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Expo 2015, gli Ambasciatori di Puglia
De Nittis, i Grifoni di Ascoli S. e Otranto
“Colazione in giardino” di Giuseppe De Nittis torna ad essere protagonista di un'Esposizione Universale. Dopo Parigi 1878 sarà a Milano come Ambasciatore di Puglia insieme ai Grifoni di Ascoli Satriano ed alla riproduzione del Mosaico policromo dell'Albero della Vita della Cattedrale di Otranto.
L'approccio dell'opera impressionista all' Expo 2015 si è completato attraverso tappe di anteprima, per gustare l’emozionante presenza del capolavoro a Milano.
Nella mostra "Arts & Foods. Rituali dal 1851", allestita alla Triennale di Milano, unico padiglione fuori EXPO 2015: è stata organizzata un’anteprima per la stampa e una pre-vernice, aperta ai soli prestatori e istituzioni, alla presenza del Ministro Franceschini, del curatore e dell’amministratore delegato Expo e commissario unico per il Governo, Giuseppe Sala.
Per l'ocasione il Comune di Barletta, invitato in veste di "prestatore" è stato rappresentato dall’Assessore alle Politiche dell’Identità Culturale Giusy Caroppo che, insieme al Sindaco Pasquale Cascella, ha fortemente operato per la presenza-ritorno di Giuseppe De Nittis nella grande kermesse internazionale: "Abbiamo apprezzato la scelta non casuale di Colazione in giardino compiuta dall'autorevole curatore Germano Celant, che ha collocato l’olio di De Nittis nella prima sezione di un percorso narrativo accattivante, definito da lui 'un abbraccio culturale totale' a target differenti".
Insieme a Giuseppe De Nittis, dalla vicina Ascoli Satriano, hanno preso metaforicamente il volo verso Milano anche i Grifoni di Villa Faragola. Una raffinata testimonianza di bellezza da togliere davvero il respiro. Il Sottosegretario Ilaria Borletti Buitoni, nel salutarne l'arrivo in Expo ha ribadito: “Nella straordinaria porta dell'Expo, che sarà il Padiglione Italia, i Grifoni parleranno di bellezza, storia e cultura, ma anche di Mezzogiorno, di Puglia e di Daunia”.
Così come sin dal primo momento del lungo percorso organizzativo di questo appuntamento mondiale in Italia, il cui messaggio-obiettivo è "Nutrire il pianeta", a rapprensentarne essenza, identità, estro artistico e tradizione storica è stato scelto "l'Albero della vita" del Mosaico policromo della meravigliosa Cattedrale di Otranto in Salento. Terzo elemento identitario di una Puglia plurale a tutti gli effetti.
Tre capolavori che parlano, cantano ed esaltano la Puglia e la gente di Puglia, la loro predisposizione all'accoglienza, la loro innata vocazione alla buona cucina, al mangiar bene e genuino, nonchè la loro perseveranza alla custodia della tradizione popolare della cosiddetta cucina povera: vera e propria ricchezza per le sua generazioni.
L'albero della vita ha accompagnato tutto il lungo "divenire" di Expo 2015. La tela del De Nittis, invece, ne caratterizzerà il prologo di ogni visita. Sarà posizionata in una sorta di galleria d’arte antica, in cui la pittura (con nomi che vanno da Monet a Picasso, dai Futuristi ai Cubisti, da Morandi a Fontana, per citare alcuni dei pochi italiani presenti, grazie a prestiti di grandi istituzioni internazionali), si sposa con allestimenti dedicati ai “rituali” legati al cibo.
In tale contesto "La raffinatezza del dipinto di Giuseppe De Nittis ne risulta esaltata", aggiunge Giusy Caroppo, "Le sue peculiarità, il gusto della luce e del colore, emergono anche con l’accostamento a un grande esponente del divisionismo italiano, Plinio Nomellini, un nome meno noto al grande pubblico, ma che rivela come il curatore e il suo staff siano stati acuti nel saggiare i testimoni più significativi di ogni tematica raccontata: qui, quella del pranzo all’aperto, arricchito da una contestualizzazione d’arredo, con una carrozza e un set da pic nic, su un prato verde, a fare da cornice coreografica al dipinto "pugliese", che racconta con grande dovizia di particolari quella tavola ornata di porcellane e trasparenze e l’intimità familiare del dejeuneur".
Una sorta di “spot mondiale” a costo zero per De Nittis, per la Palazzo Della Marra che ne custodisce la collezione e per la città di Barletta, dato che le spese sono state tutte sostenute dall'organizzazione, con la finalità - così come ha affermato il Ministro Franceschini - di guardare il nostro Paese con gli occhi del viaggiatore, di chi viene da fuori, e decide di fermarsi - non solo nelle grandi capitali dell'arte e delle destinazioni balneari, ma addentrandosi negli entroterra ricchi di tesori altrettanto preziosi - per riconquistare orgoglio all'Italia, a tutta l'Italia". Barletta compresa.
Compito che sarà infatti affidato proprio ai Grifoni di Ascoli Satriano. Ad essi toccherà sviluppare la forza attrattiva, proiettata nel tempo, verso la scoperta in Italia dei mille angoli più nascosti e ricchi di altrettanto fascino dei siti più noti. La loro eleganza, l'imponenza delle loro ali e la testimonianza del naturale ciclo della vita, rimanderanno a narrazioni storiche lontane, risalenti alle suggestioni delle incursioni con gli elefanti di Annibale o alle spedizioni di 'caccia col falcone' di Federico II, fino alla magnificenza della Magna Grecia, di cui Taranto era capitale, agli incroci di mari e di venti e di civiltà di Finibus Terrae o, ancora, alle batture di caccia nel verde-azzurro garganico della Foresta Umbra di Ernest Hemingway.
(gelormini@affaritaliani.it)