou, presente in diversi Paesi dell’UE e nel parlamento Europeo: “Un partito che si ispira a programmi e valori democratici-liberali, solidaristici e rivolti alla tutela dell’ambiente”.
Ma ha anche sottolineato come sia inimmaginabile un futuro fuori dal contesto europeo, nel quale gli stessi britannici - dopo la sconsiderata scelta Brexit - stanno cercando il modo per rifare un referendum per tornare su una decisione dai risvolti onerosi e destabilizzanti negli assetti economici finanziari del Paese.
“L’Europa - ha detto Beaupuy - che ha dovuto fronteggiare più sfide (crisi del petrolio, crisi finanziaria, crisi migratoria…), grazie al collante propulsore della “Cooperazione” è anche l’area in cui sono garantire Pace e Prosperità, dove si vive 8 anni in più rispetto ad altre parti del pianeta, dove tutti possono andare a scuola, dove i servizi sanitari sono più accessibili e dove bere acqua potabile è un privilegio largamente diffuso”.
“Lo sviluppo dell’Europa, che continua ratificare alleanze e convenzioni per fronteggiare l’espansione economica di colossi come la Russia, la Cina e gli USA - ha concluso Jean marie Beaupuy - si consoliderà su due gambe: sulla cooperazione tra i 28 Stati e sulla cooperazione tra Paesi che condividono gli stessi settori strategici”.
“Il territorio e l’Europa sono legati da rapporti necessari, codificati nei Trattati, ma anche avvertiti nella quotidianità da chi svolge il difficile ruolo di amministratore locale”, ha affermato Alfonso Pisicchio, raccogliendo le sollecitazioni del dibattito. “Non si può pensare ad una esperienza di gestione degli enti locali senza collocarla concretamente al contesto europeo”.
“Abbiamo sprecato troppe occasioni e lo dico da meridionale - ha incalzato Alfonso Pisicchio - è giunto il tempo di tornare ad essere protagonisti del nostro destino. L’Europa sicuramente non è perfetta. Certo, va cambiata, soprattutto dal lato della solidarietà, ma senza l’Europa l’Italia sarebbe come una piccola zattera di naufraghi in mare aperto. Una zattera che al primo alzarsi di vento verrebbe travolta. E noi - ha concluso tra gli applausi - in questa Europa dei muri vogliamo invece creare ponti”.
(gelormini@affaritaliani.it)
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Pubblicato sul tema: Europa, Pino Pisicchio: "Attenti a dare un significato politico alle europee"