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Fasano, Nicola Pantaleo Spa: crescere con l’olio per potenziarne la produzione

Con Grecia, Spagna e Tunisia l’Italia consolida la posizione di leadership nel segmento produttivo dell’olio extravergine d’oliva, che vede in Puglia concentrato il 50% di tutto l’EVO nazionale. Un prodotto con marcata e ribadita influenza sul benessere alimentare e, di conseguenza, su quello fisico in generale, costantemente sottoposto ad analisi qualitative, per metterne in risalto capacità antiossidanti e ricchezza di polifenoli. Un articolo che non desterebbe alcuna sorpresa, se un giorno cominciasse ad essere venduto in farmacia.

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Coniugare tradizione e innovazione è la sfida che da sempre tiene vivo il mondo dell'agroalimentare, in genere, ma che in particolare corre lungo la frontiera della produzione dell'olio in generale e su quella dell’EVO in particolare: la più antica delle attività tipiche, declinata negli ambiti territoriali più disparati. La stessa che Nicola Panataleo Spa - azienda nata a Fasano nel 1890 e impegnata nella produzione e commercializzazione di olio d’oliva ​- persegue dalla sua fondazione.

 

Un mondo che solo in Europa conta ben 46 marchi, mentre 5 sono gli oli DOP vantati dalla Puglia: Terre di Bari, Terre d’Otranto, Daunia, Colline brindisine e Colline tarantine. A Fasano l’azienda Pantaleo completa il ciclo di filiera “Dall’olivo al piatto”, acquistando circa 150 ettari per metterli a coltura, oltre a un frantoio continuo di ultima generazione - in grado di lavorare otto tonnellate di olive all’ora - nuovi impianti, attrezzature e macchinari: per un piano di sviluppo e di investimento totale per oltre 7 milioni di euro.

 

Un acquisto che la Nicola Pantaleo Spa intende utilizzare per chiudere l’intera filiera produttiva ed essere tra le prime imprese industriali, del settore oleario in Italia, a curare tutto il processo, dalla pianta alla bottiglia, ​con l'obiettivo di espandersi sui mercati internazionali che contano: Giappone, Corea, India, Stati Uniti, Oman, Quatar e UE. Gli stessi verso i quali è già diretto il 75% dell’export aziendale,  

 

Nei 150 ettari di terreno sono già coltivati circa 2mila olivi secolari della cultivar tipicamente pugliese ‘Ogliarola’ e 13.200 piante con coltivazioni intensive di differenti cultivar preesistenti quali ‘Coratina’, ‘Peranzana’, ‘Cima di Melfi’, ‘Leccino’, ‘Frantoio’, ‘Picholine’, mentre, entro il 2018, andranno in coltivazione super-intensiva 160mila piante di ‘Ogliana’ e ‘Arbosana’.

 

 

 

Pantaleo open2
 

Una volta a pieno regime (previsto per il 2019), la filiera ‘Pantaleo’ lavorerà 3.000 tonnellate di olive proprie per oltre 650.000 litri di olio extra-vergine biologico all’anno (oggi 800 tonnellate di olive per 144.000 litri, quasi tutti venduti sul mercato asiatico) ottenuto esclusivamente da olive coltivate in agro di Fasano.

 

"Questo è un investimento - ha spiegato Nicola Pantaleo, direttore generale della Nicola Pantaleo Spa - che ci consentirà di essere maggiormente competitivi sulla fascia di mercato più alta, potendo produrre direttamente noi un olio, biologico e da olive coltivate esclusivamente in Puglia, che diventerà il nostro prodotto ‘top’ di gamma". La Nicola Pantaleo Spa, infatti, stima di chiudere il 2017 con un fatturato di circa 62 milioni di euro, in linea con le performance del 2016.

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Ma non c’è solo l’olio extravergine d’oliva nella pianificazione industriale dell’azienda olearia fasanese: alle lattine, alle bottiglie e ai campioni del cosiddetto “Oro di Puglia”, si affiancano i “Conservati” - dagli ortaggi sott’olio al pesto, dalle confetture alle passate di pomodoro - e i “Legumi e Farine”, in gran parte col segno eccellente del ceppo Senatore Cappelli.

 

Pantaleo family
 

“La nostra azienda ha scelto di fare propri gli obiettivi dell’agricoltura biologica con una serie di scelte mirate alla preservazione di questo bellissimo scorcio di Puglia”, ribadisce con orgoglio meridiano Nicola Pantaleo, “Bisogna passeggiare per i viali della nostra tenuta in un giorno d’estate, per comprendere appieno la scelta di vita e la filosofia che ci guida nel lavoro”. 

 

Passeggiando tra gli ulivi, il racconto si arricchisce di tonalità emotive: “Tutto assume i contorni di un’esperienza sensoriale di altri tempi: gli odori persistenti e fragranti della terra e dei suoi frutti, le mille tonalità di colori che sfumano le une nelle altre, baciate dal sole e incorniciate da un cielo terso, il gusto genuino e croccante che solo un ortaggio raccolto dalla pianta e mangiato sul posto può regalare. Solo in quel momento si può apprezzare il perché facciamo tutto questo”.

 

​(gelormini@affaritaliani.it)

Tags:
nicola pantaleofasano olio evo produzione filiera ulivi mercati








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