'Europa: madre o matrigna?' il seminario sociopolitico al Redentore a Bari
I Seminario sociopolitico nella Biblioteca don Bosco - Redentore al quartiere Libertà a Bari sul futuro dell'Europa, in vista anche dell'appuntamento elettorale
Unione Europea, genesi, strutture, scenari e riflessioni per un suo possibile futuro al centro del I seminario sociopolitico “Europa: madre o matrigna?” tenutosi nella sede della Biblioteca di quartiere Don Bosco a Bari c/o il complesso del Redentore.
Il seminario sociopolitico, organizzato dal 'Laboratorio Don Bosco oggi', è stata l'occasione per riflettere sul ruolo attuale dell'Unione Europea in ordine soprattutto a quelli che sono i bisogni dei cittadini. Don Giovanni Bosco soleva dire: "Amate ciò che amano i giovani, affinché essi amino ciò che amate voi". Ecco, la chiave del futuro - come spesso accade - è nella sapienza del passato. Per farla funzionare, anche in questa prospettiva per l'Europa - è quanto emerso dal confronto di idee - occorre solo reinterpretarne l'essenzialità lungimirante indicata dai Padri Fondatori!
“Si tratta di iniziative - ha spiegato don Giuseppe Ruppi, presidente del Laboratorio don Bosco oggi - per avvicinare la realtà sociale del quartiere alle esigenze effettive che emergono dal territorio. Noi abbiamo l'esigenza di favorire un incontro fra le istituzioni o coloro i quali hanno la possibilità di dare delle risposte concrete ai nostri giovani”.
“Il nostro quartiere - ha sottolineato don Ruppi - è un quartiere di disoccupati, di giovani. Il primo obiettivo è quello di sensibilizzare i giovani a partecipare, a formarsi, a educarsi, per offrire delle opportunità professionali a chi, come il mondo della produzione, può avere necessità di queste risorse. Ci stiamo preoccupando di coinvolgere le istituzioni, i datori di lavoro, la scuola, la formazione professionale e le istituzioni che rappresentano questi mondi”.
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Nell'ambito di queste iniziative il 'Laboratorio don Bosco oggi' questo incontro segue quello organizzato con l'economista, suor Alessandra Smerilli, per capire quali sono le regole dell'economia che possono aiutare i giovani a potersi inserire nel mercato del lavoro.
Interventi e dibattito hanno contribuito a capire come funziona il sistema Europa, dal punto di vista dell'economia, della produzione, dell'istruzione e della formazione, cercando di individuare quali sono le eventuali ricette che l'UE mette a disposizione dei Paesi, per evitare la disoccupazione, la dispersione scolastica e la 'fuga dei cervelli'. Provando anche a dare una risposta e una speranza ai giovani, per renderli più consapevoli del ruolo da “protagonisti” che hanno nella determinazione del futuro comunitario.
Relatori del seminario João J. Vila-Chã SJ, docente di Filosofia Politica alla Pontificia Università Gregoriana che parlerà di “Idea di Europa: fra contingenza e progettualità” e Ennio Triggiani, docente di Diritto dell'Unione Europea all'Università degli Studi di Bari “Aldo Moro” che ha affrontato il tema: “Da Ventotene alla Brexit. Quale futuro per l'Unione Europea?”. A moderare i lavori Pino Pisicchio, docente all’Università degli Studi Internazionali di Roma.
“L'Europa - ha dichiarato il direttore dell'Istituto salesiano SS. Redentore, don Francesco Preite - se vuole diventare madre e smettere di essere matrigna deve ripensare le politiche economiche, in ordine alle necessità e ai bisogni dei cittadini. Questo significa - ha spiegato - investire sui giovani, che oggi sono i soggetti più poveri, sul lavoro per far sì che la disoccupazione non raggiunga alte percentuali e sulla formazione professionale”.
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Il suo saluto-intervento sintetizza in maniera esaustiva i temi affrontati nell'incontro: "L'argomento quanto mai attuale, mi invita al contributo di riflessione e di pensiero, con la segreta ambizione di riuscire a stimolare il dialogo", ha scritto in una nota trasmessa don Preite.
"Il quotidiano del “Sole 24 ore” di oggi - ha segnalato - propone lo studio autorevole del The European House-Ambrosetti che basandosi sui dati pubblicati dell’Osce afferma che 'Il debito pubblico italiano è insostenibile, come ai tempi di guerra'. Che l’Italia cresca meno degli altri Paesi europei è noto a tutti. Meno conosciuti sono invece i motivi profondi di questo passo da lumaca".
"Il Rapporto individua tre motivazioni strutturali, tra le tante: la scarsa produttività, la scarsa formazione del capitale umano, lo scarso livello di investimenti. La produttività italiana è cresciuta del 6,7% negli ultimi 23 anni, contro il 31,6% della Germania, il 27,8% della Francia, il 16,8% della Spagna e il 27,4% medio dell’Unione europea. Il motivo principale è dato dal fatto che in Italia è mancata la spinta della cosiddetta produttività «multifattoriale»: quella legata alla managerialità, alla digitalizzazione, alla meritocrazia, alla formazione e all’ambiente economico".
"Insomma - ha ribadito don Preite - non cresce un Paese che mette le persone sbagliate nei posti sbagliati e che non ha cultura manageriale. Sul capitale umano l’Italia è ancora più indietro. Il nostro è infatti il Paese con la percentuale di laureati più bassa: solo il 17,7% della popolazione. L’Italia è anche il Paese che investe meno in istruzione, dato che in percentuale al Pil si ferma a un misero 0,3% per le sole università. Molto meno di Spagna (0,6% del Pil), Francia (0,6%) e Germania (0,8%). Anche questo è un freno evidente alla crescita: minori competenze rispetto agli altri Paesi significano infatti minore capacità di innovare. Ma anche minori competenze nella forza lavoro. Infine l’altro grande problema dell’Italia è la scarsità degli investimenti”.
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"Questi dati - ha aggiunto - non possono essere elusi né dalla politica nazionale né dalla politica europea che insiste sull’austerity. Auspico che anche l’incontro di oggi, ha concluso don Treite - possa aiutarci a comprendere come mettere insieme austerità e solidarietà, competenza ed innovazione, crescita economica ed attenzione ai poveri, formazione ed occupazione, avendo a cuore la condizione attuale dei giovani che sono l’anello più debole della nostra società".
Il 25 aprile prossimo si terrà a Bari nell'Istituto Salesiano “Ss. Redentore” la Festa Ispettoriale, a partire dalle 9.30. “Il Santo Padre - ha ricordato don Ruppi - dice che accanto al mondo della produzione e della cultura ci sono tre settori che possono essere strategici per aiutare i giovani: uno è il volontariato, l'altro è l'impresa sociale come cooperazione e l'ultimo è il mondo dell'educazione che troviamo negli oratori in modo particolare, per quanto riguarda la missione di don Bosco. Dove c'è don Bosco - ha sottolineato - ci sono i giovani. Nostro compito - ha concluso - è quello di servire i giovani e offrire loro un'occasione di educazione, ma anche di lavoro”.
(gelormini@affaritaliani.it)
Video inserito grazie alla dispo di TRM
Video Servizio TeleNorba: http://www.norbaonline.it/ondemand-dettaglio.php?i=68516&fbclid=IwAR274YH9PHlSy6rPUxcAmvzGlb82XWhOdOy3GuUOHUidTuh_c8IynE_pP8w
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