PugliaItalia
Ferrarese (Ncd-Ap) e i galloni
di Adriana Poli Bortone
"Questo è un paese strano: c'è chi viene costretto a dimettersi da importanti incarichi pubblici per la sola citazione del suo nome in un'inchiesta nella quale non è neppure indagato e c'è chi, nel silenzio più assordante, ha la faccia tosta di candidarsi alla presidenza della Regione nonostante sia stata da poco rinviata a giudizio per peculato, ossia il reato peggiore per chi amministra": lo ha dichiarato il coordinatore regionale NCD-AP, Massimo Ferrarese, a margine di una manifestazione elettorale.
"Non solo", ha aggiunto Ferrarese. "In questi giorni, mentre è in atto una quotidiana campagna contro il candidato alla presidenza della Regione Campania, accusato di un reato meno grave, e ciononostante invitato a far e un passo indietro nell'eventualità che la sua elezione sia vanificata dall'applicazione della Legge Severino, non viene posta la giusta attenzione al candidato di Forza Italia alla presidenza della Puglia (Adriana Poli Bortone ndr). Come se fosse la cosa più naturale del mondo presentarsi agli elettori con l'ambizione di guidare la Regione da imputati di un reato così grave.
"Attenzione - ha chiarito Ferrarese rivolgendosi ai suoi - sappiamo bene quale sia la differenza tra condanna in primo grado e rinvio a giudizio. Ma sappiamo bene anche quale sia quella tra chi non ha nessun conto pendente con la giustizia e chi invece deve affrontare un processo, per altro per ipotesi di reato legate proprio alla pubblica amministrazione. Così come noi chiediamo sempre ad aspiranti consiglieri e sindaci di non candidarsi mai prima di aver chiarito la loro posizione giudiziaria, a maggior ragione dovrebbe avere il buon senso di farlo chi aspira a diventare governatore.
"Del resto la storia si ripete, perché già cinque anni addietro", ha ricordato Ferrarese agli uomini del suo partito, "nonostante lei fosse il candidato governatore della nostra coalizione, feci un pubblico appello a non votarla in quanto, proprio nel giorno della presentazione delle liste, mi accorsi che aveva inserito personaggi protagonisti di gravi vicende giudiziarie, per cui fui costretto a fare adottare il voto disgiunto ai nostri sostenitori.
"La candidatura di un imputato per peculato, per altro in età così avanzata e ripescata miracolosamente dall'oblio politico nel quale era caduta", ha continuato Ferrarese nel suo intervento, "è solo l'ultimo penoso tassello del declino di una parte del centrodestra che vuole consegnare nelle mani della sinistra questa regione. Proprio quella sinistra - ha concluso il coordinatore regionale NCD-AP - che guarda caso in Puglia, in questa vicenda, è rimasta in fragoroso silenzio.