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FdL, la vera novità del "cuor business" targato Alessandro Ambrosi

Il presidente della CCIAA Bari e Bat e della Newco Fiera del Levante Srl, Alessandro Ambrosi, ribadisce "l'anima popolare" della Campionaria barese

Una delle novità dell'82esima Campionaria della Fiera del Levante è quella di un Presidente della Camera di Commercio di Bari non più "figura silente" della Cerimonia inaugurale, ma protagonista attivo del nuovo corso.

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Alessandro Ambrosi, intervenendo all'inaugurazione della Fiera del Levante 2018, alla presenza del Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha ribadito "l'anima popolare" della Campionaria sottolineandone il "cuor business": tipico della gente Sud che va al di là del mero fine commerciale di un evento che possiede tutte le caratteristiche per inserirsi nel percorso di dialogo, scambi e accoglienza con gli altri Paesi - in particolare quelli a Oriente - rilanciato da Papa Francesco proprio a Bari, nel segno 'pontefice' di San Nicola tra Occidente e Oriente.

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Il discorso:

Presidente del Consiglio, rappresentanti del Governo, Presidente Emiliano, Sindaco Decaro, Presidente Casillo, autorità civili, militari e religiose, delegazioni estere, signori e signore,

Benvenute e benvenuti alla 82.a edizione della Fiera del Levante di Bari, che quest’anno vede, con nostro grande orgoglio, la partecipazione di un Presidente del Consiglio pugliese, benvenuto Prof. Conte.

Alla fine dello scorso anno, in uno scenario difficile, molto incerto per il futuro del quartiere fieristico,  la Camera di Commercio di Bari ha ripreso nelle proprie mani il destino della Fiera dei Baresi e con Fiere Bologna ha dato vita a una partnership pubblico-privata per la gestione delle sue attività.

È nata così la nuova Fiera del Levante, il primo polo fieristico del Sud, una Newco in cui la tradizione imprenditoriale, culturale e storica del territorio si unisce al know how internazionale dei partner bolognesi.

Il mio primo ringraziamento va alle oltre 150mila imprese iscritte alla Camera di Commercio di Bari e alle associazioni di categoria che le rappresentano, al Vicepresidente, alla giunta, al Consiglio, al Segretario e a tutti i collaboratori della Camera di Commercio.

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Grazie al Presidente Dott. Calzolari, al Dott. Bruzzone e al Dott. Zanardi di BolognaFiere ed al CdA della Nuova Fiera del Levante.

Hanno sostenuto e dato fiducia ad un'operazione complessa: guidare la Caravella in uno scenario fieristico nazionale e internazionale in rapida e vorticosa trasformazione.

Grazie agli amici partner bolognesi, per aver creduto nel futuro della Fiera del Levante, ma grazie anche alla Regione Puglia e al Comune di Bari per aver collaborato e contribuito al percorso di rilancio. E grazie soprattutto a tutti collaboratori interni ed esterni della Nuova Fiera del Levante e dell’Ente, grazie alla Commissaria Dott.ssa Bisceglia.

Perché, Presidente Conte, quando a Bari si parla di Fiera del Levante si tocca un tasto sentimentale di rilievo.

La Fiera è vissuta come "bene di famiglia", patrimonio comune della collettività cittadina, esteso all'area metropolitana, ai comuni della provincia e della regione e noi ci auguriamo in futuro a tutto il Sud.

La Fiera è il "cuor business" di Bari,  fa niente che non sia perfetta e anzi che in alcuni punti abbia l'aria un po' vintage.

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Per tutti noi, in questa settimana di settembre, è come tornare alle origini, a casa dai nostri genitori dove siamo cresciuti, in un patto generazionale che richiede un passaggio di testimone che è anche un passaggio di valori.

Nel 1926 ammontò a un milione di lire il contributo dato dalla Camera di Commercio di Bari per dare avvio, insieme al Comune ed alla Provincia di Bari, ad una "Fiera internazionale", che assunse in seguito, nel 1929, il nome di “Fiera del Levante”.

La Gazzetta del Mezzogiorno il 6 settembre del 1930, giornata inaugurale della I.a edizione, alla presenza del re d'Italia Vittorio Emanuele, scrisse:

La vitalità della società barese (…) sentiva sempre più impellente il bisogno di uno strumento, una infrastruttura tecnico-culturale, capace di consentire l’espressione, di favorirne i traffici e gli scambi con altre aree, di potenziare e rafforzare il ruolo di Bari nell’economia nazionale. Una fiera, una campionaria generale, un polo di equilibrio rispetto alla grande e già internazionalmente affermata Fiera di Milano; di una tale Fiera Bari coltivava il sogno e sentiva il bisogno”.

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Quasi un secolo più tardi, per la Caravella è iniziata una storia nuova, complice la volontà, la tenacia e l'intraprendenza di una squadra volenterosa, composta da istituzioni, enti locali e classe imprenditoriale.

1. Abbiamo il dovere, tutti, di renderla sempre più all'altezza dei bisogni e delle aspettative delle nostre imprese;

2. dobbiamo assicurare alla Fiera del Levante uno spazio di posizione nel Mediterraneo e uno spazio di rappresentazione nel panorama fieristico nazionale;

3. dobbiamo dare, grazie alla nostra Fiera un segnale di discontinuità nella più ampia raffigurazione e percezione del Sud.

Come?

Stiamo lavorando per ritagliarle un ruolo nel panorama nazionale ed internazionale, un ruolo che sia in grado non solo di valorizzare e riqualificare il patrimonio immobiliare  del quartiere fieristico, ma soprattutto di farne un polo di attrazione aperto tutto l'anno, di  identità e offerta per l'intero meridione d'Italia, soprattutto nello scenario del mediterraneo, verso i Balcani e l’Oriente, data la naturale collocazione geografica della nostra Puglia.

Le fiere non vendono più solo spazi espositivi.

I buyer, ormai possono comprare tutto on line, frequentano le manifestazioni fieristiche perché vogliono conoscere personalmente il management della società di cui intendono diventare clienti o vogliono una prova sul campo dei prodotti. Oppure cercano innovazioni, tendenze, trend di mercato, know how, esperienze, sollecitazioni.  

Dunque i servizi offerti dalle fiere tendono a orientarsi in maniera sempre più accentuata verso una gamma a più alto valore aggiunto: dalla logistica integrata alla specializzazione degli eventi, dai servizi informativi al marketing, ai servizi finanziari, legali, amministrativi, di supporto all'attività espositiva. 

fiera del levante inaugurazione 2018 2.jpe

Non tralasciando le forme di intrattenimento.

I visitatori delle fiere sono ormai dei veri e propri "turisti fieristici".

Quindi, in un settore altamente competitivo e concorrenziale, vince chi è in grado di offrir loro un sistema allargato e integrato di servizi.

Si va sempre più verso fiere verticali e dedicate a nicchie produttive, insomma, a manifestazioni iperspecializzate.

Dunque la Nuova Fiera del Levante non può che scommettere sulla capacità di aggregare community, di fare network territoriale, di arricchire l'offerta di convegni, nuove iniziative fieristiche con la creazione di appositi spin off.

Il momento storico è favorevole, dobbiamo saperci collocare fra globalizzazione e protezionismo.

I sistemi fieristici, la Germania ne ha tracciato il solco, hanno una sola via da percorrere: serve un forte Sistema Paese e occorre contare su servizi di accoglienza, trasporti e ricettività, di alta qualità e connessi alle manifestazioni.

Non ci manca nulla di tutto questo - strutture ricettive, offerta ambientale e naturalistica - …siamo un po’ carenti nell'ingrediente: sistema Paese…ma siamo ottimisti!

Abbiamo invece dalla nostra la trasformazione delle fiere, più dinamiche e flessibili nelle nuove vesti di società.

Francesco Cristiani

È in questo spazio che intendiamo posizionare la nuova Fiera del Levante, anche attraverso la campionaria di settembre, che non può che essere la vetrina onnicompresiva della tradizione e della innovazione.

La Campionaria di settembre, dunque, come una sorta di anticipazione, ma, allo stesso tempo, un contenitore di mostre-mercato ed eventi del nostro territorio, delle regioni del Sud ma anche di Paesi esteri, che possa intrattenere i visitatori con momenti di svago rimanendo sempre come dire, una festa barese dell’economia.

Non sarà facile, ma non è impossibile.

Commercio elettronico, social, digitale hanno ridisegnato le competenze e i rapporti di scambio fra le persone, accorciando distanze, in una proliferazione di incognite, ma allo stesso tempo di grandi opportunità. 

Non è impossibile perché malgrado Aliexpress, Impresa 4.0, internet delle cose, noi siamo abituati a guardare avanti, abbiamo ottimi compagni di viaggio e soprattutto insisto, abbiamo una storia da raccontare.

La crescita dell’economia meridionale, Presidente, nel triennio 2015-2017 ha solo parzialmente recuperato il patrimonio economico e anche sociale del Sud disperso dalla crisi.

In questo sud, però, c’è una Puglia, smart, innovativa, talentuosa e volenterosa, che ha rialzato la  testa e  il  PIL  regionale  nel  2017   si   è attestato a +1,6%.  

La nostra è un’economia viva, con un forte protagonismo del manifatturiero, ma anche del settore primario. In questa ripresa tutti i settori stanno avendo grandi meriti; il farmaceutico, la meccatronica, la chimica, il vino, l'olio, l'ortofrutta, l'industria di trasformazione alimentare, la moda, solo per citarne alcuni. In particolare colpisce l’aumento nel settore del turismo, con un + 16,9% di addetti rispetto al 2016, un vero e proprio boom.

Anche l’agricoltura  pugliese,  pur con i noti problemi  che  ha  vissuto  e  che  continua  ad  avere fa registrare  una  performance  positiva  (+4%  nell'ultimo  triennio).

Il fatturato 2017 delle imprese pugliesi che presentano bilanci è aumentato di 1 miliardo di euro rispetto al 2016. Imprese che nell’ultimo biennio hanno investito più di 3 miliardi di euro di proprie risorse. Ed è per questo che occorre sostenerle attraverso il credito riconoscendo l’importanza delle banche locali.

Questi dati ci indicano la strada e in un certo qual senso confermano che la Nuova Fiera del Levante si deve concentrare sul manifatturiero e sui prodotti di tradizione, dal food all'artigianato, valorizzando vocazioni e punti di forza.

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Nell'apertura di questo intervento, ho tenuto a sottolineare la continuità storica di un percorso, un filo comune, perché la storia della Campionaria coincide con la storia economica della Bari e della Puglia moderna.

Una regione, Presidente, in cui operano 380mila imprese che danno lavoro a oltre un milione di persone e il cui export, nel 2017, è stato pari a più di 8 miliardi di euro, di cui 7 sono prodotti manifatturieri.

Dal 2016 al 2017 questo export è cresciuto del 4,10%.

Più crescerà e più cresceranno le imprese e aumenteranno i posti di lavoro. Nel rapporto esportazioni e PIL regionale facciamo meglio della media del Sud, anche se ancora molto lontani dalle regioni del Nord.

Emiliano Ambrosi FdL

Oggi, più che mai, Presidente, ministri del governo, presidente Emiliano, gli unici bacini occupazionali nel nostro Paese sono le imprese”.

È alle imprese che deve andare la massima attenzione da parte delle politiche del Governo e degli Enti Locali, ognuno nella sua sfera di competenze,  perché se definitiva ripresa economica ci sarà, sarà grazie ai posti di lavoro che arriveranno dalle imprese e che consentiranno all'economia di rimettersi in moto grazie alla maggiore spesa delle famiglie.

Una recente indagine di Infocamere sulle “scale up”, ci rivela che in Italia esiste una vivacità d’impresa strabiliante.

Quasi mille aziende nell'ultimo triennio hanno visto aumentare le proprie vendite del 20% e hanno avuto una conseguente espansione occupazionale, partendo da una base di addetti di almeno 10 unità.

Le scale up definiscono quella fascia imprenditoriale che, in un tempo relativamente breve, ha fatto il salto dalla piccola dimensione all'impresa di successo, e dunque potenzialmente candidata a diventare leader del proprio segmento.

Sono imprese ad alto valore innovativo che alimentano la crescita occupazionale.

In Puglia le “scale up” sono 55, pari al 6,2% dell’intero Paese. È il secondo risultato del Sud, escluso le solite note regioni, tra i migliori d’Italia.

Ma soprattutto, nella stima di Unioncamere le potenziali “scale up” pugliesi sono tante, tantissime: ben 3.956.

Nuova FdL panoramica

Abbiamo un potenziale ENORME.

Ben vengano dunque le misure annunciate dal Governo proroga superammortamento e iperammortamento fiscale (nuova Sabatini e credito d’imposta per la ricerca e sviluppo), nonché la semplificazione burocratica.

Le nostre imprese, però, più delle altre hanno bisogno di politiche infrastrutturali, che aiutino la loro capacità di crescere.

Una delle caratteristiche della ripresa economica è stato proprio l'alto contenuto di mobilità, oggi le merci e le persone viaggiano molto più che in passato.

L'alta mobilità è dunque un fattore peculiare dello sviluppo, al Sud in questo siamo all’anno zero, la linea adriatica è inesistente; e ci taglia fuori dai mega progetti e investimenti cinesi sulla via della Seta.

Il momento storico che viviamo è importante. Dobbiamo essere lungimiranti, come lo fu la classe dirigente dei primi del Novecento che, nonostante l'identità profondamente agricola del territorio, intuì la propria propensione industriale, la diffusione dei commerci nel Mediterraneo e con l'Oriente.

fiera del levante inaugurazione 2018 2.jpe

L’economia della Puglia nel 2018 si muove in quella visione e noi abbiamo la responsabilità di fare della Fiera del Levante la testimone di una staffetta storica.

Anche cavalcando l'ecumenismo ormai riconosciuto di questa città, come evidenziato dalla recente visita di Papa Francesco e nei secoli dal nostro Santo Patrono, nell'unità fra le Chiese.

Vogliamo che la Fiera diventi un incubatore di azioni di tolleranza, generosità, integrazione, accoglienza, avremo oltre sessanta associazioni di volontariato presenti quest'anno, ma anche di pace che mai come oggi non è una parola abusata e retorica, perché di pace abbiamo tanto bisogno, nella società e nello sviluppare l’economia.

La Fiera per una settimana ci ha sempre aperto le porte di tanti mondi: la galleria delle Nazioni lo ha fatto e continuerà a farlo, consentendo anche quest'anno ai visitatori di entrare a contatto con le tradizioni artigianali di tanti Paesi. Avremo la presenza di regioni del Sud, con i loro prodotti, la Sicilia, l'Abruzzo, la Basilicata e, nell’anno del cibo, daremo ampio spazio al cibo made in Italy: alle specialità gastronomiche dei nostri territori.

L'agroalimentare rappresenta una grande risorsa per il nostro Paese e per la Puglia: 5.931 le industrie pugliesi del settore che danno lavoro a decine e decine di migliaia di persone.

Senza contare l'indotto commerciale, che fa lievitare, e di molto, questi dati.

Dobbiamo tutelare queste nostre eccellenze, proteggerle. C’è un fenomeno che preoccupa molto: l’Italian Sounding.

Casillo CS FdL
 

Il suo volume d’affari è di 90 miliardi di euro a livello globale, valore che negli ultimi dieci anni è cresciuto del 70%, e pari al triplo del fatturato dell’export italiano del settore alimentare (32,1 miliardi di euro nel 2017).

Non serve la repressione del fenomeno, ma l'educazione del consumatore. Eliminando l’italian sounding ci sarebbe, tra l’altro, anche una ricaduta occupazionale stimata tra le 100mila e 150mila unità.

E per questo che la Campionaria insisterà sulla valorizzazione dei nostri prodotti, sulla loro salubrità e sul fatto che i consumatori imparino a distinguere quelli veri da quelli falsi.

Quindi la Campionaria, oggi come ieri, punto d'arrivo di una dimensione culturale ed educativa d'insieme, formativa e performativa, che va ben oltre l'economia e racconti e rappresenti la nostra storia nei secoli.

È importante che questa storia di valore sia conosciuta dalle nuove generazioni.

È importante che la conoscano le 375 start up innovative pugliesi ma anche le imprese tradizionali. Questo è quanto faremo nella 82a campionaria, che definirei essa stessa una start up fieristica.

Ed è importante far sapere loro che dietro tutto questo, dietro i numeri di questa fiera, più di 600 espositori (permettetemi di rivolgermi a loro con un ringraziamento particolare, perché senza di loro non ci sarebbe la Fiera), c’è un mix del quale non si può fare più a meno: studio e volontà, il talento di imprenditrici ed imprenditori e della loro rappresentanza, la programmazione delle istituzioni locali, nel percorso parallelo e talvolta coincidente, fra tradizione e innovazione.

Presidente Fiera Alessandro Ambrosi

In conclusione, permettetemi di ricordare: Salvatore Cognetti, originario di Bari, uno dei padri dell’Economia politica in Italia, maestro di Luigi Einaudi. Fu lui a sostenere con forza la funzione della cultura economica nella educazione e nella vita civile.

Fu lui fra i fondatori della Scuola Superiore di Studi del Commercio della Camera di Commercio barese, da cui poi sarebbe scaturita anche la Fiera del Levante.

Il sapere prima di tutto, la formazione, la cultura economica, le cosiddette competenze da cui nascono gli interventi per lo sviluppo, che si fanno visioni, delle imprese come dei territori.

Un “campo aperto alle attività di tutto il mondo dove vi è posto per tutti” scrisse Antonio De Tullio, presidente della Camera di Commercio di Bari, in un significativo articolo “La Puglia nel secolo nuovo”, pubblicato il 31 dicembre del 1900 sul “Corriere delle Puglie”, antesignano della Gazzetta del Mezzogiorno.

Se non fu visione la sua, ben poco ci resta da definire tale.

Tutto questo pregresso ci carica oggi di dovere di futuro.

Sì, noi abbiamo il dovere di costruire un futuro per questa Fiera (Fiera di essere nel futuro), per il nostro territorio, per i nostri giovani.

Grazie

Presidente, Prof. Conte, La invito ad inaugurare la 82a edizione della Fiera del Levante.

(gelormini@affaritaliani.it)