FdL, Polis e Corno d'Africa: Romano Prodi per un accordo Europa - Cina
Per Romano Prodi "Pace e sviluppo nel Corno d'Africa" vanno perseguiti attraverso un grande accordo tra Europa e Cina. Il convegno in Fiera del Levante di Polis
Romano Prodi, ex Presidente del Consiglio dei Ministri e della Commissione Europea, partecipando al Meeting Internazionale su "Pace e sviluppo nel Corno d'Africa", organizzato da Polis Avvocati e Regione Puglia nella Fiera del Levante di Bari, è stato molto chiaro: "Noi italiani possiamo davvero aiutare a creare una condizione di pace permanente nel Corno d'Africa e lo dobbiamo fare nel nostro interesse. Dobbiamo mobilitare in un grande accordo l'Europa e la Cina perché entrambe hanno interesse e, agendo da sole, rischiano di suscitare tensioni sociali e politiche".
"Il Corno d'Africa è una realtà estremamente variegata - ha sottolineato Prodi - con i tre Paesi, Etiopia, Somalia, Eritrea, tutti con rapporti molto stretti con l'Italia, economici, politici e anche di affetto. Un rapporto speciale che se non ricostruiamo di nuovo, il tempo lo esaurisce".
Ma Romano Prodi, ha anche ribadito che: "La pace nel Corno d'Africa è un miracolo. Maturata senza interventi esterni, che consente all'Italia - paese che ha legami storici con quella regione - di giocare un ruolo nel reciproco interesse, ma che nel contempo non ci può essere nessuno sviluppo africano con l'aiuto pubblico soltanto. La struttura produttiva deve essere fatta svegliando gli imprenditori".
“Noi siamo consapevoli dell’importanza di questa giornata", ha detto nel suo intervento il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, "Il nostro Paese ha una sua responsabilità storica rispetto al Corno d’Africa, con molte contraddizioni e tante situazioni del passato non semplici da metabolizzare”.
“Oggi noi a Bari - ha aggiunto Emiliano - ci approcciamo a questo tema raccogliendo anche il lavoro importantissimo del Presidente Prodi, che ringrazio per essere qui. Sappiamo, quindi, che i legami che sono stati stabiliti tra il nostro Paese e il Corno d’Africa hanno trovato, proprio nella figura del Presidente Prodi e di altre personalità, l’innesco di un processo che noi ci auguriamo possa dare dei buoni risultati. E ce lo auguriamo prima di tutto sotto l’aspetto dei rapporti umani e del profondo desiderio di pace che l’Italia da sempre esprime in ogni suo gesto”.
“Abbiamo accettato molto volentieri - ha proseguito Emiliano - di accogliere la proposta di un soggetto privato come Polis Avvocati, dotato però di responsabilità sociale, che si è incaricato di organizzare insieme alla Regione Puglia questo evento. Ciò dà il senso di come persino la politica estera possa avere un approccio dal basso, senza minimamente avere intenzione di interferire su funzioni di esclusiva pertinenza dello Stato nazionale".
"Siamo altresì convinti che anche la politica estera abbia bisogno di quell’afflato di profonda umanità e sentimento senza il quale qualunque atto politico è nella sostanza irrealizzabile. Ecco perché noi ci siamo messi a disposizione, con discrezione, giacché ancora non padroneggiamo quell’insieme di conoscenze su questo delicato argomento. Lo scopo di questa giornata è avere proprio quegli elementi di conoscenza, per poi muoversi senza correre il rischio di dire una parola sbagliata nel momento sbagliato”.
Secondo Emiliano “Il nostro Paese può registrare uno dei più lunghi periodi di pace della sua storia grazie all’Unione Europea; ha realizzato obiettivi straordinari e il Mezzogiorno d’Italia oggi dispone di mezzi e di logiche di pianificazione strategica degli interventi economici che erano inimmaginabili fino a poco tempo fa. Siamo ancora in difficoltà a spiegare alle giovani generazioni che in questi anni la stragrande maggioranza delle opere strategiche sono state realizzate mediante l’impiego delle strategie europee”.
“L’Africa - ha concluso Emiliano - è una gigantesca opportunità per l’Europa, ma qualcuno continua ancora ad avere paura di questo continente, alimentando la falsa psicosi dell’invasione. Questa rappresentazione è un delitto contro l’umanità. Non si tratta di aiutare qualcuno, bensì si tratta di far godere a ciascuno dei diritti essenziali dell’umanità, primo fra tutti il diritto a muoversi nel mondo in libertà e contemporaneamente provare a costruire un mondo migliore. La Puglia oggi ribadisce la sua visione: per noi il rapporto con l’Africa, e in particolare col Corno d’Africa, è una grande opportunità che, peraltro, potrebbe consentirci di rimediare agli errori del passato”.
"Quello che io mi auguro - ha detto il Presidente Prodi, a cui sono state affidate le conclusioni della prima sessione del convegno - è che da oggi finalmente si apra un dibattito sui Paesi del Corno d’Africa. L’Italia non è un Paese leader mondiale, ma è uno Stato che, data la sua dimensione importante ma non dominante nel mondo, deve più degli altri fare delle scelte strategiche".
"Noi dobbiamo interessarci dell’Africa, ma abbiamo alcuni Paesi che devono ricevere un’attenzione maggiore da parte dell’Italia: la Libia e il Corno d’Africa. Il Corno d’Africa è una realtà variegata che forma un mercato di circa 115 milioni di persone. Noi con questa realtà abbiamo avuto un rapporto speciale che se non ricostruiamo da capo il tempo lo esaurirà”.
Anche il sindaco di Bari e presidente dell'ANCI, Antonio Decaro, è intervenuto all’incontro organizzato dallo studio Polis Avvocati e patrocinato dal Comune di Bari: “Anche quest’anno, Polis Avvocati contribuisce ad attribuire alla Fiera del Levante un respiro internazionale - ha dichiarato Decaro - chiamando un parterre altamente qualificato a confrontarsi sui nuovi scenari che si stanno aprendo nel Corno d’Africa, anche in considerazione delle opportunità che potrebbero determinarsi per le nostre imprese.
"Ma, ancor prima di capire e valutare le opportunità per il sistema imprenditoriale pugliese, è necessario interrogarsi sul ruolo che può svolgere l’Italia nel sostegno e, soprattutto, nel consolidamento di un processo di pace che appare ancora oggi molto fragile e precario".
"Quella regione - ha ricordato Decaro - è stata funestata, per molti decenni, da troppe crisi. E se Addis Abeba e Asmara riuscissero a confermare questa nuova fase di mutua comprensione, molte conseguenze positive potrebbero discenderne. Mi limito a ricordarne alcune. Innanzitutto un effetto positivo per le popolazioni dell’Africa orientale, da sempre alle prese con ricorrenti siccità e carestie, che, oltre alle gravi crisi alimentari, hanno dovuto subire le conseguenze di conflitti armati prolungati su larga scala. Poi per la sicurezza internazionale perché quella zona, incluso il tratto di mare (Mar Rosso), è divenuta una delle più pericolose del pianeta".
"In questo scenario - ha proseguito il sindaco di Bari - l’Italia potrebbe svolgere un ruolo da protagonista, a partire dalla gestione della questione migratoria sino alle nuove opportunità di cooperazione e internazionalizzazione delle imprese, possibile grazie alla varietà delle competenze che il nostro Paese vanta in settori strategici per lo sviluppo di quei territori.
"Ed è per questo che discutere qui, oggi - ha concluso Decaro - può significare dare un valido contributo alla definizione di un indirizzo strategico per il ruolo che l’Italia potrà e dovrà necessariamente assumere, in un momento in cui nel nostro Paese, purtroppo, la politica estera e quella europea sembrano asfittiche e, soprattutto, mortificate dalle esigenze di soddisfare in modo sempre più autoreferenziale le ragioni di politica interna”.
(gelormini@affaritaliani.it)
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