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'Femme Battue' per un 2023 contro la violenza di genere

Torna il calendario di G.I.R.A.F.F.A. Onlus e dal Centro LIBREXPRESSION della Fondazione Di Vagno, coinvolge illustratori e illustratrici di tutto il mondo.

Quindici vignette per raccontare le diverse declinazioni della violenza: domestica, sessuale, mutilazioni genitali femminili, stalking, economica, ecc. Dopo aver acceso un faro sulla situazione delle donne in Afghanistan, il focus di questa edizione del calendario riguarda l’Iran, dove coraggiosamente si scende in piazza al grido di “Donna, Vita, Libertà”, e l’Ucraina da dove partono in cerca di salvezza migliaia di donne con i loro figli.

Andrea Arroyo Mahsa Amini Iran Andrea Arroyo Mahsa Amini Iran Guarda la gallery

L’attenzione è sempre rivolta alle tante declinazioni della violenza di genere. A renderla concreta è, per il terzo anno consecutivo, la matita dei vignettisti e delle vignettiste – tredici tra uomini e donne per questa nuova versione del calendario “Femme Battue” - che ancora una volta hanno donato i loro lavori per raccogliere fondi a favore di donne sole e/o con bambine e bambini, vittime di uomini violenti, Torna dunque “Femme Battue”, il calendario dell’associazione G.I.R.A.F.F.A. Onlus (Gruppo Indagine Resistenza Alla Follia Femminile) realizzato in collaborazione con il Centro LIBREXPRESSION/LIBEX, il Centro Euro-Mediterraneo della Fondazione Giuseppe di Vagno (1889-1921) diretto dall’economista francese Thierry Vissol, centro che si occupa della promozione della libertà di espressione e di satira politica.

“Femme Battue 2023” racconta in modo duro e senza compromessi quello che la vita riserva alle donne che ogni giorno sono costrette a reinventarsi per sopravvivere e per andare avanti, alle donne che lottano per se stesse e per le altre, alle donne che cercano di fuggire da una situazione che distrugge anche il futuro dei loro figli e delle loro figlie, alle donne che hanno bisogno di rendersi indipendenti economicamente per iniziare a progettare una vita diversa.

Un calendario divulgativo e unico nel suo genere, fortemente voluto dall’associazione GIRAFFA Onlus (che fa parte della rete REAMA di Fondazione Pangea Onlus e partecipa al progetto REAMA Reloaded, co-finanziato dall’Unione Europea per 9 centri antiviolenza dislocati in 8 differenti regioni del Centro-Sud Italia. Prevede diverse azioni per potenziare l’efficacia dei percorsi di uscita dalla violenza ma anche per la prevenzione, formazione, sensibilizzazione e raccolta dati) formata da donne che si occupano di altre donne vittime di violenza nelle diverse declinazioni, insieme con il centro antiviolenza dedicato a “Paola Labriola”, una casa rifugio denominata “Casa dei diritti delle donne” e la casa in semiautonomia V.i.t.A. (Vola in piena autonomia).

La vendita del calendario servirà a sostenere le donne nella ricerca di una casa e nel pagamento dei canoni di affitto iniziali, per permettere loro di trovare un lavoro e rendersi indipendenti. Soprattutto per questo, G.I.R.A.F.F.A. onlus ha lanciato il progetto “Adotta un calendario” rivolto a tutte le aziende che ne faranno richieste.

"Con la terza edizione del calendario, con questo focus particolare diretto alle donne iraniane per l’affermazione dei loro diritti - ha sostenuto la presidente di GIRAFFA, Maria Pia Vigilante - abbiamo deciso di lanciare il progetto “Adotta un calendario” e di rivolgerci anche alle aziende che possono aiutarci a rimpinguare il fondo dell’empowerment e aiutare le donne che si rivolgono alla nostra associazione a raggiungere l’autonomia economica e abitativa anche guidandole verso l’inserimento socio lavorativo. Ci teniamo a garantire loro soprattutto l’autonomia abitativa, reperire appartamenti e aiutarle a pagare i primi canoni di locazione vista la carenza di appartamenti disponibili e l’elevato costo degli affitti. Un modo per permettere alle donne da sole o con i figli di ricominciare in serenità la propria vita lontana dalle violenze".

Vladimir Kazanevsky (Ukraine) war refugeeVladimir Kazanevsky (Ukraine) war refugeeGuarda la gallery

"Sono infinite le violenze che le donne subiscono ogni giorno, sin dalla loro nascita - ha dichiarato Daniela Mazzucca, presidente della Fondazione Di Vagno - è un caleidoscopio di soprusi, dalla scuola al lavoro, dalla famiglia alla salute, persino dalla moda, da chi vuole imporre un modello di donna affusolata e perfetta. Dobbiamo pensare a reagire con un gesto o una parola, tendendo la mano ogni giorno a quelle donne che non riescono a lottare. Un modo per aiutarle è collaborare alla realizzazione di questo calendario che racconta di donne che giornalmente vivono battaglie per vivere secondo i propri desideri, seguendo la musica, la danza, l’arte o semplicemente la voglia di camminare con i capelli sciolti, scossi dal vento. Quegli stessi capelli che le donne iraniane hanno tagliato per solidarietà a Masha Amini, la 22enne morta mentre tentava di sfuggire al controllo patriarcale sul suo corpo e sulla sua anima".

"Anche quest'anno i vignettisti del Centro Librexpression-Fondazione Di Vagno hanno risposto all’invito dell’associazione G.I.R.A.F.F.A. onlus e si sono mobilitati per denunciare questa piaga che sta affliggendo l'umanità, con un'attenzione particolare a tre Paesi dove questa violenza è al suo apice: Ucraina, Iran e Afghanistan. Secondo l’ultimo rapporto delle Nazione Unite sul femminicidio (UN Women report on femicide 2022) - ha affermato Thierry Vissol, direttore del Centro Librexpression-Fondazione Giuseppe Di Vagno (1889-1921) - di tutte le donne e le ragazze uccise intenzionalmente nel 2021, circa il 56% è stato ucciso da partner intimi o altri membri della famiglia (45.000 su 81.000). Tuttavia, questi femminicidi sono solo la punta dell'iceberg della violenza fisica o psicologica contro le donne, che sia in ambito familiare o nei Paesi dominati dal maschilismo culturale o religioso o come risultato di guerre o terrorismo islamico diffuso. Violenze e femminicidio da cui i nostri Paesi, cosiddetti sviluppati, non sono purtroppo esenti".

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Di seguito gli artisti, di fama internazionale e grande impegno civile, che hanno contribuito al calendario con entusiasmo, generosità e sensibilità:

  1. Adene (Anne Derenne), francese, vignettista, illustratrice, residente a Madrid. Collabora con il magazine La Maison Ecologique e le pagine web di Frenchly Speaking. Realizza anche illustrazioni per la comunicazione di molte ONG;
  2. Andrea Arroyo, messicana, vignettista e artista grafica, residente a New York City. Pubblica ogni settimana una vignetta intitolata ImagiNATIONS sul Manhattan Times. Collabora con il New Yorker, il New York Times, The Nation. Membro di Cartooning for Peace, è fondatrice e curatrice di UnnaturalElection-Artists Respond e co-curatrice di OppArt per la rivista The Nation;
  3. Vincent Chevalley, svizzero, dopo la Scuola di Arte Decorativa di Ginevra ha deciso di lavorare come infermiere all’ospedale di Loex. Ha illustrato libri per bambini. È membro di Union for World Cartoonist e di Art for peace;
  4. Vladimir Kazanevsky, ucraino, fumettista e illustratore. Laureato in astrofisica e illustrazione della stampa;
  5. Kusto (Oleksiy Kustovsky), ucraino, vignettista e illustratore, pluripremiato. Agronomo di formazione, è editorialista del giornale parlamentare Holos Ukrainy. È membro dell’Unione nazionale dei giornalisti di Ucraina;
  6. Marco De Angelis, italiano, vignettista, illustratore, giornalista e grafico pluripremiato. Ha collaborato con Il Popolo e la Repubblica, Washington Post, Herald Tribune, Courrier International, Le Monde, Nebelspalter, Yez. È tra i fondatori e caporedattore del mensile online Buduàr;
  7. Emanuele Del Rosso, italiano, vignettista e giornalista. Pubblica le sue vignette su varie testate. Social media manager di Cartoon Movement, è responsabile del talk-show Satire Talks Live con vignettisti e intellettuali sui temi della satira, della censura, del copyright;
  8. Ismail Dogan caricaturista politico belga di origini turche, fondatore del giornale satirico bilingue Kardaş, membro del Comitato scientifico di Librexpression;
  9. Fadi Toon (Fadi Abbou Hassan), norvegese, vignettista pluripremiato, specializzato sul tema dei diritti umani. Pubblica sul giornale norvegese Ny TID. Collabora con Al Quds, Alroya, Al-Seyassa, Al Arabi, Amta newspaper, Samora Magazine. Eì editore capo di Cartoon Home Network International;
  10. Gio (Mariagrazia Quaranta), italiana, vignettista, ha pubblicato su Buduar, L’Unità, Alias de Il Manifesto, Mundiario, Fanyblog. Ha vinto premi in Italia e all’estero come il Festival Internazionale di satira ed umorismo Andromeda, World Humor Awards e World Press Cartoon;
  11. Marilena Nardi, italiana, vignettista satirica e illustratrice pluripremiata, docente di Illustrazione all’Accademia di Belle Arti di Venezia;
  12. Marlene Pohle, argentina, vignettista e illustratrice, lavora come artista freelance, tiene seminari sull’umorismo e l’arte grafica per insegnanti di lingue straniere e fumettiste. Nel 1997 ha fondato il capitolo tedesco della FECO (Federation of Cartoonists Organizations) e ne è stata la prima presidente;
  13. Gianfranco Uber, italiano, vignettista, collaboratore del sito di umorismo e satira internazionale Cartoonmovement.

Il calendario “Femme Battue 2023” (il cui costo ammonta a € 10 + spese di spedizione) può essere prenotato inviando una mail all’indirizzo di posta elettronica info@giraffaonlus.it

Il versamento potrà essere fatto sul conto corrente dedicato intestato a “Giraffa onlus” (Iban: IT89K0501804000000017257817) con la causale Calendario Femme Battue 2023

Per informazioni chiamare il numero 0805741461

(gelormini@gmail.com)